ETDS 10: LA GLORIOSA

Mi sono fatta un’idea: se un evento tanguero scollina le 10 edizioni , significa che è per forza un evento di qualità, un evento amato, una pietra miliare nell’immensa offerta ricreativa del settore.

Mi sono fatta un’altra idea: se l’evento si svolge nella terra di Emilia-Romagna, è praticamente una garanzia di successo.

Mi sono fatta un’idea ancora: se l’evento dura una serale e due pomeridiane (ed eventualmente after party) è il top.

Sono stati due giorni molto speciali per la sottoscritta, dove ho abbracciato e respirato un tango assolutamente Amico, animato da una selezione musicale di assoluto spessore e privo di quei “fastidi relazionali” che, a volte, si incontrano in pista. Chi va in Emilia-Romagna trova uomini e donne che vogliono ballare assai e, certamente desiderano – come sempre accade- farsi la tanda super special con quell* “famos*” o più “bell*”, più “ggiovane” ma, oltre a questo, considerano nei loro inviti tutt*gli altr* partecipanti alla festa. Esatto festa, perchè è quello il sapore che prende un incontro in cui tutti i presenti esistono agli occhi degli altri.

Un vero piacere il tango “sociale”, un evento “facile” come direbbero i più giovani. Evviva dico io, la gioia di abbracciare senza limite, nell’entusiasmo di condividere passione, musica, allegria di passi, sorrisi tanti proprio tanti sorrisi.

ETDS in questa edizione ha visto partecipare un nutrito gruppo di miei conterranei che non potevano credere ai loro occhi, alla magia di una mirada andata a segno senza doversi impegnare in incredibili peripezie, un sorriso ammiccante e via a ballare, a godere.

Sottotitolo LA GLORIOSA. Mi sembra il termine migliore per definirla questa decima edizione, ricca, accogliente, assolutamente generosa.

Due pomeridiane e una serale sono l’ideale mix per il popolo tanguero della mia generazione: quelle sei ore abbondanti di fila nel pomeriggio, un ulteriore assaggio serale e via ancora con una pomeridiana la fulmicotone sublimata da una chiusura di tutto rispetto, per quelli più audaci, più forti o, semplicemente, liberi di dormire il lunedì mattina. 🙂

In tutta questa gioia che mi ha letteralmente avvolta, travolta e resa assolutamente felice, posso dire di aver sperimentto anche la mia chicca di tango siderale, quello che sta su un altro livello, partimonio di pochi eletti. Che fortuna trovarmi dentro quell’esperienza che, nell’arco di una manciata di minuti – sempre troppo pochi!- mi ha fatto sperimentare un significato, un sapore, una dimensione, di assoluta magia.

Sono pervasa di sensazioni potenti, di endorfine cangianti che hanno spazzato via la fatica esistenziale di quest’ultimo periodo.

ETDS è primavera, è rinascita, è l’abbraccio corale che si rinnova. Ne voglio ancora.

Pimpra

GOOD VIBES ONLY

La giornata grigia e piovigginosa di dicembre, un lunedì per giunta, non aiuta a tenere gli occhi aperti sul mondo. Sono davanti al pc dell’ufficio con il corpo, solo con quello.

Sto inseguendo pensieri colorati, girandole di emozioni vibranti, spicchi di allegria scanzonata che mi hanno accompagnato durante il weekend bolognese.

L’Emilia Romagna è sempre un bel stare. Quale che sia l’ingrediente segreto non so di preciso, ma azzardo nel dire che sta custodito negli abitanti. A Bologna c’è casa, quella che sa di tortelli, di quintalate di carboidrati che ti mettono allegria per forza, di popolosa gioventù che i miei occhi non sono abituati a trovare.

I colori stessi della città, o quantomeno del suo centro, sono caldi e terrosi, a differenza dei toni ghiacciati del neoclassico di casa mia, all’estrema periferia “dell’impero”.

A Bologna si è, in totale pienezza.

Ho rimesso piede su un parquet dopo molto tempo, con l’anima in subbuglio, in un misto di adrenalinica emozione e un pizzico di ansia. Ho legato alle caviglie i laccetti delle scarpe preferite, ritrovando, nell’affacciarsi mogano dello smalto passato sulle dita, un punto di vista familiare.

Ero pronta e tremante, vibrante di una vita rimasta troppo a lungo come sospesa.

Le prime note sono entrate potenti e, senza pensarci, una mano amica mi ha condotto nei solchi di quella musica grassa di argilla e di stelle, e il mio corpo, come se nulla fosse, si è connesso.

