30 MINUTI PER RESPIRARE

Flying

30 minuti per respirare.

Apro i polmoni al vento,

annuso l’aria che sa di salmastro.

Lo sguardo è rapito da una miriade di forme.

Esseri viventi,

pietre,

onde,

ombre,

tutti creano illusioni al mio passaggio.

Devo portare con me una porzione di libertà,

come fosse una fetta di Sacher dopo una lunga sciata.

Ne ho bisogno.

Impacchetto quanto posso dentro l’obiettivo del mio smatphone

per regalarmi immagini come questa che mi accompagneranno,

ligia,

dentro la mia prigione.

30 minuti per respirare.

Poi, torno in apnea.

 

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

 

 

 

 

 

 

LA PALESTRA_SOCIAL

wowIn questo momento della mia vita, se non ci fosse la palestra, credo che mi sarei già buttata a testa ingiù dall’Ursus, in una giornata di bora nera…

Invece, per fortuna, la palestra c’è ed è diventata l’ingresso alla SPA per la mia mente, sottoposta a stress di ogni tipo.

Mentre sudo sentimenti, ansia, incazzature, fastidi, pms, frustrazioni, su un attrezzo che si chiama cardio wawes, faccio passare il tempo dilettandomi a guardare gli avventori della sala ginnica.

Osservo gli altri allenarsi e noto che quasi nessuno è sprovvisto di telefonia mobile e/o ipod e, addirittura, ipad/tablet.

Se mi viene naturale comprendere l’utilizzo della musica che ha un potentissimo potere dopante nella prestazione sportiva, ben più difficile mi riesce di capire perchè, sul tapis roulant o sulla bici o sullo step o sul wawe, c’è gente che telefona, chatta e scrive messaggi.

Un giorno, un tipo che “correva” (ahahahahah!!!) vicino a me, ha messo male un appoggio (era al telefono) e per poco non ci ha rimesso tutti i denti…

Si corre guardando video, si pedala chattando, si fanno le “wawes” (ma che verbo si usa per questo attrezzo?) potendo fare le tre cose insieme. Ma vi sembra normale?

Ma che ci vado a fare io in palestra che, NON MI SEMBRA VERO!!!, per il tempo che ci metto, il cellulare/tablet/I-qualchecosa sono chiusi nella borsa, silenziati e che nessuno/si/sogni/di/rompermi/le/palle almeno qui???

Mi chiedo se si tratti solo di mode e modi legati al presente, perchè anche la palestra è diventata il “non luogo” dello sport, perchè, VIVADDIO, se mi alleno MI ALLENO e non sto lì a cazzeggiare raccontandomi le storielle con i miei amici/amori/amanti.

Forse la differenza è questa: il verbo “allenarsi” è sinonimo di fatica bestiale, di sforzo, di capelli che perdono la piega e di ascelle che sudano.

Ed è impossibile restare i re e le regine della festa, riducendosi a dei mocio vileda sconvolti perchè, il mantra per voi è e resterà sempre quello: NO PAIN, NO GAIN.

Una prova in più che sono una vecchia tigre.

ROARR.

[Sticazzi però se “wawo” come una assassina! ;-)]

Pimpra

 

 

AMORI CHE NON SI DIMENTICANO. MAI.

kinesio-tape

Questa primavera mi sta ringalluzzendo profondamente.

Non so dire se il benessere che provo derivi dalla cura naturale che sto seguendo che, evidentemente, non mi libera solo dalle tossine ma anche dai cattivi pensieri…

Sono “forte dentro” e, ciò che apprezzo maggiormente, è il fatto di riuscire a farmi scivolare di dosso persone/situazioni che in altri contesti mi avrebbero creato stress notevole.

Ciò detto, ieri sono stata dall’osteopata che, movimenta qua, movimenta là, ha sbloccato dei distretti corporei diventati come pezzi di marmo. Alla fine della seduta mi ha chiesto “Azzurro o rosa?” e mi ha attaccato un bel cerottone che si chiama taping.

Ho fatto un immediato balzo indietro nel tempo, a quando correvo, a quando mi faceva male tutto, a quando ero felice…

A stuzzicare ben bene i ricordi (e le scarpette appese al chiodo) ci ha pensato pure la riunione del mattino a tema Bavisela, manifestazione sportiva podistica famosissima che si correrà a maggio a Trieste (leggete QUI).

Stamane, mentre orgogliosamente infilavo i collant sopra il mio cerottone azzurro, non ho potuto smettere di pensare all’amata corsa, a quanta voglia ho di tornare a menar le gambe nella falcata,  a zompettare felice.

