VOGLIO IL PAPA’ … ???

esempio

Nei brevi momenti di pausa della giornata, capita di rilassarsi leggendo amenità varie sui quotidiani di  molteplici siti.

Sono rimasta colpita, in particolare, da un articolo (qui)  che riguardava le nuove relazioni moderne, ovvero quelle a grande differenza di età.

Lui tra i 50 e i 60 che “amano” donne di 20-25 anni più giovani. Giovani donne che cercano un lui molto, molto più agé.

Spaccato sociale che dichiara questo: uomo benestante e/o “arrivato”, con un passato alle spalle chiuso, con tanta voglia di godersi finalmente la vita, di essere stimolato da energia/corpo/mente freschi: donna giovinetta.

Lei: giovinetta di belle speranze che vede/cerca/trova il papà di turno. Benefici: protezione, status sociale, coccole, vizi a profusione, zero resposabilità.

E come dar loro torto? Sulla carta funziona da dio.

In fondo i 50-60enni di oggi, se ben tenuti, possono spacciarsi per uomini ben più giovani, con il benefit dell’esperienza e della pillola blu (aiuta ad essere performanti anche a letto), possono davvero giocarsela con quelli più giovani e, perchè no, anche uscirne vincenti.

Per le ragazze/giovani donne è tutto un vantaggio, fino a che l’età del lui non aumenta in modo esponenziale (ma di solito chiudono la relazione prima), evidenziando le ovvie differenze, almeno genetico/biologiche.

E quindi mi chiedo: io lo vorrei un “amante/papà” al mio fianco?

E ci ho pensato, pensato seriamente e, ancora una volta, la risposta che mi sono data testimonia di quanto sia “fuori dai tempi moderni”, perchè per me è no.

Non sopporterei di avere al mio fianco un uomo agé, insomma molto più grande di me, diciamo con una differenza dai 15 anni di più in su.

Non lo sopporterei.

Tutta quella “protezione”, le coccole “smielate”, i regali, i “ci penso io”, i “non ti preoccupare”, “andiamo a fare shopping”, “ti serve qualcosa”, “vuoi un aiuto”, “stasera ti porto a cena fuori”, “prepara la borsa, questo week end andiamo via” … ecc. ecc.

No, non lo sopporterei.

Un amante/papà che mi guardasse negli occhi vedendo la donna più bella e affascinante del mondo, quella che ha sempre cercato senza trovarla mai e che sono io, quella che gli ha colorato di nuovo la vita e che lo fa respirare gioia.

No, non lo sopporterei.

Vuoi mettere un coetaneo o giù di lì, infestato di problemi, senza intenzione di costruire un progetto insieme, terrorizzato alla sola idea di impegnarsi in qualcosa con te, preso solo da se stesso, dalla sua vita, dal suo lavoro, dai suoi cazzi?

Non potrei decisamente pensare a nulla di diverso per me.

Il mantra è “arrangiarsi”, “non dipendere”, “realizzare qualsiasi cosa, da sola, con le proprie manine sante”, “non lamentarsi”, “non piangere”, “non avere botte di ormoni”, “non rompere i coglioni”.

Sì, decisamente preferisco questo.

Perchè a me, la culla, non l’hanno preparata nemmeno da piccola.

E, anche crescendo, non ho imparato a farmi furba.

[Sticazzi- miei]

 

Pimpra

 

 

 

 

SABOTARE I SABOTATORI. STICAZZI!

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A parte che, dopo un titolo del genere, cacofonico al 100%, dovrei “togliermi la licenza” di scrivere sul blog, facciamo finta di niente, il mantra di oggi è questo:

DEVO IMPARARE A SABOTARE I SABOTATORI.

Mi spiego:

a voi tutti sarà capitato, più volte nella vita, di vivere qualcosa/qualcuno che vi ha regalato un momento di grande euforia, forse anche di felicità o, comunque, di gioia, armonia.

Una sensazione di quelle che è bello tenere nel cuore e ricilare nei momenti di tutto grigio, tutto storto, tutto brutto.

Di solito sono momenti/situazioni che accadono per caso, non sono previste ed arrivano come un’onda festosa ad annaffiare la nostra vita, spesso abbastanza arida.

E noi, travolti da questa felicità ricevuta a gratis, senza poterla neanche immaginare, portiamo in giro la nostra faccia con un bel sorriso stampato e gli occhi spalancati per l’allegria.

