Ho perso il conto, oramai, dei giorni che sono trascorsi dall’ultimo abbraccio dato in milonga, non lo so più, ho rimosso.
Sono stata “brava”, anzi “bravissima”, ho rispettato tutte le regole, mi sono astenuta, mi sono vaccinata (pur con tutti i dubbi, le perplessità, le paure), ho ottenuto il green pass, continuo a fare vita morigerata (fin troppo, una ottantenne probabilmente va al caffè con le amiche più di me), tutto per essere pronta al giorno in cui – FINALMENTE- pur con la necessaria prudenza, avrei rimesso piede in pista.
UN GIGANTESCO STICAZZI.
Ottobre del 2 anno di pandemia, contagi in calo, 75% della popolazione italiana vaccinata, mi aspetto di poter riprendere a ballare, così come stanno facendo in tutta Europa dall’estate, se non da prima.
In Svizzera, ad esempio, ballano da tempo: va esibito il certificato Covid (equivalente del nostro green pass) ovvero bisogna essere vaccinati con due dosi, guariti o avere un test negativo. Mi sembra così semplice, logico, funzionale, Svizzero! 🙂
In Italia tutta la popolazione della danza, del ballo sociale, del ballo di gruppo (discoteca) e di tutte le realtà che mettono il corpo e la musica al centro, restano fuori dai ragionamenti ministeriali, dall’attenzione del governo.
Fino a qui sono stata molto brava e super ligia però… come è possibile vedere alla televisione mega assembramenti in situazioni calcistiche (per dire) se pure all’aperto, ma in un vero e proprio assembramento, e poi vedersi negata la possibilità di un sano divertimento, pur applicando, come in Svizzera, un serio monitoraggio?
Mesi fa ho urlato la mia assoluta contrarietà a tutti gli eventi “carbonari” che persone che allora mi parevano senza scrupoli, continuavano ad organizzare. Oggi i tempi sono diversi, l’ora della quasi normalità è giunta, altrimenti, in questo ed in altri settori, fioriranno infiniti eventi, incontri, feste, milonghe, assolutamente clandestini, senza alcun tipo di controllo, potenzialmente pericolosi. Potenzialmente, lo ribadisco, poiché mi pare che i vaccinati, i guariti, o i tamponati con frequenza, oramai sono quasi la maggiornanza.
Da utente di una sala da ballo sono molto imbestialita di questa totale mancanza di considerazione, e capisco molto bene i veri professionisti che, una volta ancora, vedono il loro sacrosanto diritto di lavorare (art. 1 della nostra Costituzione) calpestato, offeso, ridicolizzato.
Pimpra
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