Perchè io sono una di quelle donne che, certi amori, non li dimentica mai…

E chissà che… 😉

Pimpra

 

CAFFE’ NERO BOLLENTE

caffè

Ho capito una cosa: ci sono delle età-svolta nella vita di una donna di cui non è possibile non tenere conto.

Gli spartiacque li dividerei così:

  • i 15 anni
  • i 18
  • la fascia compresa dai 20 ai 30
  • i 35
  • i 40
  • i 45
  • i 50
  • e poi, forse, per una donna, non è più interessante contare…

I motivi:

  • i 15 anni: si delineano, ancora in draft, in bozza, i tratti della piccola donna futura e si inizia ad annusare la vita.
  • i 18: nella testa ci si sente “grandi” e qualcosa cambia anche nella vita reale. Che so, si vota, per dire.
  • la fascia compresa dai 20 ai 30: si chiudono cicli, penso ad esempio all’università, si mette il naso nel mondo del lavoro, si inizia a delinerare con maggiore concretezza il futuro (per taluni ancora immaginato, per altri già in via di costruzione), chi decide di mettere su famiglia, chi di vivere da solo. E’ l’età del porgetto “in atto” e non solo “in potenza”.
  • i 35: primo bilancio esistenziale, positivo/negativo/neutro, dipende dalla fortuna del singolo. Per taluni già arrivano chiusure di percorsi, in special modo penso alle coppie/famiglia. La donna si guarda allo specchio e vede già nello sguardo uno spicchio del suo futuro di “adulta-adulta” con tutte le conseguenze psicologiche del caso…
  • i 40: primo piede negli “anta”. Si mette la bandierina rossa su una meta raggiunta che è allo stesso momento inizio di qualcosa di nuovo e -potenzialmente- fenomenale. La donna sboccia, entra nella fase della consapevolezza di sè, del fascino, della sicurezza. Scattano, per talune, i primi ritocchini, dedicati all’amore per se stesse e non per piacere/compiacere gli altri. C’è chi si innamora per la prima volta, chi, invece, chiude con il passato. Per lei suonano pesanti gli ultimi rintocchi per fare i figli. Se lo vorrà.
  • i 45: i giochi sono fatti (più o meno). Il corpo cambia e la percezione di sè ne è assolutamente consapevole. Ritocchi più pesanti, ma, a maggior ragione, per amor proprio e basta. Relazioni inutili e sfiorite cedono il passo a sentimenti di vera libertà, perchè la consapevolezza porta direttamente al postulato: meglio da soli che male accompagnati. Nel lavoro, la donna, tira giù i suoi assi: o la va, o la spacca. Grande forza interiore e, su certi aspetti, finalmente, il necessario distacco.
  • i 50: bilancio consuntivo. O è andata bene, o malissimo. Incorciamo le dita e speriamo di aver fatto le scelte giuste perchè, il decennio 50-60 è la libertà totale, il godimento di sè, dei propri traguardi, del corpo e, soprattutto, della saggezza ricavata dall’esperienza. Ma bisogna arrivarci preparate, altrimenti sono sticazzi… (amari). Per festeggiare chi si regala un bel viaggio in giro per il mondo chi si rifà le tette nuove. L’importante è essere felici.

Intanto, al mattino, un bel caffè nero bollente, con l’uomo della torrefazione che non resiste riempendomi di complimenti.

… Un modo come un altro di iniziare bene la giornata…non serve che vi dica in quale fascia d’età mi trovi… 😉

Pimpra

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IL TEMPO DEL RACCOLTO

boccioli di fiori di albicocca

Mi chiedo quante delle persone che conosco siano state cresciute sotto imperativi morali quali: “Dovere *** è potere”, “Chi fa da sè, fa per tre” e via andare… per farla breve, chi ha avuto genitori che, invece di viziare, coccolare, accudire fino all’inverosimile il loro pargolo, hanno ben pensato di metterlo – da subito –  al corrente che la vita è meravigliosa, ma piuttosto dura.

[*** un interessante refuso, la frase corretta è: “Volere è potere”]

L’avete capito, a me, l’hanno insegnato da subito. E la vita, ci ha messo del suo a farmi entrare il concetto per bene in mente. Nessuno sconto, nessuna corsia preferenziale, nessuna spintarella…

Ed eccomi qua, adulta fatta, ad affrontare, a viso aperto, la mia vita. Come una barca a vela fende le onde del mare che ama, ma che teme, che è amico, ma non sempre.

