SABOTARE I SABOTATORI. STICAZZI!

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A parte che, dopo un titolo del genere, cacofonico al 100%, dovrei “togliermi la licenza” di scrivere sul blog, facciamo finta di niente, il mantra di oggi è questo:

DEVO IMPARARE A SABOTARE I SABOTATORI.

Mi spiego:

a voi tutti sarà capitato, più volte nella vita, di vivere qualcosa/qualcuno che vi ha regalato un momento di grande euforia, forse anche di felicità o, comunque, di gioia, armonia.

Una sensazione di quelle che è bello tenere nel cuore e ricilare nei momenti di tutto grigio, tutto storto, tutto brutto.

Di solito sono momenti/situazioni che accadono per caso, non sono previste ed arrivano come un’onda festosa ad annaffiare la nostra vita, spesso abbastanza arida.

E noi, travolti da questa felicità ricevuta a gratis, senza poterla neanche immaginare, portiamo in giro la nostra faccia con un bel sorriso stampato e gli occhi spalancati per l’allegria.

Poi, però, troppo spesso accade che, il buco nero di turno, vede questa nostra luce e zac! ci lancia addosso una palettata della sua pece appiccicosa che ci rovina l’abito della festa, facendo ingrigire pure noi.

Perchè se io sto di merda, non voglio che tu sia felice. Anzi, la tua felicità mi sta proprio sulle palle e voglio fare di tutto per rovinartela.

Ciò che più mi spiazza, in tutto questo, non è l’umana invidia – che posso anche comprendere, se mi ci metto – ma la punizione che si vuole infierire al povero malcapitato perchè, sembra, che la felicità sia una colpa grave.

Allora, invece di assumerla per osmosi, di farsi pervadere da lei, dalla luce che emana dal soggetto felice, è preferibile spegnere ogni fotone luminoso che le tenebre a due sono più belle perchè più profonde e oscure.

Allora sai che c’è? mi sono rotta le palle dei “sabotatori della mia felicità” e da questo momento, mi armerò di un bazooka e sparerò le mie cartucce a salve fiorite.

Buchi neri, attenti che vi arriveranno secchiate di colore!

STICAZZI!!!!

Pimpra

 

UNA VITA COSPARSA DI ACULEI

CACTUS

A me i cactus piacciono assai. Mi piace decorarci le finestre di casa, il balcone, l’ufficio.
Trovo siano piante affascinanti che hanno saputo creare bellezza in condizioni e circostanze di vita piuttosto avverse.

E fin qui…

Quando una sera, dopo una settimana in cui se qualcosa può andare storta, va stortissima, mentre guardi le foglie stanche della tua insalata ti dici “Eccheccazzo, non merito tutti questi aculei!”, non è precisamente ai cactus – che ami- a cui stai pensando.

E magari qualche goccia ti riga le gote, mista di dolore e rabbia, dopo aver mulinellato nei tuoi, ancor più tristi, “festoni“…

Allora, sai che c’è? Stamattina ho deciso che io, quegli aculei infilzati nella mia carne, non ce li voglio, sono stanca e stufa di situazioni e persone che si divertono a prendere le mie chiappe per il loro puntaspilli.

E’ stato un attimo, ieri sera, un piccolo cedimento… oggi, vuoi che c’è il sole, vuoi che è venerdì, vuoi che non ho voglia di passare il tempo a lamentarmi… oggi mi sono già liberata di un bel po’ di … punte! 🙂

Qualcuno mi ha detto che la vita mi fa di questi doni per prepararmi, per rendermi più forte… (ANCORA???)

Forte lo sono già, grazie, adesso datemi la rosa! 🙂

BUON WEEK END, ANIME BELLE!

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

BRICIOLE E MIMOSE

torta-mimosa-al-fior-darancioCon l’8 di marzo alle porte, ho un pensiero speciale per le mie amiche, per le donne.

Dato che non portò scrivere il post in diretta che mi starò trastullando anima e scarpette nella “maratona del mio cuore”, la Tosca, tanto per non farle pubblicità, ho un messaggio che desidero tanto destinarvi.

Non mi dilungo in parole, ma leggete questo allegato qui .

