
Questa è solo la minima parte del mio personale parco scarpette da tango. Queste sono le bimbe che, attualmente, mi seguono nelle peregrinazioni sulle piste.
Ho sbagliato tempo dei verbi: devo usare il passato remoto.
Ci passo davanti ogni giorno, le accarezzo con lo sguardo, ogni paio mi ricorda momenti fenomenali della mia vita, ore di piacere, di gioia, a volte anche di cocenti delusioni, di dispiacere.
Le mie scarpette da tango raccontano la mia vita, quella degli ultimi 15 anni.
Ogni giorno mi osservo i piedi, li vedo senza lividi, senza calli, senza unghie rotte, dovrei essere contenta, invece ci leggo il segno della pausa, della sosta obbligata a cui siamo stati costretti.
Ammiro molto gli amici e i maestri che, determinati, hanno continuato a ballare, ad allenarsi a distanza, a perfezionare la tenica.
Io faccio fatica, perché mi prende come un dolore dentro, vivo una sorta di lutto, perché mancano gli abbracci, come non mai.
Ho letto che in alcune regioni d’Italia, con prudenza, stanno riaprendo le scuole di ballo, ed è una cosa meravigliosa. Da me, nel lontano nord est ancora vige il divieto, ma sono e voglio restare ottimista.
Ho una grande paura: riuscirò a ballare ancora? Sarò in grado? Il corpo non allenato, rimasto per mesi in quasi totale inattività fisica, recupererà?
Sono sopraffatta dal desiderio e dal timore, dal bisogno di riprendere e dalla paura di non farcela.
Le mie scarpette sono lì, mi guardano e continuano a ricordarmi come ero e come era bello ballare.
Non metto più i tacchi da tantissimo tempo, perché se non posso ballare, è come se la mia “donna” portasse l’abito del lutto.
Ma il tango tornerà ed è bene farsi trovare pronti.
Oggi indosserò il paio da studio e muoverò i primi passi, in fondo la vita è questo: RICOMINCIARE.
Pimpra
Simone, quello di @purtroppo
/ 26 Maggio 2020Che bel messaggio di ottimismo e di energia. E se te lo dice uno che di ballare proprio non ne sa niente…
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Pimpra
/ 26 Maggio 2020ne sono felice grazie!
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