LA COPPIA NEL TANGO. Più costi o più benefici?

Argomento stuzzicante la coppia sentimentale nel tango.

Se ne vedono moltissime nell’ambiente, se ne formano altrettante e… per equilibrio cosmico, un buon numero scoppia.

È un bene o è un male essere una coppia e ballare il tango? È un rischio o un’opportunità?

La prima risposta che mi viene in mente è: ognuna di queste.

In prima battuta i vantaggi sono indubbi:

  • si frequentano insieme i corsi/stages/lezioni
  • ci si iscrive agli eventi e di solito si entra
  • si possono condividere le spese
  • si viaggia in compagnia

Poi però ci sono aspetti che cominciano a delinearsi e che, non sempre, vestono il rosa del “va tutto nel migliore dei modi”. Spesso, il tango per la coppia, è come un catalizzatore di quello che non funziona, a partire dalla comunicazione.

Si vedono a lezione le coppie che si prendono a male parole, che litigano per incomprensioni su un movimento, sulla sua esecuzione. E tornano a casa ancora più frustrati quando non arrabbiati, con i volti scuri.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata dagli innamorati della prima ora che, a lezione pur non capendo una cippalippa di quanto richiesto, si guardano in faccia con gli occhi a forma di cuore. E se ne tornano a casa, ancora più contenti di come sono arrivati.

Ciò che fluisce o che trova ostacoli nella coppia tout court, il tango tira fuori. A quel punto non si può fare finta che tutto funzioni, perché non è così.

Inserisco questo aspetto in quelli che definisco “rischi” ma che, a ben guardare, risulta una incredibile “opportunità”: di riparlarsi, di trovare il modo di comunicare ancora, di ritrovarsi.

Avere un partner sentimentale con cui condividere la passione tanguera può sicuramente contribuire a scrivere la cifra stilistica della coppia tanguera: gli amanti danzano la loro relazione, le loro affinità, il loro modo di stare insieme. Esce tutto: l’energia vibra forte, l’abbraccio è catartico, l’espressione corporea esprime un sottile legame, una profonda complicità, una intimità radicata. Mi sembra indubbiamente meraviglioso ballare una tanda, esprimendo e godendo di tutto questo.

Possono, in taluni casi e circostanze, entrare dei rumori di fondo, come la gelosia, il fastidio come se qualcun* entrasse a casa nostra senza essere invitato. Lì la coppia deve essere forte, ben strutturata per affrontare questo genere di “sfide relazionali”.

Ne ho visti tantissim* cadere, sedott* da uno sguardo più torbido ed emozionante della loro quotidianità senza onde. Cedere alle sirene di un abbraccio sconosciuto ed avvolgente. Anche questa è vita, non resta che accettarlo. Il tango accelera i tempi: se la coppia è destinata a scoppiare, lo fa con anticipo.

Ho in mente meravigliose coppie che, al contrario, nel tango hanno trovato un cemento che ha reso ancora più solida la relazione, regalando momenti di gioia condivisa, di stimoli funzionali a nutrire un percorso insieme rendendolo nuovo ogni giorno.

Ho pure negli occhi molti tanguer*s rifiorit* dopo la chiusura di una relazione divenuta arida.

Concludendo, specie per tutte le amiche che non hanno mai provato il tango in coppia, credo che sperimentare cosa significhi ballare con il proprio partner sentimentale, sia un’esperienza potente, molto emozionante ma, aggiungo, non per tutti.

Pimpra

IMAGE CREDIT: UNUSUALLENS.COM

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2 commenti

  1. garnero5152bdef36

     /  27 marzo 2024

    Vero, bell’argomento quello della coppia sentimentale nel tango. Per dare il mio contributo voglio raccontare la mia esperienza.

    La nostra (meravigliosa) relazione sentimentale è nata all’inizio di un corso collettivo per i primi passi – a cui ci eravamo iscritti separatamente – quattordici anni fa e ormai conviviamo da otto.

