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Ascoltare i brani degli amati compositori mi procura una lacerante ferita di emozioni che non riesco a reggerne l’urto.
Non indosso gli amati sandali, espressione prima di ogni giaguara sulla pista, da troppo tempo oramai.
Ieri però, ricevo il primo invito ufficiale a una milonga all’aperto, una milonga che amo moltissimo, organizzata da persone che stimo.
Le regole imposte sono, ovviamente, restrittive: si balla all’aperto e solo con il proprio partner.
Una scossa mi ha attraversato la schiena, come a rimettermi in vita, l’emozione di aver tanto atteso e finalmente potere. Poi, subito, il congelamento.
Io non sono vaccinata. E non lo sarò per lungo tempo. E non ho un partner con cui fare coppia.
L’adrenalina che mi ha scosso per un istante, si è immediatamente dissolta nella pura razionalità: io, non posso ancora.
Se fossi vaccinata avrei goduto della notizia, ma così, francamente, mi ha fatto più male che bene.
Da un lato mi sento “sfortunata” a non poter godere di quella “immunità” che aprirebbe le porte a una vita sociale più degna di essere vissuta, dall’altro lato, questo lungo anno di privazioni mi ha insegnato l’arte della pazienza.
Psicologicamente la prima milonga in cui mi recherò avrà lo stesso portato emotivo della prima volta in cui ho fatto sesso in vita mia. Un misto di emozioni incredibili, dalla curiosità alla paura, con tutte le sfumature delle aspettative.
COME SARA’?
QUANDO SARA’?
CON CHI SARA’?
Me lo chiedo spesso, non senza provare quel misto di desiderio e preoccupazione.
Lungi da me la volontà di ingannare i feticisti all’ascolto. Questo articolo tratta un aspetto, molto spesso trascurato o non tenuto in debita considerazione, specie dai neofiti.
Come espresso più volte i movimenti del tango argentino coinvolgono armoniosamente tutto il corpo. Se avete sentito parlare di grounding, sapete che l’energia, il movimento, la dinamica, la prendiamo dalla terra (il pavimento) per portarla in una spirale meravigliosa a fluire verso l’alto.
Stare a terra, “radicare” è estremamente importante e farlo bene non è così scontato.
Uno degli errori tipici che si fanno, specie all’inizio e specie le signore, è quello di farsi prendere dall’entusiasmo e dalla bellezza delle calzature da tango, dimenticando che, la scarpa da ballo è, innanzitutto, una scarpa tecnica.
Di seguito alcuni suggerimenti di cui tenere conto per i vostri futuri acquisti:
LA SCARPA:
Indossando le vostre scarpe, la pianta del piede deve essere rilassata, non costretta, permettendo alle dita di estendersi e di lavorare a pressione sulla suola.
E’ fondamentale “percepire” il pavimento.
I TACCHI
Ovviamente più sono alti più ci piacciono, attenzione però, vanno gestiti.
Un’altezza di tacco eccessiva, porta il corpo a spostarsi in avanti, sicché se non controllate perfettamente la vostra postura e il vostro asse, finirete addosso, pesanti come un armadio, al ballerino di turno che – credetemi -dimenticherà immediatamente le vostre bellissime gambe e maledirà i tacchi esagerati che state indossando…
Il tacco alto, dai 9 cm in su, è appannaggio delle professioniste che si esibiscono, delle ex danzatrici classiche che hanno sviluppato una naturale iperestensione della caviglia, delle donne che – da sempre –fanno uso di tacchi altissimi. Per tutte le altre, è meglio fermarsi ad altezze più moderate.
I benefici del tacco più basso sul piede sono evidenti: si scongiura/non si peggiora l’alluce valgo, si evitano le borsiti sulla pianta, la caviglia viene sottoposta a minor stress con minor rischio di distorsioni.
Le migliori scarpe sul mercato sono tutte dotate di appoggio su memoform che altro non è che la suola ammorbidita. Il vantaggio è evidente: oltre ad essere una scarpa estremamente comoda, aiuta a contrastare i traumi a cui il piede della ballerina è sottoposto.
Una ballerina che porta bene i suoi piedi, resta bella, eterea, elegante anche indossando il tacco 7. Bisogna solo diventare brave.
PIANTA DEL PIEDE E LE CAVIGLIE
Se non provenite dalla danza o da attività sportive quali l’atletica, forse non sapete che i muscoli del piede possono essere allenati.
Nel caso del tango argentino, è bene vengano sviluppati, per entrambi i sessi.
La spinta, la dinamicità, il flow, coinvolgono in modo molto consistente i piedi.
Vi sono numerosissimi esercizi che potete fare per conto vostro per rinforzare le estremità. Chiedete ai vostri Maestri che vi sapranno sicuramente consigliare.
L‘IGIENE DELLE CALZATURE
L’ultimo punto, forse banale, ma neanche tanto, è l’igiene delle vostre calzature.
Dopo la lezione o la milonga, non rinchiudete le scarpe da ballo dentro il loro sacchetto portatile, lasciatele all’aria, ad asciugare.
Esistono in commercio degli ottimi spray che disinfettano la suola, uccidendo i batteri puzzoni. Leggete con attenzione l’etichetta e assicuratevi che siano presidio medico chirurgico, dovreste leggervi “disinfettante germicida”, sarete così tranquilli che le vostre amate scarpette resteranno profumate.
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