Poi, però, troppo spesso accade che, il buco nero di turno, vede questa nostra luce e zac! ci lancia addosso una palettata della sua pece appiccicosa che ci rovina l’abito della festa, facendo ingrigire pure noi.

Perchè se io sto di merda, non voglio che tu sia felice. Anzi, la tua felicità mi sta proprio sulle palle e voglio fare di tutto per rovinartela.

Ciò che più mi spiazza, in tutto questo, non è l’umana invidia – che posso anche comprendere, se mi ci metto – ma la punizione che si vuole infierire al povero malcapitato perchè, sembra, che la felicità sia una colpa grave.

Allora, invece di assumerla per osmosi, di farsi pervadere da lei, dalla luce che emana dal soggetto felice, è preferibile spegnere ogni fotone luminoso che le tenebre a due sono più belle perchè più profonde e oscure.

Allora sai che c’è? mi sono rotta le palle dei “sabotatori della mia felicità” e da questo momento, mi armerò di un bazooka e sparerò le mie cartucce a salve fiorite.

Buchi neri, attenti che vi arriveranno secchiate di colore!

STICAZZI!!!!

Pimpra

 

UNA DONNA SENZA GONNA

Sandra Milo vespa

Non capisco.

Con tutte le prediche che diffondo ai quattro venti sulla femminilità da cercare, da vivere, da rispolverare, da esaltare, bla bla, proprio io – ma è un classico di chi predica bene e razzola male – proprio io non riesco a indossare una gonna.

La mia vita è scandita da spostamenti che effetuo, regolarmente, su due ruote: sono una scooterista. Va da sè che mi vesto prima degli altri e mi svesto dopo.

Fin qui.

Il problema è che, a forza di vedermi in tenuta da due ruote = pantaloni, giubbetti, maglioni, di solito scarpe basse… non riesco più a vedere la mia figura con una gonna.

Il problema sorge quando, per esigenze di lavoro, debbo vestirmi “da rappresentanza” circostanza in cui un tailleur femminile ci sta tutto. Il famoso “abito da lavoro”.

Inutile dire che il bionomio con un paio di tacchi è ovvio.

Davanti all’armadio, scarto tutte le possibilità che trovo – e sono parecchie – perchè, sia un tubino, sia una corolla, su di me fanno effetto “sciura”.

Voi mi direte “Pimpra, cara, ma tu SEI una sciura, ormai!”, io vi risponderò “Solo sulla carta di identità!”.

In una parola: mi vedo vecchia.

Non ci siamo. E non capisco il perchè.

#iproblemiveridellavita

 

Pimpra

 

 

GUARDARE E NON TOCCARE

palloncinoCi sono serate che ti insegnano un sacco di cose.

Ci sono persone che svelano talenti che mai avresti immaginato.

Ci sono scenari di vita che ti lasciano, piacevolmente, di stucco.

E me la sono proprio goduta, una classica “cena di sole donne”, a casa di una ospite che non ha “ospitato” e basta, ci ha coccolate, viziate con mille e uno sapori e prelibatezze, offrendo il bendiddio dentro una coreografia degna di un grande ristorante.

E poi penso che la padrona di casa lavora, come tutte noi, ed ha orari pesanti ed è riuscita, comunque, a preparare tutto questo.

Non so dire cosa mi sia piaciuto di più, mi è difficile scegliere, perchè era un surfare tra stimoli gustativi e visivi di grandissimo pregio.

Allora sai che c’è, godetevi la visione di questa chicca assoluta, accompagnata da inimitabili crepes al caffè… perchè, io c’ero, e voi potete gustarvi solo l’immagine…

 

***

Poi la riflessione sorge spontanea: ma com’è che certe donne sono capaci di fare tutto e farlo bene? Sanno cucinare prelibatezze ed impiattarle con gusto raffinato, hanno una casa che sembra uscita da una rivista di design, hanno una consapevolezza di ciò che desiderano avere intorno che le rende, decisamente, uniche?

Me lo chiedo…

Stamattina, osservando la mia piccola casa, mi sono detta ” Certo che te, proprio non ci sai fare…” e con questa consapevolezza dentro, mi sono chiusa l’uscio alle spalle.

Pimpra

 

ps… che sia stata mancanza di imprinting materno a farmi perdere pezzi di dna femmina???? … mah….

CAFFE’ NERO BOLLENTE

caffè

Ho capito una cosa: ci sono delle età-svolta nella vita di una donna di cui non è possibile non tenere conto.

