
L’anno tanguero si apre con la corsa frenetica alle iscrizioni agli eventi. In realtà è un flusso continuo che dura per i 12 mesi, a gennaio, agendina nuova di zecca alla mano (per quelli “antichi” che amano ancora la carta come me), si iniziano a fare i progetti.
Ci sono le tappe fisse, quegli eventi del cuore ai quali si ha sempre il piacere di tornare, ci sono i viaggi che si fondono con un weekend di tango, ci sono i weekend cortissimi di due giorni o le fulminee sortite da gita in giornata. Il tanguero che si rispetti, negli anni, è diventato un incredibile agente di viaggi, capace di destreggiarsi con prenotazioni albreghiere, di appartamenti, di ostelli fino ad organizzare gli spostamenti con ogni mezzo di trasporto possibile e immaginabile.
Diventa un secondo lavoro, perchè, se da un lato bisogna pianificare la trasferta (dove dormire e come arrivarci), dall’altro va messa insieme la crew dei “tanguerranti”. Viaggiare in compagnia permette di dividere le spese e quindi vai di gruppi watsup, mail e quanto altro necessario al confezionamento del proprio personale “pacchetto tango-vacanza”.
Alcune volte è più semplice perchè l’evento è stanziale, si dorme, si balla nella stessa struttura, allora viva la comodità che ce la meritiamo tutta.
Una delle maratone del mio cuore, stanziale, settembrina, in riva al mare, in una location anacronistica ma con una intrinseca bellezza devastante, nel 2025 deve cambiare casa, con lo sconcerto di tutti gli aficionados che, di anno in anno, la segnavano come tappa fissa.
Una maratona che quest’anno compie i suoi primi 10 anni ed è più in forma che mai, una garanzia di divertimento, ottimo tango, felice condivisione tanguera.
In un mondo che corre sempre più veloce, diventa sempre più difficile poter reggere in modo competitivo ai sussulti del mercato. Il fornitore che, da un anno all’altro, senza un vero motivo apparente, prospetta un aumento del 40 % dei suoi servizi, capiamo bene che è un colpo difficile da assorbire, specie se non si vuole far ricadere per intero sull’acquirente finale, la percentuale di aumento.
Mi chiedo cosa ci aspetta in un prossimo futuro, per noi fruitori e soprattutto mi chiedo quali e quanti organizzatori riusciranno a restare a galla, continuando ad offrire eventi di qualità, di standard elevato, almeno quanto il prezzo che saranno costretti a chiedere per l’iscrizione.
Una cosa è certa: nessuno è obbligato a muoversi tanto per andare a ballare. Ma un’altra cosa è certa: la passione spinge a cercare il ballo di qualità quindi, per forza, bisogna spostarsi.
Non ci resta che stare sulla finestra ad osservare quale sarà l’evoluzione del mercato dell’offerta di eventi.
Quanto a quella maratona di settembre, siamo certi che il magico team saprà tirare fuori un altro coniglio dal cilindro non facendoci rimpiangere una sola lacrima di ciò che è stato. Non vedo l’ora di potervelo raccontare.
Pimpra
IMAGGE CREDIT DA QUI











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