A forza di zappare, arare, pulire il mio campo, posso dire – finalmente – di vedere qualche micrometrica gemma, minuscoli germogli di vita che stanno spingendo le zolle per uscire e godersi i raggi del sole.

Una fatica demenziale (a volte), un sacrificio assurdo, ma, con calma i risultati stanno arrivando. Quando qualcuno che ti ha visto all’opera ti dice “io voglio lavorare con te, perchè ho stima di come fai le cose, di come gestisci le situazioni”… e, aggiunge, chiedimi aiuto per tutto quello che ti serve. Sarò felice di spendere una parola per te.

Ecco, il giorno in cui ciò accade, ti guardi le mani ancora sporche di terra, il vestito impolverato e i capelli in disordine sotto il cappello di paglia, e dici “finalmente, comincia il tempo del raccolto”.

E i scarifici fatti fino a qui, il sudore e le lacrime, forse non sono stati per niente… e, tutto sommato, ringrazi i tuoi vecchi per averti insegnato a lottare, sempre, fino in fondo.

Adesso aspetto la mia primavera e scommetto che sarà piena di colori.

[STICAZZI SE ME LA MERITO!] 😉

Pimpra

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PLENILUNIO E LUPE MANNARE

lupamannara

Ma l’avete vista come è bella lassù, nel profondo del cielo, la luna piena di questi giorni?

Mi ruba lo sguardo, mi seduce con i suoi languidi occhioni, portandomi via i pensieri che scivolano qua e là sulla linea del tempo.

Il chiarore notturno che  risveglia la mia anima più selvaggia, quella, per intenderci, che ulula solitaria nei boschi, la mia natura ancestrale, il mio Io indomito, la mia pulsione più profonda e, forse, più vera.

E’ che vedo tutto con maggiore dettaglio e mi accorgo delle imperfezioni delle superfici, dei nodi sulla corteccia, dei colori sbiaditi. Soprattutto, non mi accontento. Non mi è sufficiente quel poco che passa per dirmi che è meglio di niente.

La lupa è sveglia e guarda il suo prossimo orizzonte, fiutandone l’aria.

E sente insieme odore di carne, di erba, di corse e di vittoria.

Sulla sua vita, sull0 sguardo maliardo di questa luna, sul mondo …

QUI TIMIDE ROGAT, DOCET NEGARE.

Adesso è ora di correre.

Pimpra(mannara)

UNA VITA COSPARSA DI ACULEI

CACTUS

A me i cactus piacciono assai. Mi piace decorarci le finestre di casa, il balcone, l’ufficio.
Trovo siano piante affascinanti che hanno saputo creare bellezza in condizioni e circostanze di vita piuttosto avverse.

E fin qui…

Quando una sera, dopo una settimana in cui se qualcosa può andare storta, va stortissima, mentre guardi le foglie stanche della tua insalata ti dici “Eccheccazzo, non merito tutti questi aculei!”, non è precisamente ai cactus – che ami- a cui stai pensando.

E magari qualche goccia ti riga le gote, mista di dolore e rabbia, dopo aver mulinellato nei tuoi, ancor più tristi, “festoni“…

Allora, sai che c’è? Stamattina ho deciso che io, quegli aculei infilzati nella mia carne, non ce li voglio, sono stanca e stufa di situazioni e persone che si divertono a prendere le mie chiappe per il loro puntaspilli.

E’ stato un attimo, ieri sera, un piccolo cedimento… oggi, vuoi che c’è il sole, vuoi che è venerdì, vuoi che non ho voglia di passare il tempo a lamentarmi… oggi mi sono già liberata di un bel po’ di … punte! 🙂

Qualcuno mi ha detto che la vita mi fa di questi doni per prepararmi, per rendermi più forte… (ANCORA???)

Forte lo sono già, grazie, adesso datemi la rosa! 🙂

BUON WEEK END, ANIME BELLE!

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

ESSENZA DI TOSCA

Tosca14

E meno male che oggi splende il sole, la temperatura è mite, il cielo al mattino si fa, di giorno in giorno, più chiaro e, insomma, la primavera rallegra… perchè… se così non fosse…sai la traggggedia…?!!!

Torno dalla “mia” maratona, quella che ha dato il via a tutte le altre, quella che, ogni volta si aprono le iscrizioni, mi fa sussultare “sarò nel gruppo?”

Per svariate ragioni, indipendenti dalla mia volontà, non ho potuto godermela appieno, nel senso che ho vissuto solo un “estratto” di Tosca eppure…

La Tosca è tornata a casa, dove è stata concepita dall’inizio, alla Fattoria Medicea, luogo bellissimo, carico di una sua energia particolare. La pista è dura e ci sono le fughe, ma, confesso, ho vissuto tandas così belle che mi sembrava di stare su morbide nuvole.

