
L’estate è entrata prepotente, come una folata di vento inaspettata, e ha conquistato subito tutto: pelle e cuore.
Le prime luci del giorno mi accolgono con una carezza tiepida avvolta dai profumi morbidi dei fiori ancora freschi di notte.
I tigli stanno fiorendo e benedicono del loro languido sospiro profumato le strade cittadine. D’un tratto sei dentro una nuvola avvolgente che porta via i pensieri, e ti lasci andare a ricordi e dolcezze antiche.
Estate sono progetti di vacanze, scorribande serali in sella agli scooter alla ricerca del posto migliore dove farsi un tuffo. Di giorno e di notte.
Questa luce alta nel cielo che ci accompagna fino a tardi, quasi a volere trascorrere con noi anche la notte, questa luce, riesce ad illuminare anche le stanze più nascoste dentro di me.
Ho salutato un caro amico che, troppo presto, è partito per il suo viaggio. Il volto immerso in una beatitudine di cui ho solo sentito parlare e che ieri, per la prima volta, ho letto sul suo viso. Le lacrime sono sgorgate copiose perché non è mai facile dirsi arrivederci.
Eppure, nonostante tutto, ho letto la vibrante armonia della vita stessa che nulla butta via, ma tutto trasforma.
Pimpra
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