La festa della donna a cui voglio pensare, è, in primis , la celebrazione dell’amore, del rispetto che la donna ha per se stessa, per i suoi sentimenti e per il suo cuore.

Per tutto il resto c’è …  [Mastercard]. 😉

[Sticazzi]

Pimpra chevivuoletantobene

Dedicato, in particolare alla cara V.

IMAGE CREDIT E RICETTA QUI

SARA’ …

TriesteinLove

A volte mi chiedo se “invecchiare” sia questo, vedere le cose con animo più morbido, trovare la dolcezza nel mondo, accorgersi della grazia nelle cose e nelle persone.

***

Sarà la primavera.

Sarà il cielo – finalmente – azzurro, sopra la testa.

Sarà che la “bellezza” conquista il mondo.

Sarà che oggi va così e basta.

Ed è tanto bello.

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA

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Filosofia della  massaia, per iniziare degnamente il fine settimana, condito –  guarda caso- dalla pioggia.

L’universo è compreso dentro gli occhi di chi guarda la realtà, il mondo. Con questa, scontata affermazione, voglio semplicemente ribadire un concetto: non c’è il bene, non c’è il male, c’è solo la quuantità e la qualità di significati che noi sappiamo mettere nelle cose che viviamo e vediamo.

L’esempio più eclatante lo si cita con le belle donne, aprioristicamente etichettate come oche stupide, che non è, o, che non è sempre. Così come non è vero che un uomo bello e piacente sia “per forza” un donnaiolo.

Abbiamo la pessima abitudine di vivere condizionati da etichette con cui classifichiamo il mondo e che, molte volte, non sono nemmeno frutto della nostra esperienza ma sono mutate da quella di altri.

É così che abbiamo difficoltà a vedere ciò che abbiamo davanti con la necessaria curiosità, privi di un giudizio che ci condizionerebbe a priori.

Penso a quante volte nella vita sono caduta in questa trappola, a tutte le volte in cui ho avuto –  inutilmente- paura, non mi sono fidata per poi fare  l’esperienza e capire che, ciò che veniva da fuori, il dettato popolare, era completamente infondato e fuorviante.

Poi c’è la cosiddetta “prima impressione”, altro demone che ci condiziona e, molto spesso,  ci porta fuori strada. Credo, però che sia opportuno valutare i segnali che le nostre antenne ci inviano, non prendendo immediatamente decisioni sull’onda dell’istinto, ma considerando, comunque i messaggi della nostra parte più intima, profonda.

Tutto questo pippolotto per dire che, forse, vivere, con la “V” maiuscola, potrebbe essere un tantinello più semplice, se ci metttessimo del nostro, una dose di buona volontà, di apertura.

Dopodichè, accà nissuno è fesso, essere ben presenti e via andare.

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

 

ALLA FACCIACCIA. SWITCH!

switch

Alla facciaccia delle teorie new age,

alla facciaccia dei guru spirituali e non,

alla facciaccia delle religioni,

degli psicologi,

delle droghe,

dei vizi e stravizi.

Per stare bene basta fare SWITCH!

Scoperta dell’acqua calda? Forse. Ma tra il dire e il fare, spesso, c’è di mezzo un’enorme montagna: la nostra volontà.

In fondo è solo questione di buonsenso: analizzare la/le situazioni, cambiare punto di vista, smettere – durante l’osservazione – l’abito delle emozioni (di solito negative), respirare, cercare profondamente dentro di sè la voglia di trovare la soluzione, di migliorare la situazione.

La risposta, positiva, arriva.

Perchè per stare bene, bisogna volerlo. Ovviamente non riferisco a mali fisici, sebbene anche quelli, se sostenuti da forte volontà di guarire, poco a poco abbassano la soglia del dolore. Penso ai dolori dell’anima. Ai pruriti esistenziali. Al malessere di vivere.

A me succede questo, di solito.

Sto da schifo, ma veramente da schifo, piombo nei miei abissi più tetri, dove tutto è solo nero. Mi sento perduta, ma terribilmente viva. Perchè, accidenti!, nel dolore ci si sente vivissimi (perchè fa male, appunto). Mi arriva poi, un momento in cui sono così tanto nefasta che, qualcosa di molto forte dentro di me, mi fa riaccendere la luce.