La mia natura godereccia, non può non rilevare l’ottimo servizio di catering perchè, diciamocelo chiaramente, è tanto difficile dar da mangiare a così tanti ballerini affamati (pare fossimo sui 450!!!) e farlo con qualità, con specialità del luogo, preparate bene, con un servizio ininterrotto per più di 4 ore! Bravi!

Dell’atmosfera, dei partecianti, ma cosa posso dire se non che vi adoro, che mi sono sentita a casa, che è stato bello rivedere quanti ho conosciuto in giro per la penisola e incontrare persone che non ho conosciuto mai.

Che poi, diciamocelo chiaramente, il bello di eventi come questo è che danno la possibilità di “assaggiare” diversi abbracci e tutti succulenti, sfiziosi, interessanti con un condimento di ottima musica, suonata da meravigliosi Tj.

Sapete che vi dico, non scrivo più, che non trovo parole abbastanza intelligenti e concetti che non siano banali per dire che… per come l’ho vissuta, è stata una maratona FANTASTICA!!!

Grazie alle Tosche, grazie allo staff, per l’organizzazione e l’accoglienza.

Grazie a tutti coloro che mi hanno portata dentro un viaggio musicale, abbracciandomi in una tanda.

Grazie.

Oggi, il lunedì è molto meno nero. STICAZZI!!! 🙂

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

BRICIOLE E MIMOSE

torta-mimosa-al-fior-darancioCon l’8 di marzo alle porte, ho un pensiero speciale per le mie amiche, per le donne.

Dato che non portò scrivere il post in diretta che mi starò trastullando anima e scarpette nella “maratona del mio cuore”, la Tosca, tanto per non farle pubblicità, ho un messaggio che desidero tanto destinarvi.

Non mi dilungo in parole, ma leggete questo allegato qui .

La festa della donna a cui voglio pensare, è, in primis , la celebrazione dell’amore, del rispetto che la donna ha per se stessa, per i suoi sentimenti e per il suo cuore.

Per tutto il resto c’è …  [Mastercard]. 😉

[Sticazzi]

Pimpra chevivuoletantobene

Dedicato, in particolare alla cara V.

IMAGE CREDIT E RICETTA QUI

Pimpra, la giaguara e la pelle del serpente

muta-serpente1

Mercoledì delle ceneri, di nome e di fatto.

Ieri, dopo aver indossato i panni, tanto cari, della giaguara, nel primo pomeriggio sono stata dal mio guru/stregone, quello, per intenderci, che quando sto male mi rimette a posto. E lo fa con rimedi naturali e la sana alimentazione e funziona e quindi ci credo.

Mi presento e, dopo i primi 20′ di confessione, perchè dal guru/stregone le supercazzole, le mezze verità, le balle sono bandite che altrimenti la magica pozione non funziona, mi guarda negli occhi e mi dice “Mia cara, stai proprio da schifo”.

E che, non lo sapevo, non sarei venuta, altrimenti!

Mi ha fatto una prescrizione urto che, a spanne, mi costa mezzo stipendio –  ma cosa non si farebbe per la salute – graziandomi però sulla dieta, ovvero, non sarò costretta ad attenermi a riso in bianco per un mese intero.

Beh, mi sembra già buona cosa.

E qui arriva il serpente.

Il messaggio della zia Pimpra chevivuoletantobene è questo: ascoltate i messaggi che il corpo vi manda. Provate ad assecondarlo invece che metterlo a tacere. Entrate in armonia e in empatia con lui.

E, non lasciatevi travolgere dalla vita. Ovvero: mantenete la calma, contenete lo stress.

Parole usurate, logore che tutti noi sappiamo e che, con altrettanta leggerezza, non teniamo a mente.

Sono a pezzi e la mia faccia, in particolare, ne è manifesto. Perciò, è un appello che faccio a tutti colori che mi conoscono e che incontrerò prossimamente, vi prego, non ditemi frasi del tipo “Sei stanca, hai dormito poco, hai litigato con il gatto (ecc)” perchè non è così, sto- semplicemente-  male e le Samsonite che normalmente mi porto sotto gli occhi, sono passate da un set di valigie a due set nello stesso momento.

Vogliatemi bene e fate finta di nulla.

Datemi il tempo di mutare pelle e tornare sorridente come sempre.

[STICAZZI].

Merci.

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

 

 

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