
Fine giugno.
Solstizio estivo: fatto.
Profezia Maya: scollinata senza effetti apocalittici.
Progetti per l’estate? M A H .
Tango in milonga? M A H. M A H .
Non so come state messi voi ma è giunto il tempo di fare il punto della situazione.
Personalmente sopravvivo con una discreta dignità a questo strano momento storico.
Lo definisco così perché tutto quello che ho e non ho intorno mi pare strano: la gente con le mascherine, il gel igienizzante ovunque, le regole dello stare insieme (sempre più lasse a dire il vero), il tango argentino ancora ghettizzato e quindi impraticabile nella sua veste più sociale, quella della milonga, lo smart working che amo, ma che mi sembra comunque legato alla calamità, il mare che ancora non ho raggiunto perché non riesco a immaginarlo con il distanziamento.
Non so come vi sentiate voi, io definirei il mio stato attuale STRANO.
La vita casalinga, leggi da smart worker, se da un lato mi rende una lavoratrice migliore – l’habitat consono e le relazioni sociali completamente assenti fanno bene al mio spirito – dall’altro mi ha resa la fotocopia della “zia Abelarda”.
Non ho più quella voglia insistente di uscire per il giro di vetrine e shopping connesso, sono diventata appassionatissima di verde e piante che curo con amore, il mio lato animalista è vieppiù rafforzato eppure…
Percepisco come una situazione di sospensione, come se i mesi da poco trascorsi non fossero completamente sotterrati e volutamente dimenticati, come se, poco più avanti, altre difficili prove ci stiano attendendo.
La mia è solo una sensazione “animalesca”, una specie di istinto, nessun pensiero razionale o ansia di fondo che non sono roba mia.
E comincio a sognare di quando ballavo, di quando tutti noi ballavamo e facevamo progetti meravigliosi e le vacanze estive erano il massimo per la programmazione di viaggi e di weekend da tango-dipendenti. Adesso percepisco silenzio, o piccole voci soffuse e mi sembra così strano, ai limiti del surreale.
La mia sarà un’estate scondita di viaggi e, probabilmente, di incontri, di persone, di quella vita caotica e colorata che tanto amo.
Mi auguro solo che la lupa che porto dentro si sbagli e che quella strana vibrazione di fondo che percepisco, si dissolva nell’alba del mattino.
Pimpra
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