Una milonga estemporanea vissuta a mò di avventura, con partenza dalla base alle 21.45 e destinazione Padova. Avventura perchè, alla veneranda età, ha un sapore mediamente demenziale muoversi così tardi, fare così tanti chilometri per giungere a una meta così lontana, per ballare 2 ore.
Non guidavo io, ovviamente, che sono la regina dell’abbiocco. Un bel gruppetto di amici e tanta curiosità.
La sala non è di quelle da sballo, con poca atmosfera di quella giusta, intima qb, ma il pavimento si presta, c’è gente e questo basta.
Mi chiedo, da talpa quale sono, come e se qualcheduno si avvicinerà, considerato che le mie lentine si appannano e da lontano non sono un’aquila, oltre al fatto che la logistica della sala mal si presta alla mirada e sono una “straniera”.
Pochi istanti dal cambio scarpe un signore viene a prendermi, è in età, di quelli chiaramente a caccia che le conoscono tutte le “galline” del pollaio e sono i primi ad accorgersi se il loro numero aumenta. Poco male, è la mia avventura.
Il gentiluomo è accettabile, nessun brivido, va da sè, ma tiene l’asse e sa quel che vuole, bilancio positivo, penso tra me e me. Alla fine del primo brano ecco che si manifesta: “Bene, no?” mi chiede. Rimango stupita, di solito non si dice nulla, quando ci si trova bene al massimo ci si guarda e si accenna ad un sorriso, ma solo a quello. E’ stata la stessa domanda/affermazione per ogni brano della tanda, alla quale, da signora, ovviamente, non ho mai risposto, limitandomi a un cenno del capo.
E’ stato così per tutta la sera con i ballerini chiamiamoli di livello “b” i quali, benchè gentili, e su questo non ho da obiettare, hanno sempre tenuto a dirmi che sono brava, che ballo bene e un accanito bla bla bla di cui non avevo bisogno.
Poi, arrivano quelli bravi veramente che, rispettosi delle severe leggi del tango, hanno ballato con me e solo con alcuni, proprio perchè son state tandas intense, ci si è regalati un sorriso alla fine di tutto dicendo “Bello!”
Una trasferta che ha valso le 3 ore di sonno che sono seguite poi condita dal piacere di condividere la comune passione con gli amici.
Per concludere dicendo che “Paese in cui vai, invito che trovi”! 🙂
Pimpra
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