Gli spartiacque li dividerei così:

  • i 15 anni
  • i 18
  • la fascia compresa dai 20 ai 30
  • i 35
  • i 40
  • i 45
  • i 50
  • e poi, forse, per una donna, non è più interessante contare…

I motivi:

  • i 15 anni: si delineano, ancora in draft, in bozza, i tratti della piccola donna futura e si inizia ad annusare la vita.
  • i 18: nella testa ci si sente “grandi” e qualcosa cambia anche nella vita reale. Che so, si vota, per dire.
  • la fascia compresa dai 20 ai 30: si chiudono cicli, penso ad esempio all’università, si mette il naso nel mondo del lavoro, si inizia a delinerare con maggiore concretezza il futuro (per taluni ancora immaginato, per altri già in via di costruzione), chi decide di mettere su famiglia, chi di vivere da solo. E’ l’età del porgetto “in atto” e non solo “in potenza”.
  • i 35: primo bilancio esistenziale, positivo/negativo/neutro, dipende dalla fortuna del singolo. Per taluni già arrivano chiusure di percorsi, in special modo penso alle coppie/famiglia. La donna si guarda allo specchio e vede già nello sguardo uno spicchio del suo futuro di “adulta-adulta” con tutte le conseguenze psicologiche del caso…
  • i 40: primo piede negli “anta”. Si mette la bandierina rossa su una meta raggiunta che è allo stesso momento inizio di qualcosa di nuovo e -potenzialmente- fenomenale. La donna sboccia, entra nella fase della consapevolezza di sè, del fascino, della sicurezza. Scattano, per talune, i primi ritocchini, dedicati all’amore per se stesse e non per piacere/compiacere gli altri. C’è chi si innamora per la prima volta, chi, invece, chiude con il passato. Per lei suonano pesanti gli ultimi rintocchi per fare i figli. Se lo vorrà.
  • i 45: i giochi sono fatti (più o meno). Il corpo cambia e la percezione di sè ne è assolutamente consapevole. Ritocchi più pesanti, ma, a maggior ragione, per amor proprio e basta. Relazioni inutili e sfiorite cedono il passo a sentimenti di vera libertà, perchè la consapevolezza porta direttamente al postulato: meglio da soli che male accompagnati. Nel lavoro, la donna, tira giù i suoi assi: o la va, o la spacca. Grande forza interiore e, su certi aspetti, finalmente, il necessario distacco.
  • i 50: bilancio consuntivo. O è andata bene, o malissimo. Incorciamo le dita e speriamo di aver fatto le scelte giuste perchè, il decennio 50-60 è la libertà totale, il godimento di sè, dei propri traguardi, del corpo e, soprattutto, della saggezza ricavata dall’esperienza. Ma bisogna arrivarci preparate, altrimenti sono sticazzi… (amari). Per festeggiare chi si regala un bel viaggio in giro per il mondo chi si rifà le tette nuove. L’importante è essere felici.

Intanto, al mattino, un bel caffè nero bollente, con l’uomo della torrefazione che non resiste riempendomi di complimenti.

… Un modo come un altro di iniziare bene la giornata…non serve che vi dica in quale fascia d’età mi trovi… 😉

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

ESSENZA DI TOSCA

Tosca14

E meno male che oggi splende il sole, la temperatura è mite, il cielo al mattino si fa, di giorno in giorno, più chiaro e, insomma, la primavera rallegra… perchè… se così non fosse…sai la traggggedia…?!!!

Torno dalla “mia” maratona, quella che ha dato il via a tutte le altre, quella che, ogni volta si aprono le iscrizioni, mi fa sussultare “sarò nel gruppo?”

Per svariate ragioni, indipendenti dalla mia volontà, non ho potuto godermela appieno, nel senso che ho vissuto solo un “estratto” di Tosca eppure…

La Tosca è tornata a casa, dove è stata concepita dall’inizio, alla Fattoria Medicea, luogo bellissimo, carico di una sua energia particolare. La pista è dura e ci sono le fughe, ma, confesso, ho vissuto tandas così belle che mi sembrava di stare su morbide nuvole.

La mia natura godereccia, non può non rilevare l’ottimo servizio di catering perchè, diciamocelo chiaramente, è tanto difficile dar da mangiare a così tanti ballerini affamati (pare fossimo sui 450!!!) e farlo con qualità, con specialità del luogo, preparate bene, con un servizio ininterrotto per più di 4 ore! Bravi!

Dell’atmosfera, dei partecianti, ma cosa posso dire se non che vi adoro, che mi sono sentita a casa, che è stato bello rivedere quanti ho conosciuto in giro per la penisola e incontrare persone che non ho conosciuto mai.