Noi che abbiamo questo potente alleato nella nostra vita, dovremmo sempre ricordarci di onorarlo. Noi balliamo il tango, siamo dentro il flusso della sua vita che scorre, sempre, anche se a volte non la vediamo, come un fiume carsico.

Si è mostrato davanti a me, tremate e sudata, mi ha rincorso, abbiamo giocato insieme, a prenderci a nasconderci, insieme abbiamo suonato una nuova musica, la nostra, accompagnata dai diversi abbracci e dalle orchestre che creavano un prisma colorato di gioia.

Questi i doni che mi porto a casa, ebbra di me e di lui, di questo assurdo e fenomenale tango meraviglioso che mi ha sua. Per sempre.

La mia magia assoluta si chiama Amarcord. Perchè solo chi ama veramente, sa come si crea amore.

Grazie Antonella Fabio e crew per questo nuovo dono.

Pimpra

ETDS 2019. E.’ T.UTTA D.ROGA S.ANA (cit.)

E’ la prima volta che mi capita di partecipare a un evento che preveda una sfida a colpi di ingegno poetico con tanto di pubblica premiazione.

Il titolo del post riproduce la sagace lettura dell’acronimo ETDS dell’amica Gloria Miccolo, vincitrice dell’agone. Mai definizione fu più appropriata per delineare i tratti della sostanza psicoattiva che prediligiamo in moltissimi: il tango argentino!

Simona e il gruppo di Spazio Tango Bologna, anche per questa ottava edizione, ci hanno deliziato con il loro irriducibile senso di accoglienza e di humour.

Prima di ritirare il braccialetto alla reception, passi davanti a una postazione allestita per il selfie d’ordinanza, munita con tutti il necessario: da cappellini marinareschi ai baffi, financo il boa di piume colorate e la parrucca rosso fiamma. A Bologna si vive di gaiezza e questa traspare in ogni centimetro di spazio e in ogni atomo d’aria che si respira.

Oramai sono di casa, apprezzo la bella location sui colli bolognesi, la comodità di scendere dalla camera e ritrovarsi pronti in pista. E poi adoro tutti gli emiliano romagnoli (che per me non c’è differenza, non vogliatemene!), perché sono amorevoli e aperti e favoriscono la nascita di un’atmosfera piacevole e rilassata.

E’ finita da poche ore e già mi diverto a pensare cosa inventeranno per la prossima. Mi sa che la sfida a colpi di versi, anagrammi, endecasillabi è piaciuta così tanto che… siamo già pronti con la penna in mano per la prossima sfida!

“Infinity love edition” continua nel ricordo delle belle tande che sono state e il lunedì inizia con un sapore molto più dolce.

Pimpra

DI TANTO IN TANGO. AMARCORD, LA MARATONA DA LECCARSI I BAFFI!

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Ci pensavo e mi chiedevo, con tutta l’offerta di gozzoviglio tanguero, per tutti i gusti e per tutte le tasche, perché – invece di esplorare il mondo –  torno sempre negli amati luoghi?

Amarcord è una tappa annuale di quelle che non voglio perdere. Anzi che non posso perdere. Annovero questa maratona tra quelle in cui mi sollazzo maggiormente, sia in termini di socialità, sia in termini di abbracci scambiati, di sorrisi dati e ricevuti e di piacevolezze da mettere sotto i denti.

Perché mai dovrei cambiare?

C’è una magia tutta speciale a Bologna, come l’aceto balsamico sul pezzettone di Parmigiano Reggiano, come il tortellino nel brodo, per dire. Un abbraccio largo, inclusivo e sorridente che è poi quello che cerco nel mio girovagare tanguero.

Mi piace che, quando ti rivedi o ti vedi per la prima volta, permanga quella gioia allegra di condividere tango e non solo.

Amarcord garantisce questa atmosfera, questo mood particolare che lambisce di sé tutti i partecipanti.

Mi vien voglia di dire che si tratta di una maratona “adulta” perché sa bene quale è la sensazione che vuole dare, sa esattamente quale è il colore emotivo che cerca e, di anno in anno, tutto questo cresce, si espande e noialtri fortunati tangueros ne godiamo a piene mani.

Oggi è lunedì, c’è lo scirocco, fa troppo caldo per essere quasi novembre eppure, sorrido dal profondo.

Grazie Fabio e Antonella che ci mettete il cuore e avete reso possibile un’altra magia!

Pimpra

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