Il tema di oggi è: come diventare una ballerina di tango migliore. E una donna più “donna”.
Niente di nuovo sotto il sole, lo so bene, però non posso non portare la mia testimonianza. Quindi, siccome qui sono a casa mia, vi tocca sorbirvi il pippolotto del lunedì! 😀
Torno da un fine settimana a tutto tango, come piace a me, ma stoggiro condito da tanto studio. Oltre una milonga serale da “yabbadabbaduuuuu” ho frequentato lezioni sia sabato che domenica: UNO SBALLO!
Tornando al punto, ecco la mia ricetta per migliorare le nostre qualità di danzatrici e, conseguentemente, di donne.
PREMESSA:
Per essere una ballerina decente/decorosa/brava si DEVE studiare. SEMPRE.
Questo è il principio primo, la tavola della legge.
Non si è MAI arrivati, come danzatori, nè a livello amatoriale, nè a livello professionale. Si deve continuare nella propria ricerca, quindi nello studio.
I movimenti vanno ripuliti, perfezionati, migliorati, sublimati per raccontare con il corpo il nostro modo unico di sentire e di ballare, trasmettendo così, al nostro partner, sensazioni, colori, emozioni che la tanda è capace di provocarci.
Lo studio e la pratica ci aiutano ad esprimerci, raccondando, nella danza, chi siamo. Veramente.
MA NON BASTA.
E qui viene il bello.
L’io danzante deve essere “vestito”. L’abito è l’elemento coreografico della rappresentazione.
Vi sarete sicuramente accorti che osservare una donna ballare in jeans offre una sensazione diversa quando la stessa ballerina indossi un abito formale, o semplicemente sexy, svolazzante o stretto. Il corpo viene accompagnato nel movimento, in modo diverso, assume linee e riflette uno stato d’animo diversi.
Provare per credere, specie se siete donne. Per l’uomo lo spettro di possibilità è un po’ più ristretto.
Fino a qualche anno fa, in pista, si vedevano in prevalenza abiti fluidi, scivolati, certo molto scollati ma che avevano lo speciale compito di rendere il movimento “aereo”, sottile, leggiadro e soave. Scollature a parte, il corpo non veniva sottolineato, ma suggerito da spacchi e svolazzi.
In pista, di questi tempi, si nota un grande cambiamento: la fisicità del corpo è manifesta. Gli abiti si sono fatti guaine aderenti, ben segnate su tutti i punti della femminilità, in mostra, in bella evidenza a dire “eccomi”.
A quelle di voi che non avessero ancora affrontato l’esperienza, suggerisco di provare: un abito succinto, vi regalerà un tango più raccolto, più sensuale, più femminile, dove le linee della gamba, del gluteo della schiena creeranno un quadro armonioso. O così, almeno, dovrebbe essere.
Abiti dai richiami anni 50′ non perdonano errori. Gambe aperte, piedi portati male, difetti di postura e di abbraccio. Regalano, di contro, molta “self confidence” con il proprio corpo, con la gioia di essere una femmina, ma femmina al 100%.
Sono rimasta colpita dalla democrazia che regala un abito stretto: sta bene praticamente a tutte. Non serve essere in forma smagliante, magre e asciutte, anzi, al contrario, un tubino aderente, va in esaltazione, se è ben farcito.
Con la mia amica mi sono concessa un gozzoviglio in quel di Riccione, all’atelier di una cara amica, ballerina pure lei e straordinaria stilista. Ho scoperto cose che non potevo immaginare e… i risultati sono arrivati da soli…
Allora, donne, osate! Poi, passate per di qua a raccontarmi se quel che dico è vero perchè… “anche l’abito fa la tanguera”!
BUON BALLO A TUTTI!
Pimpra
IMAGE CREDITA DA QUI
Fedifrago ®
/ 2 Maggio 2016Tu lo sai, vero, che per l’abito è necessario lasciar giudicare a me?!?
😛
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PIMPRA
/ 2 Maggio 2016Certo mio caro ma ti garantisco che so il fatto mio… 😉
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Fedifrago ®
/ 2 Maggio 2016Ma io sono come San Tommaso …..devo metterci mano, e naso! 😝
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PIMPRA
/ 2 Maggio 2016Furboooooo!!!! 😂😂😂
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Fedifrago ®
/ 2 Maggio 2016Non per nulla sono il Fedi 😉
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Principessa Giramondo
/ 3 Maggio 2016Bel post 🙂 e condivido tutto in pieno. Un abbraccio
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