    Concordo su tutti i vantaggi che hai elencato ma non sulle criticità che citi. In breve, noi – che tuttora studiamo regolarmente insieme – non abbiamo mai e poi mai litigato a lezione, a una pratica o in milonga.

    Hai ragione, succede spesso, ed è uno spettacolo avvilente. Più raramente accade che lei perda la pazienza perché lui è più lento nell’apprendere (al riguardo la nostra maestra degli esordi amava ripetere: “Ragazze, trattateli bene i vostri compagni di corso perché, prima o poi, imparano anche loro e si ricordano”). Lo schema più frequente però è un altro: lui non riesce a fare qualcosa e dà la colpa a lei. La ricetta per non litigare è molto semplice: tanta umiltà da parte di lui che deve ricordarsi quello che dicono sempre i maestri, cioè che qualunque cosa vada storta è sempre e solo colpa del leader.

    C’è però anche qualcosa che non va, ci mancherebbe, ma non rientra tra gli aspetti negativi che tu hai elencato. Purtroppo noi non abbiamo quasi mai ballato “da innamorati”. Ha sempre prevalso, tra noi due, la modalità studio, il confronto, l’analisi, tutte cose che, ovviamente, smorzano parecchio l’aspetto emozionale. E questa modalità ha purtroppo sempre prevalso, a prescindere dalle nostre intenzioni. Giusto adesso, dopo tanti anni, capita, ogni tanto, di riuscire finalmente a goderci una tanda come tra due estranei, senza essere in modalità studio.

    Tu parli poi di cifra stilistica della coppia. A dire il vero non credo che noi abbiamo una cifra stilistica comune. Lei è molto più ritmica di me, non abbiamo la stessa percezione della musica, io tendo ad ampliarla, a dilatarla, con conseguente abbondanza di pause, lei molto meno. Raramente quindi si verifica una perfetta sintonia nell’ascolto. Anche se, dopo tutto questo tempo passato a studiare e a ballare insieme, una certa omologazione dei movimenti si è comunque venuta a creare. Pensando poi alle coppie nella vita che conosciamo, molto raramente ravvisiamo in loro una cifra stilistica comune, quindi non siamo solo noi a non averla, anzi.

    Gelosie? Zero virgola zero. Una bella tanda non è altro che una bella tanda, con chiunque capiti di esperimentarla.

    Gente rifiorita dopo la chiusura di una relazione ormai spenta? Hai voglia, se ne vede tutti i giorni.

    Un peccato, comunque, che le tue riflessioni non suscitino più dibattito, visto che comunque il tuo blog risulta parecchio visitato.  

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    • Ciao Garnero e grazie del tuo contributo!

      Da quanto leggo siete davvero una coppia molto fortunata, armoniosa e in equilibrio! Non è facile di trovare persone tanto serene nella relazione da godersi in piena serenità tutti gli aspetti che il tango implica, quindi bravi voi!

      Sulla cifra stilistica sei proprio sicuro di non averne una vostra? mi sembra strano, studiando molto insieme, ballando, si crea un linguaggio sottile che è proprio di quelle due persone e si esprime nel loro movimenti. Non credo serva ascoltare o vivere la musica nello stesso modo, perchè quando si balla insieme si balla “insieme” e una sorta di piccola o grande magia, si compie sempre.

      Una sola cosa, di quanto hai scritto, mi dispiace per voi come coppia: che il vostro sia un tango dove “Ha sempre prevalso, tra noi due, la modalità studio, il confronto, l’analisi, tutte cose che, ovviamente, smorzano parecchio l’aspetto emozionale. ”
      Dopo molti anni di studio, a mio personale parere, in milonga si può e si deve ballare “liberi” che significa con la testa libera, quindi dimenticando l’aspetto tecnico e lasciandosi veramente andare a quello emozionale che, musica e partner di tanda, possono suscitare.

      Quanto al dibattito, non si crea mai nei commenti del blog stesso ma sulla pagina di FB dove lo pubblico. Così prevedono i tempi moderni 😉

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