PICCOLE GIOIE

Ci sono delle volte in cui, ti rendi conto guardando quello che accade intorno a te che, in fondo, sei fortunata. Tu, al momento, sei fuori dal ciclone, puoi scegliere per te, non devi chiedere il permesso, non hai legami di nessun tipo che ti limitano in nessun modo.

E’ un sapore fortissimo, quello della libertà!

Ma non è solo quello, trovarsi psicologicamente in uno “stato di grazia” significa anche, e soprattutto, godere delle più piccole cose. Godere di ogni atomo di ciò che ti circonda.

Una bella dormita che mi ha fatto recuperare un po’ della stanchezza accumulata in questo ultimo periodo, una giornata di sole e temperatura mite assolutamente inaspettata, una corsetta (che l’atleta definirebbe “un rantolio”, ma questi son dettagli! 😉 ) tra le campagne udinesi annusando l’arietta primaverile e i suoi profumi!

Le gambotte pesanti come tronchi di quercia che mi scarrozzavano per piste ciclabili mentre il nanetto (l’ipod) mi diceva “5′ minuti di allenamento” , “mancano 15 minuti alla fine della sessione” mentre ascoltavo una deliziosa play list.

E poi viene fame e non mi sento in colpa, e i 600 gr di h2o che ho sudato mi regalano un sorriso ed anche ricordare la frase di una signora udinese alla quale ho chiesto informazioni sul percorso “Abito qui da una vita, ma si figuri se non è tranquillo! non succede mai nulla!” … mi ha fatto molto ridere. Il tono con cui lo ha detto e la delusione per la troppa tranquillità del luogo! Incredibile, no? 🙂

Leggendo qua e là quello che succede nel mondo e come, taluni, farebbero carte false per i soldi e per la fama e per il rincorrersi dentro le apparenze, mi fa sentire enormemente felice e fortunata per il solo fatto di saper godere delle piccole, ma  proprio delle piccole cose.

Con un sorriso, passo e chiudo!

🙂

Pimpra

Image credit: http://www.sfondipertutti.com

PROFUMO DI BICIPITI

Uno dei momenti belli della giornata, per una quarantenne come me, è l’allenamento in palestra.

Ma non in una palestra qualsiasi, nella “Palestra”: colà dove, ovunque, ci si lustrano gli occhi con tutti i più bei muscoletti che l’essere umano è in grado di portare sul corpo.

In più, ce n’è per tutti i gusti. I piccoli Big Gim, dall’età imprecisata di 18 a quella sotto soglia 30, rallegrano lo sguardo di ogni donna presente nella sala, si possono trovare alti o piccolini, molto gonfi oppure più asciutti ma ben delineati, mori, biondi, rossi, chi più ne ha, più ne metta.

Il corollario sublime della fantascienza muscolare incarnata in esseri umani è, ovviamente, rappresentata ai massimi livelli, dagli allenatori e titolari dell’ameno luogo. Perfezione fisica in movimento.

Che dire di più se non che è un piacere farsi uscire acido lattico al posto del sudore, impazzire con esercizi al limite, cercando di resistere allo sfacelo fisico che, irrimediabilmente, attacca tutti i corpi pigri…

Eppure, in tutto questo “tanto”, c’è un “troppo” che stona.

Gli adorati Adoni che lavorano come dei  matti a preparare la loro carrozzeria per ben figurare nelle loro occasioni di giovani che sia una bella esposizione di sè in spiaggia o una performance a due sotto le lenzuola, sono talmente tanto carichi di testosterone che … lasciano una scia odorosa al loro passaggio.

Essere maschio_maschio è un plus valore, e sono la prima a dirlo, ma va gestito.

Quindi, come insegna Nonna Papera:

1. la maglietta per l’allenamento DEVE essere pulita

2. dopo l’allenamento la maglietta si mette SUBITO in lavatrice, insieme a calzini e a tutto il resto che si è sudato

3. possibilmente si usa, in lavatrice, la candeggina delicata che ammazza i batteri puzzoni

4. (Solo per maschi_:maschi EVOLUTI) le ascelle depilate (meglio) o almeno “tosate”, evitano maggiormente la formazione di odore isopportabile

5. Il deodorante- OBBLIGATORIO – si usa DOPO ESSERSI LAVATI.

Adorati Uomini con questi piccoli accorgimenti, sublimerete il piacere che, noi donne, di tutte le età, abbiamo nell’ammirare i vostri corpi scultorei, frutto di dedizione e fatica!

