Si fa presto a dire che tutte le colpe siano maschili, non è così. Da qualche tempo a questa parte, si è affacciata nel variopinto universo del tango argentino, una nuova figura: la tango-stalker.
A far da specchio ai disturbatori maschili, quei ballerini che, nonostante i no diffusi, si ostinano a paventarsi davanti al tuo sguardo sfuggente, mostrandoti una bella manina a cucchiaio chiedendoti, con tono squillante “vuoi ballare?”, si è aggiunta una Lei ben più agguerrita e imprevedibile.
Cosa rende stalker una donna e perché lo diventa.
Le motivazioni sono le più svariate, ne ipotizzo alcune:
- la signora/ina che è stanca di attendere un cavaliere per farsi una tanda, magari una tanda decente perché “quelli” ballano solo con “quelle” e non se la filano per nulla. Certo, se la di lei è giovane, magari pure carina, potrà decidere di stalkerare un po’ ma lo farà solo con quelli super bravi, i pochi che, scevri da giudizi estetici e dal consiglio dell’ormone, ancora non l’hanno invitata, semplicemente perché troppo inesperta. Debbo dire che questo secondo caso è meno diffuso, dal momento che, se sei giovane e figa, l’invito ti arriva. A prescindere.
- Donne di tutte le età, abituate a gestire, controllare, dirigere che, messe nel contesto tanguero, dove vige la regola antica che prevede che a fare la mossa sia l’uomo, non ce la fanno a “sottomettere” (così credono) la loro volontà e quindi “indossano i pantaloni”, invitando senza remore. Qui due paroline vanno spese: a tutte vorrei ricordare la regola aurea che “di donna fa donna”: siamo sempre noi a scegliere, dove/come/con chi/quando, dobbiamo unicamente celare questa dinamica, permettendo al maschio di illudersi che la scelta l’abbia fatta lui. In caso contrario, lo priveremmo di quella energia maschia di cui deve essere portatore sano. E’ un gioco, non dimentichiamolo mai.
- Una categoria di stalker molto border line (le più furbe, forse) sono quelle che, con la scusa che siamo amici, vengono a chiedere la tanda. Se rifiutate sono capaci di fare rimostranze pubbliche, oppure se la legano al dito, provocando sul malcapitato, un forte senso di colpa (almeno per le prime volte).
Ci sarebbe sicuramente molto altro da aggiungere, ma mi fermo qui.
Vorrei dire a tutte le amiche che si ritrovano in questo profilo che si può uscirne!
Se andate poco a ballare, probabilmente verrete invitate poco perchè non vi conosceranno e gli uomini non amano particolarmente rischiare la loro reputazione di buon tanguero, se non hanno mai avuto il piacere di vedervi ballare e poi di invitarvi.
Quindi, una prima soluzione potrebbe essere quella di presentarsi con un ballerino più bravo di voi, che vi faccia fare un bell’inizio milonga e che si dimostri molto soddisfatto di voi, gli altri, a quel punto, saranno incuriositi e gli inviti arriveranno.
Mettete da parte il muso, cercate di mantenere sempre un volto rilassato, aperto e sorridente. Se nemmeno questo serve, raccogliete le vostre cose e andate via. Niente di più fastidioso di vedere una donna adombrata, non vi fa buona pubblicità.
Per il resto, Amiche care, datevi tempo. Nessuna buona impresa nasce dal nulla, va pianificata, preparata, studiata nei minimi dettagli. Resto sempre dell’idea che, di base, per essere una brava ballerina di tango è necessario:
- STUDIARE, possibilmente anche con lezioni private, con insegnanti validi
- BALLARE che significa, praticare gli insegnamenti che si ricevono. Per farlo bisogna essere costanti, anche nel frequentare i luoghi dove sapete si possono trovare bravi ballerini
- Avere il coraggio e l’apertura di ballare mettendoci l’anima e il cuore, altrimenti il vostro tango sarà sterile e freddo.
- GODERVELA al massimo. Perché godrete della musica, degli abbracci che riceverete, di voi stesse e della meravigliosa donna che siete.
Pertanto, vi prego, non stalkerate nessuno, non ce n’è davvero bisogno.
Pimpra Vostra, che vi vuole tanto bene ❤
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