Il famoso SWITCH.

La luce si accende, per davvero. La testa riprende a pensare serenamente, per nulla turbata da emozioni che la portano a sragionare, come quando si riprende in mano il timone. Quello della propria vita.

Ecco che situazioni/circostanze anche persone che prima erano capaci di mandarmi in tilt hanno perso quel potere e l’assetto della nave non subisce scossoni.

Ma quanto bene si sta? Che poi si riprende a vedere le sfumature, a godere di quelle piccole ma magiche scintille che tanto ci piacciono e… energia pura, energia vitale cristallina, ne richiama altra… bella e intensa.

Allora, sapete che c’è? il mio augurio per voi tutti, Amici, è questo: che un bel SWICH VI ILLUMINI IL PERCORSO, facendovi stare tanto, ma tanto meglio!

… si chiama positività, energia vitale… 🙂

PIMPRANTISSIMI AUGURI A TUTTI!

Pimpra

IMAGE CREDIT da qui

ROMANTICAMENTE

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Un vecchio scritto del 2007 che, oggi, è tornato in mente… L’amour, ah, l’amour!

* * *

Letti di foglie,
colorate di lacrime
rosse d’autunno,
riflettono
tramonti di sambuco
sferzati di bora.

Quando la tua mano
cerca
il mio sorriso,
ti regalo
un corpo ubriaco
di vita

– See more at: http://www.blogdegliautori.it/pimpra/innamorati-a-trieste/#sthash.t03FPYex.dpuf

Pimpra
IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

Letti di foglie,
colorate di lacrime
rosse d’autunno,
riflettono
tramonti di sambuco
sferzati di bora.

Quando la tua mano
cerca
il mio sorriso,
ti regalo
un corpo ubriaco
di vita

– See more at: http://www.blogdegliautori.it/pimpra/innamorati-a-trieste/#sthash.t03FPYex.dpuf

C’ERA UNA VOLTA LA FAMIGLIA

natale famiglia

Il primo dicembre alle porte, le insegne di natale che stanno spuntando come gramigna agli angoli delle strade, le vetrine dei negozi si colorano di rosso, bianco e oro, radio e tv martellano la testa con spot a tema.

Ci siamo. La corsa al natale sta prendendo vita.

A seconda della situazione economico-patrmoniale di ciascuno, il momento può essere molto gaio o, solennemente triste, ma, più che il consumismo mi preme volgere lo sguardo sull’aspetto “intimo”, sentimentale e familiare del natale.

Per me, e mi reputo molto fortunata, è sempre stata una gran festa. Era l’occasione, per noi, di ritrovarci, mio padre tornava in Italia da ovunque si trovasse nel mondo, e si festeggiava alla grandissima questa riunione.

Non parlo di doni (che pure non mancavano) ma proprio della gioia profondissima di stare insieme a far festa.

Con il trascorrere degli anni e le mutate condizioni familiari (mio padre è scomparso che era ancora molto giovane) , il natale ha progressivamente perso colore, trasformandosi più che altro in occasione per ricordare chi, purtroppo, non c’era più.

Il tempo passa e a mia volta ho costruito una famiglia, tinteggiando di allegria quei giorni di festa. Ma, come tutto muta nella vita, anche quella famiglia, ad un certo punto, non c’è stata più.

Altro giro altra corsa. Dopo i 40 anni praticamente tutti hanno un passato, anche familiare e con esso il portato di rapporti che devono funzionare.

E si arriva al punto. La celebrazione della “famiglia” non può e non deve più passare esclusiavamente attraverso i rapporti familiari in senso “stretto”, di questi tempi è necessario, se non opportuno, aprire le maglie e fare entrare nella ruota rocambolesca della famiglia anche coloro che, per etichetta, ne stanno fuori.

Nulla di peggio è vivere ai margini, sentirsi le serie B, le ruote di scorta affettive, quelli non all’altezza del banchetto, i paria.

I tempi sono moderni, e questa modernità urla a gran voce che la nuova dimensione sociale è più ampia e di deve imparare a fare i conti con quella che viene definita “FAMIGLIA ALLARGATA”.