🙂

Pimpra

LA FIORITURA DEI CILIEGI

LA CONSAPEVOLEZZA DI SE’

RENDE LIBERI

***

Lo so, lo so, mi direte ma che ti sei bevuta a colazione al posto del caffè?

Solo caffè e senza additivi! 🙂

Ma che ve lo dico a fare, è bastato fare il lutto a certe idee che avevo nella relazione Uomo/Donna che  mi pare di essere rinata.

Mò vi spiego, perchè certe profonde illuminazioni, vanno condivise. Partendo dal post precedente “Sottili differenze” ho veramente assunto dentro di me che, c’è poco da fare, l’uomo e la donna vengono da diversi sistemi solari.

Attimo di profondissimo scoramento e quasi terrore misto a dolore simil-depressivo e poi, il risveglio: non posso, in modo alcuno, modificare questo tratto di realtà, sicchè, tanto vale farmene una ragione!

Sul momento, lo confesso, sono stata preda di panico, non riuscendo a capire quale potesse essere il mio nuovo orizzonte relazionale. Poi, come la fioritura dei ciliegi, in una acquerellata mattina di primavera, ecco la soluzione al problema.

SLEGARSI DALL’ALTRO. LEGARSI A SE STESSI. E RISCOPRIRE IL PIACERE DELLA LIBERTA’ INDIVIDUALE.

Perchè non si può chiedere a chi parla in aramaico di comprendere l’inglese. Nè far venir voglia di sorridere a chi è completamente sdentato…

E, una volta ancora, riconoscere come la vita, è più semplice di quanto non la incasiniamo noi, con le nostre stesse mani…

E sentirsi leggeri… più leggeri…

Pimpra

Image credit:  © Yasushi Tanikado/Dreamstime

SOTTILI DIFFERENZE

Relazione uomo/donna.

GRANDE CASINO.

Riflettiamo, pertanto, su un punto: noi donne possiamo essere “stronze” o essere “geishe”.

La via di mezzo, quella di essere “compagne”, è troppo impegnativa e richiede la presenza di un partner maschio “evoluto” (quindi, merce quasi impossibile da trovare).

A questa ferale consapevolezza son giunta a forza di testate, cercando di modellare il mio carattere piuttosto dominante (e, quindi, involuto – da un certo punto di vista), mettendomi in seria discussione e cercando di forgiare anche verso le altrui necessità e benessere, il mio agire relazionale.

E_R_R_O_R_E!!!!

Grandissimo sbaglio!!! Ma chi se la fila una che: si prende cura, vizia, è sintonizzata sull’altro, lo sente e lo ascolta, pensa molto alle sue esigenze…

NESSUNO.

E, come sempre nella vita, l’importante è imparare la lezione…

Pimpra

 

 

 

CENTRIFUGA

Ci sono periodi in cui la vita entra, di prepotenza, in una centrifuga.

Non posso dire che la cosa mi dispiaccia, benchè la situazione è foriera di sicuri effetti collaterali: stress, ipercinetismo, agitazione, diminuzione delle difese immunitarie, sonnolenza indotta o insonnia, anossia, diminuzione drastica della libido…

Lamentarsi non serve che il periodo va vissuto e non si può scappare.  Di certo è importante non farsi sorprendere, specie se si è donne, in età ancora fertile: l’ormone maligno è in agguato, pronto a sferrare il ferale attacco piazzando uno SCIABADA’ di isterica follia uterina che ben poche persone avrebbero voglia di sciropparsi…

Il rimedio è visualizzare ciò che di più piacevole si può progettare in un futuro relativamente vicino. Che so un piccolo viaggetto, una serata con gli amici, assistere al concerto rock della band del cuore e chi più ne ha più ne metta.

Viaggiare ad alta velocità, è questo che la vita ci chiede. Per farlo diventa necessario accedere al serbatoio di benzina e succhiare, senza riserbo,  risorse energetiche.

Una mia conoscente va a fare shopping, scaricando il portafoglio, ricarica il resto.

Io, invece, ho scoperto che, se mi vesto di rosso, mi si accende una batteria in più che mi porta avanti spedita…

A ognuno il suo, nella nostra quotidiana lotta per arrivare alla fine della giornata…

Pimpra

 

UP_OR _DOWN

Anche non volendolo, arriva il momento in cui i piedi presentano il conto e, stanchi di essere spremuti come limoni su tacchi altissimi per ore ed ore in milonga e non solo, in tempo di relax danzereccio, pretendono di prendere l’ascensore e scendere al piano terra, finalmente a livello del mare.

