Nuovo hastag: #vogliadileggerezza. Come dire, mi sento parecchio superficiale a scriver di cazzate, e dio solo sa quante ne ho già scritte e ne scriverò, ma voglio sdoganare questo bisogno di “leggerezza” dichiarando la mia piena facoltà mentale nell’essere “frivola”.
Quindi siete avvisati: se le cazzate non sono per voi, non andate oltre il titolo.
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Che nessuno pensi che le donne non guardino le altre donne e, soprattutto, che lo facciano con occhi positivi, non solo andando alla ricerca del “pelo nell’uovo”, utile a distruggere la potenziale competitor nella lotta quotidiana per l’affermazione della propria femminilità, per emergere dalla massa e tutti i terribili “bla bla bla” della vita moderna.
Lo sguardo femminile sa anche essere molto benevolo e trarre ispirazione dalle altre donne.
Ciò premesso, in questo periodo dell’anno in cui iniziamo a togliere strati di vestiti, la sottoscritta osserva le signore con uno sguardo particolare: cosa mi rende sexy una donna a me?
Non è storia di attrazione erotica, è proprio un discorso legato alla fascinazione seduttiva che ogni essere umano porta in sé e offre al mondo.
Nel tempo della mia maturazione, esamino in modo diverso: gli occhi sulle giovani sono posati con delicatezza, come quando si ammira il bocciolo del fiore che verrà. A volte le trovo deliziose, a volte vorrei poter dare loro dei consigli per evitare – almeno – che si facciano così – esteticamente – male. Ma non si può. La giovinezza è anche palestra di errori e di ricerca, pertanto bene così.
Amo le donne più grandi, quelle che cominciano ad avere le rughe sul volto, i segni della loro storia e mi piace soffermarmi ad osservare il messaggio che mandano mentre ondeggiano per strada portando, fiere leonesse, l’orgoglio dei loro anni.
Ce ne sono di fantastiche, donne piene, realizzate nella loro essenza, “rotonde” di quella rotondità energetica che è la donna, nel suo essere vaso, coppa, abbraccio e accoglienza. Si percepisce tutto questo mentre camminano, incuranti della giovinezza che passa loro accanto, lasciando la scia profumata che le racconta.
Poi, nonostante le mie buone intenzioni intellettuali, mi parte l’embolo “fisico” e lo sguardo corre sulle linee del corpo a verificare se l’oggetto della mia speculazione, oltre ad aver lavorato sul fascino, non ha trascurato almeno una sana cura del corpo.
Qui, lo dico, talora cade l’asino. Appare evidente come, le Signore, a volte, si lascino andare alla trascendenza degli anni, dimenticando che, il corpo, è e resta tempio sacro della loro essenza.
Non si tratta di performare, di portare la cellulite dal chirurgo plastico che la succhi via con le cannule o di farsi iniettare fiumi di filler per simulare la freschezza della verde età. Si tratta, semplicemente, di amor proprio, saper trovare il tempo per se stesse, nel turbinio della vita moderna, da dedicare allo sport.
Non all’estetista che con programmi miracolosi promette, senza “pain” di “gain” una forma fisica decente. Amore per sé è dedicare tempo per sé: camminare, fare qualsiasi sport piaccia, andare in palestra… insomma “muovere il culo”.
Non posso sopportare donne meravigliose che hanno buttato loro stesse da parte, come vecchi materassi da sostituire, perché hanno dimenticato loro stesse dietro a tutto o, semplicemente, per pigrizia.
L’algoritmo della sexytudine è in funzione del fascino, del carisma, dell’intelligenza e – pure – di un corpo mantenuto sano e scattante.
Specie per voi, mie adorate Signore che avete da tanto un uomo al vostro fianco… TAKE CARE OF YOURSELF!!!!
Pimpra(ntissimarompicoglioni)
Ps: a me mi sexyzzano quelle con un corpo tonico, a prescindere dalla taglia 😉
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