
Tra il popolo tanguero anziano che frequenta ancora FB sta spopolando, in queste ore, un video che ritrae una giovanissima donna mentre balla con un costume che definire succinto è un eufemismo.
La location del misfatto è una milonga pomeridiana a bordo piscina, in quel mondo fuori dal mondo che è rappresentato dal Mediterranean Summer Tango Festival.
Un vero e proprio shitstorm sta colpendo il corpo marmoreo, l’incredibile fondoschiena dell’ignara ballerina in erba (mi azzardo a dire).
Alcune femministe radicali molto incazzate che mettersi nude così non fa altro che esporre il corpo della donna come oggetto dell’istinto animale dei maledetti uomini.
Sedicenti portatori del verbo della tradizione tanguera argentina che urlano allo scandalo per il mancato rispetto del Signor Tango e del povero Biagi, la musica ballata in quel frangente.
AHO! ripigliatevi!
Punto primo. IL CONTESTO.
Milonga estiva, con canicola ai massimi, a bordo piscina. Come mi devo vestire se non in costume da bagno o poco più?
La ragazza in questione, per sua insindacabile scelta personale, indossa un costume estremamente succinto, mostrando al mondo la splendida rotondità del suo sedere perfetto. Che male c’è? Io aggiungo BEATA LEI!!! Difficile vedere dal vivo tanta bellezza! Quindi, perchè non mostrarla?
Punto numero due: IL TANGO
Che si trattasse di tango, di lindy hop, di salsa, di mazurka, di samba che differenza fa? Perchè condannare a priori la gioia di ballare, di condividere un momento di festa, di “pasturare” senza pudore per azzeccarsi uno o più partner potenzialmente anche sessuali? Ma dove sta il problema?
Punto numero tre: IL CORPO
Perchè continuiamo ad accanirci contro i corpi degli altri e nostro? Che male vi hanno fatto? Perchè giudichiamo l’uso che ognuno di noi fa del proprio corpo? Chi siamo Catone il censore?
Vi dico come la penso.
Magari avessi vissuto con libertà il corpo che la natura mi ha donato, nel bene e nel male. Celebrando la sua bellezza, per il fatto solo di ESISTERE. Per anni l’ho torturato con diete, allenamenti estremi, l’ho coperto che non mi sembrava andasse mai bene.
Non ho mai fatto la giaguara che si va a prendere gli uomini per il puro piacere del corpo, sia mai!
E mi ritrovo ora, una arzilla signora di cinquant’anni, a mangiarmi le mani per tutte le possibilità che non ho creato e/o che non ho saputo cogliere.
Dentro di me il giudizio, la ricerca di una perfezione da giornale patinato che era semplicemente impossibile da raggiungere (per me almeno). E poi? Come mi sarei sentita? Probabilmente come quelle donne bellissime che si trovano sempre un difetto!
Invece il corpo va onorato, in tutte le sue forme, in tutte le stagioni della vita, ogni singolo giorno. E’ il compagno che ci accompagna in tutta la vita, e che vogliamo fare? nasconderlo? martirizzarlo? negarlo?
Allora ben venga la sua celebrazione, anche in contesti che stridono, se alla base vi è il rispetto per se stessi e per l’altro.
In una parola: evviva la libertà!
Pimpra
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