ORRORE.

Per una frase così, il seguito dei miei follower-feticisti, mi leverà il saluto, già lo so, ma sono proprio costretta a fare i conti con le estremità che, me lo hanno detto, si sono iscritte al sindacato per protestare per il troppo lavoro.

Mia madre, vedendomi a Pasqua con delle ballerine sformate (che i miei piedi adorano) si è offerta di regalarmi lei il cambio perciò, non mi resta che arrendermi e scegliere il male minore.

Contemplare la vita dal basso, perchè sono (tristemente) bassa, regala uno skyline del mondo molto diverso. Lo stesso ancheggiare, frutto di ricerca di equilibrio, quando si indossano gli stiletti, viene pesantemente sostituito da una presa di possesso del suolo che poco a che vedere con la pantera felpata che esce dalla donna quando monta un tacco 12.

La morale di questo nuovo ciclo di vita già so quale sarà:

– perdita di tutti gli ammiratori

– drastica modifica nel guardaroba

– sguardo meno provocante

– allure affatto pericolosa

– singletudine conclamata e persistente.

La scelta da fare, in fondo, è relativamente semplice: la salute o il fascino.

Ancora non ho deciso, per la verità, se soffrire o mandare tutti/o a quel paese e stare comoda.

… chissà, magari così conciata, così bassa, poco aggressiva conoscerò persone diverse e… forse mi sentirò pure meglio…

MAH, ai posteri, l’ardua sentenza…

Pimpra

PAESE IN CUI VAI, INVITO CHE TROVI

Una milonga estemporanea vissuta a mò di avventura, con partenza dalla base alle 21.45 e destinazione Padova. Avventura perchè, alla veneranda età, ha un sapore mediamente demenziale muoversi così tardi, fare così tanti chilometri per giungere a una meta così lontana, per ballare 2 ore.

Non guidavo io, ovviamente, che sono la regina dell’abbiocco. Un bel gruppetto di amici e tanta curiosità.

La sala non è di quelle da sballo, con poca atmosfera di quella giusta, intima qb, ma il pavimento si presta, c’è gente e questo basta.

Mi chiedo, da talpa quale sono, come e se qualcheduno si avvicinerà, considerato che le mie lentine si appannano e da lontano non sono un’aquila, oltre al fatto che la logistica della sala mal si presta alla mirada e sono una “straniera”.

Pochi istanti dal cambio scarpe un signore viene a prendermi, è in età, di quelli chiaramente a caccia che le conoscono tutte le “galline” del pollaio e sono i primi ad accorgersi se il loro numero aumenta. Poco male, è la mia avventura.

Il gentiluomo è accettabile, nessun brivido, va da sè, ma tiene l’asse e sa quel che vuole, bilancio positivo, penso tra me e me. Alla fine del primo brano ecco che si manifesta: “Bene, no?” mi chiede. Rimango stupita, di solito non si dice nulla, quando ci si trova bene al massimo ci si guarda e si accenna ad un sorriso, ma solo a quello. E’ stata la stessa domanda/affermazione per ogni brano della tanda, alla quale, da signora, ovviamente, non ho mai risposto, limitandomi a un cenno del capo.

E’ stato così per tutta la sera con i ballerini chiamiamoli di livello “b” i quali, benchè gentili, e su questo non ho da obiettare, hanno sempre tenuto a dirmi che sono brava, che ballo bene e un accanito bla bla bla di cui non avevo bisogno.

Poi, arrivano quelli  bravi veramente che, rispettosi delle severe leggi del tango, hanno ballato con me e solo con alcuni, proprio perchè son state tandas intense, ci si è regalati un sorriso alla fine di tutto dicendo “Bello!”

Una trasferta che ha valso le 3 ore di sonno che sono seguite poi condita dal piacere di condividere la comune passione con gli amici.

Per concludere dicendo che “Paese in cui vai, invito che trovi”! 🙂

Pimpra

W L’ERBA!

Sono una burlona, lo so. Chissà cosa vi sarà venuto in mente, leggendo il titolo…

Ci sono, in effetti, tantissimi tipi e qualità di erba, a partire da quelle che si fumano fino ad arrivare, molto più naturalmente, a quelle che si calpestano.

Ecco, è a queste ultime che facevo riferimento con l’esclamazione del titolo: evviva l’erba!