Di positivo c’è che le tensioni si stemperano, ci si può divertite in più persone, nessuno nega a nessuno l’affetto e l’attenzione che merita.

Di negativo c’è che, in proporzione, aumenteranno i pranzi e le cene, con pessime conseguenze per il giro vita, ma tanti sorrisi in più.

Credo valga comunque la pena di tentare.

Ai paurosi, a coloro che temono di stravolgere “l’ordine costituito” suggerisco di fare un bel respiro e … buttarsi… rischiano di vivere le più belle sorprese…

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

LA GUERRA DEI POVERI

Locomotiva-a-Vapore-L1

E’ questa la definizione che ho dato per descrivere quanto accade dinnanzi ai miei occhi, in questo periodo.

Nei momenti bui della storia, l’umanità tutta dovrebbe raccogliersi per creare un forte senso di “comunità”, utile a rendere il singolo più forte verso le avversità della vita.

Che si tratti di vita privata o lavorativa, lo scenario rimane molto simile: tutti contro tutti.

Nelle difficoltà del vivere, la maggior parte delle persone, purtroppo, svela di sè il lato peggiore, come se, il solo mantra possibile fosse: “mors tua, vita mea“.

Ciò che più colpisce i miei occhi, ferendoli, è osservare come, la corsa verso quel qualcosa da raggiungere – visibilità, prestigio sociale, carriera, soldi, apprezzamento, amore ecc. –  obblighi a “svelarsi” le persone più inspospettabili. Quelle, per intenderci,  che fino al giorno prima potevi sentire dalla tua parte, se non in veste di “amici”, almeno come “compagni” di un viaggio lungo e difficile.

Non mi abituerò mai a questa corsa, non perchè a me non piaccia correre, ma perchè mi piace farlo in modo chiaro, onesto, senza retropensieri, senza pistole nascoste o coltelli da piazzare nella schiena di chi mi è davanti o al fianco.

Sono di quella generazione che, quando gioca, gioca pulito, perchè vincere imbrogliando non ha alcun sapore. Perchè essere i primi della classe, in un gruppo di brocchi, non è precisamente una gran botta all’autostima.

Di contro, per vivere “puliti”, bisogna farsi due palle così. E non c’è niente da fare. Perchè “gli altri” ti fanno il culo a bertuccia, perchè loro, le regole le creano a loro immagine e somiglianza e tu, non fai parte del quadretto.

Questa è la civiltà dove ci troviamo adesso. Fatta di lucciole e cicale, di amori e di successi evanescenti, grandi colori che sbiadiscono alla prima pioggia d’autunno.

E sapete che c’è, a me non importa. Resto sul mio treno lento, a godermi il paesaggio che cambia, senza paura che qualcuno rubi il mio posto a sedere, perchè, dove sto io, non vuole starci nessuno.

STICAZZI.

Pimpra

ESERCIZIO ZEN

AcquaZen

Della mia personalità posso affermare tante cose, nel bene e nel male, ma, di certo, quello che so non esistere, non essere contemplato, sono gli atteggiamenti “zen”.

Distacco emotivo, osservazione separata delle cose e degli eventi, calma dentro alla tempesta, controllo, vuoto mentale.

Ecco, io sto esattamente dal lato opposto: sono la tempesta, vivo dentro l’occhio del ciclone (quanto sono tranquillla) oppure sono sempre nei suoi vortici più violenti.

Che fatica.

E più passa il tempo, più è pesante destreggiarsi tra tutta questa, devastante, energia.

Eppure non so fare diversamente.

Ecco allora che, grazie a un suggerimento illuminato, cercherò di far mente locale sui “pensieri belli”, pensieri che mi portano gaiezza, allegria, serentià, perdute da troppo tempo.

Apprestandomi a questo esercizio che mi costerà immane fatica –chevvelodicoafare– mi chiedo, come mai, la mia vita è sempre costellata di ostacoli, più o meno grandi, più o meno difficoltosi da superare… come mai?

Eh no! Questo non è l’esercizio zen che devo fare! 🙂

STICAZZI!!!!

… “Buoni” pensieri a tutti!

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

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