Che poi, diciamocelo chiaramente, il bello di eventi come questo è che danno la possibilità di “assaggiare” diversi abbracci e tutti succulenti, sfiziosi, interessanti con un condimento di ottima musica, suonata da meravigliosi Tj.

Sapete che vi dico, non scrivo più, che non trovo parole abbastanza intelligenti e concetti che non siano banali per dire che… per come l’ho vissuta, è stata una maratona FANTASTICA!!!

Grazie alle Tosche, grazie allo staff, per l’organizzazione e l’accoglienza.

Grazie a tutti coloro che mi hanno portata dentro un viaggio musicale, abbracciandomi in una tanda.

Grazie.

Oggi, il lunedì è molto meno nero. STICAZZI!!! 🙂

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

BRICIOLE E MIMOSE

torta-mimosa-al-fior-darancioCon l’8 di marzo alle porte, ho un pensiero speciale per le mie amiche, per le donne.

Dato che non portò scrivere il post in diretta che mi starò trastullando anima e scarpette nella “maratona del mio cuore”, la Tosca, tanto per non farle pubblicità, ho un messaggio che desidero tanto destinarvi.

Non mi dilungo in parole, ma leggete questo allegato qui .

La festa della donna a cui voglio pensare, è, in primis , la celebrazione dell’amore, del rispetto che la donna ha per se stessa, per i suoi sentimenti e per il suo cuore.

Per tutto il resto c’è …  [Mastercard]. 😉

[Sticazzi]

Pimpra chevivuoletantobene

Dedicato, in particolare alla cara V.

IMAGE CREDIT E RICETTA QUI

PREPARARSI AL WEEK END

Speciale-lingerie_main_image_objectSarà che oggi è venerdì e, nonostante i temporali a spot, il fine settimana che entra mi ha messo allegria,  per queste ragioni ho:

– stampato nuove ricette di dolcetti da provare

– pensato di stilare una lista degli errori più madornali che noi donne compiamo, a discapito della nostra bellezza, autostima e piacere personale.

Dal momento che, per affrontare l’argomento, mi servirebbe un tutorial, che tante di noi hanno bisogno di una “raddrizzatina”, mi limiterò a citare gli errori più macroscopici e grossolani, per riderci su…

La seduzione parte da…

  1. i piedi, per molte donne e per tantissimi uomini. Inutile insistere sulla necessità di utilizzare un bel paio di tacchi, perchè rischio di ripetermi, ma I TACCHI SONO NECESSARI. Poi, sulla scelta dell’altezza e del tipo, fate come vi pare, purchè l’effetto finale non sia come quello di Arisa la sera delle vittoria di Sanremo (e anche in quelle precedenti): DOVETE IMPARARE COME CI SI CAMMINA. Per questo il web vi soccorrerà, o, in alternativa, la mamma, la nonna o un’amica tanguera… 😉
  2. le gambe, sono un secondo strumento. Sopra le gambe i glutei. E qui si apre un mondo. Non voglio affermare che i pantaloni non siano sexy, anzi, ma dipende dal modello, dal nostro asset gambe/sedere/altezza e da quanto super_femminili sappiamo essere. E dalle ore passate in palestra o sul campo di atletica: il sedere parlerà di noi, poco da fare. E che vogliamo buttarci la zappa sui piedi? Giammai. Perciò è  il caso di valutare. Sconsiglio l’effetto pantalone/ballerina che piace solo a pochi.
  3. sulle tette non mi voglio soffermare. Quelle piacciono a tutti. Ora starà a voi decidere se sbatterle in faccia al primo che capita o nasconderle per riservare sorprese condite di pizzo. La canottiera, quella, lasciatela alla zia zitella, a voi non serve.
  4. occhi, bocca, voce, pelle vabbè, tutto va curato e presentato nel migliore dei modi. Chi è fortunata deve solo mantenere l’esistente, le altre valorizzare le piacevolezze ed esaltare le differenze che la bellezza più  interessante è quella non scontata.
  5. Parliamo dei rotolini. Ci sono? vanno gestiti. Ho conosciuto donne in feroce sovrappeso ma con un tipo di grasso talmente bello che regalava loro una pelle di pesca (pesca, ho detto, non buccia d’arancia!!!) quindi vivevano serene godendo piacevolmente di uno dei piaceri più belli: quello della tavola. Non siete così fortunate? Datevi da fare, muovete il culo, faticate, lavorateci su. I risultati arrivano per tutte. Al bando qualsiasi guaina contenitiva. Meglio essere una 48 senza sorprese che una 42 che, svestita, poi si espande improvvisamente come un blob… Abbiamo coraggio della nostra fisicità. E poi, ci si può camuffare, esiste un sacco di meravigliosa biancheria che crea, nasconde, immagina…

Ma, in fondo, l’ingrediente più efficace per sedurre è sempre uno: l’intelligenza.