Ma ci pensate quante cose è bello fare su un manto erboso? Da bambina, appena il terreno lo permetteva, mi piaceva da matti rotolare giù dalla collina verdeggiante, arrivare a valle e risalire per godermi l’ebbrezza di quella corsa che faceva perdere l’orientamento.

L’erba ha un suo odore che muta a seconda della stagione, del tipo di pianta, dell’ora della giornata in cui l’annusiamo. Dopo la pioggia è uno dei profumi più struggenti, appassionati e melanconici che conosca.

Poi c’è l’erba consumata, calpestata di continuo, piegata dagli eventi atmosferici eppure sempre fedele al suo prato, unico baluardo attaccato alle zolle che la ospitano.

Questo è il manto erboso eroso e consumato da milioni di caplestii che ho amato oggi, l’erba del campo di atletica, dove ho ritrovato i sorrisi degli amici di sempre e il verde slavato che ha, una volta ancora, accolto il mio trottare tranquillo.

E gioire di una semplicissima sgambatina all’aria aperta è uno dei piaceri della vita, perchè nulla vi è di più fantastico della natura e delle sue forme!

Pimpra

VIALE DEL TRAMONTO

La prova provata di averlo imboccato, il viale del tramonto, è certificata dalla reazione che ha il Testosteronico titolare della palestra.

Quando entri tu: gli sale il sopracciglio e vede chi sei, esce un distrattissimo “Buonasera” senza neppure alzare lo sguardo dal pc.

Entra la Fighetta ventenne: gli sale il sopracciglio e vede chi è, saluta affettuosamente, sorride, e, quando il badge non prende, si precipita ad aiutare la pulzella, prendendolo lui in mano, guardandola negli occhi e facendolo strisciare lentissimamente come se di tutt’altro si trattasse e quando la barra si apre dice “benvenuta” e sorride sornione sotto il bafffetto curato.

La Fighetta ventenne, come se ne avesse bisogno, vede innalzarsi a livello esponenziale la sua autostima e- tronfia- va in spogliatoio a cambiarsi.

Tu che osservi la scena  capisci immediatamente che sei diventata, inesorabilmente, vecchia.

CIAPA SU E PORTA A CASA” si dice dalle mie parti…

Con la coda tra le gambe ma con gambe che quelle sbarbatelle sul tappeto rotante me le magno, non mi resta altro che… che… ecchenesò!!!

🙂

Pimpra

NO PAIN, NO GAIN

Ormai febbraio è agli sgoccioli, con oggi anche il carnevale è finito, siamo proiettati come missili verso la bella stagione.

I negozi stanno facendo la muta e i colori gioiosi della primavera fanno capolino ovunque… iniziamo a renderci conto che, tra non molto, centimetri e centimetri di pelle cominceranno a saltare fuori dai vestiti…

ODDIO!

L’abbonamento alla palestra scade tra una settimana, andrà rinnovato, costi quel che costi.

La scheda uccidi-grassi diventerà la mia bibbia fino alla prima uscita in costume da bagno. Che panico. Più passano gli anni, più detesto (simbolicamente) vivere in una città di mare. Qui ci si spoglia a marzo e io, non sono preparata.

L’altro giorno ho testato sul tapis roulant  le mie nuovissime scarpette ultra leggere, dono di un collega che mi vuole tanto bene (soprattutto al benessere del mio lato b, evidentemente! 😉  ), una seduta a tutta birra che ha lasciato effetti collaterali devastanti: mi sono riempita di acido lattico che fatico a camminare!!! 😮

Ho  lavorato anche sulle braccia a rinforzare il deltoide che mi serve bello tonico quando mi diletto a far la maschia_maschia che alcune ballerine faccio fatica a portarle in giro…

Insomma, una fatica bestiale!

Che stress, non sopporto vedere il mio corpo cambiare, inflaccidirsi, prendere una morfologia che sa di vecchio/trascurato/pigro…

E quindi, per tenere duro e non mollare, ripeto a me stessa il mantra dello sportivo “NO PAIN, NO GAIN”… quando tutto il corpo mi fa male e la tentazione di tuffarmi a quattro palmenti sulle gommose e morbide diventa irresistibile…

E, a risultato ottenuto, appuntamento per la ceretta brasiliana.  Meritato riconoscimento di tutti gli sforzi, da sfoggiare con un bikini fluo, ovviamente! 😉

Amici Cari, che sia per voi tutti una ridente giornata di sole!

Pimpra

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