Buon fine settimana a tutte le Panterone all’ascolto! 😉

Pimpra chevivuoletantobene

IMAGE CREDIT DA QUI

BASTANO 10 CM. STICAZZI!

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A volte devo ricordarmi che, per combattere OGNI sintomo di insoddisfazione/frustrazione/depressione/blocco_ovarico e congiuntura nefasta di autostima, la medicina è semplice, molto semplice.

Al mattino, una bella doccia/crema profumata per il corpo/ lavaggio chioma (capelli fluenti catalizzano meglio il principio attivo dell’antidepressivo), e via verso l’armadio dove, NON  prenderemo in mano nessun pantalone, ma OBBLIGATORIAMENTE una gonna o un vestito.

Secondo passaggio davanti alla scarpiera, dove, IMPERATIVO MORALE, le manine sante cadranno su un bel paio di scarpe, da 10 cm di tacco in su.

Non avete idea, o Signore/ine all’ascolto, della botta di positiva adrenalina che vi regalerà la giornata, ad uscire di casa con le gambe in mostra, issate sui vostri tacchi.

Per le anta, come la sottoscritta, si fa obbligo a leggero trucco.

Al caffè il gestore del locale voleva saltarmi addosso, all’ingresso in gabietta, la guardia giurata per un pelo non mi leccava come un gelato, sperticandosi in complimenti, alla mezz’ora d’aria del carcerato, ho ricevuto un invito i n barca da un sedicente professionista che vedo in palestra (e che mi vede solo in tenuta sportiva)…

Abbiamo bisogno di aggiungere altro? No, direi di no.

E se non siamo contente di noi e del nostro aspetto, è solo colpa nostra e del piacere che abbiamo (io per prima!) a stare comode e rilassate nei nostri abiti quotidiani.

Invece siamo donne, e, STICAZZI, i complimenti ci servono come la benzina, sicchè, Ragazze, pedalare, tacchi e via andare!

La zia Pimpra chevivuoletantobene!

DI TANTO IN TANGO. UNA COPERTINA DI ABBRACCI

brescia tango

Ma che ve lo dico a fare, oggi il lunedì mi è più pesto, duro e arrabbiato del solito. Aggiungiamoci che piove e il quadretto è fatto.

Però…

Non posso essere ingrata e ho obbligo morale di dire la verità, tutta la verità, sul fine settimana appena trascorso.

Torno da Brescia che, a dirla tutta, d’inverno – forse – non indossa il suo abito migliore. Ma, anche se per tre giorni ci fosse stata una nebbia da tagliare con il coltello e, non c’è stata- fortunatamente, avrebbe fatto ben poca differenza.

Perchè io ero nel posto più bello del mondo, dentro una sala da ballo, ma che dico, ero “in milonga”. Ma di quelle che durano di più, ero in “maratona”.

Chi non è un tossico di tango ma mi segue da un po’, già sa di cosa si tratta, perciò non mi dilungo in spiegazioni.

Ho ritrovato amici da ogni dove d’Italia e non solo, ne ho conosciuti altri, ho scambiato abbracci virtuosi, kilometri di pista, sudore, sguardi, risate. E, chicca su tutto, ho spento le candeline (non vi dirò mai quani anni ho compiuto, inutile chiedermelo) in una micro festa a sorpresa, organizzata dai miei amici del cuore che mi  hanno coccolata e sorpresa con il loro affetto.

L’atmosfera di questi tre giorni è stata esattamente “come deve essere” secondo me: tutti con tutti, belli e brutti.

Abbiamo ballato a riempirci il cuore di abbracci, di musica, di dinamica. Ci siamo presi pestoni ovunque, ma chi se ne frega, la frenesia a volte fa perdere il controllo, poi, un sorriso aperto con le sentite scuse e tutto passa. E si continua a ballare, a gioire, a sorridere.

Brava Grazia che ha organizzato questa festa, bravo il gruppo che l’ha aiutata, perchè, se una maratona riesce così bene, è sempre merito dei padroni di casa.

Ah sì, ne voglio ancora!

🙂

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

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