FIORI D’ARANCIO

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Crescere, dopo gli “anta”, non significa solo invecchiare, è scoprire nuovi aspetti di sè stessi e, a volte, rimanerne piacevolmente stupiti.

E’ accaduto alla sottoscritta proprio questo fine settimana.

Ospite a un graditissimo matrimonio di una coppia di amici che hanno superato i 30 anni, perciò – oserei dire – ben più consapevoli del passo che si accingevano a fare.

Cos’ho scoperto?

Quello che credevo un rito assolutamente inutile, superfluo, solo un gran baccanale, una pseudofesta comandata, una tappa obbligata nel percorso di una coppia, ha – inaspettatamente –  prodotto in me, una eco molto positiva.

Ho visto due persone scambiarsi una promessa davanti a tutti i loro amici e parenti, le ho viste guardarsi profondamente negli occhi e formulare un credo sentito (il matrimionio era civile), le ho viste convinte, e, soprattutto, ho percepito la sicurezza nel voler mettere un sigillo alla loro unione, così, dinnanzi al mondo.

I detrattori del matrimonio mi prenderanno a sassate, già lo so.

Si tratta di avere coraggio. Di rischiare lanciandosi in una promessa di “eternità” legata a un sentimento che, per sua natura, è tutto, fuorchè “eterno”. L’amore.

Eppure è tanto bello crederci, impegnarsi e provare a far funzionare il rapporto in un percorso sulla lunga distanza, e provarci con il cuore puro, convinto, sperando di potersi tenere per mano fino alla fine.

Gli sposi mi sono piaciuti tantissimo. Perchè erano sposi “adulti”. Hanno aspettato di incontrarsi per potersi scambiare le promesse con convinzione, senza le giovanili illusioni emotive della verde età.

Ho visto negli occhi della sposa una luce che mi è entrata in profondità, sì, l’ho invidiata anche, ma di quell’invidia che è solo bella, senza retropensieri, perchè lei ha trovato la sua metà di mela.

Lui è un uomo di poche parole, ma di molti fatti, così come la novella moglie ha più volte espresso, con tanta commozione, durante la giornata di festa.

Come erano belli, come erano felici, come erano consapevoli.

E mi riscopro amante di questa tradizione tanto antica, che tutto evoca in me, meno che sciatteria o illusione.

Perchè, nulla di più dolce hanno visto i miei occhi che lo sguardo innamorato e profondo degli sposi, e immaginare me al posto loro è stato un attimo…

BUONA VITA!!!

 

Pimpra

 

IMAGE CREDIT DA QUI

CAMBIO DI STAGIONE. CAMBIO DELL’ARMADIO. CAMBIO DI VITA.

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Bisogna essere preparati. Attrezzarsi, non farsi prendere alla sprovvista.

L’autunno è già tra di noi. Verrebbe da dire che si è mascherato da primavera, ha giocato con gli abiti dell’estate per poi svestirsi e farsi vedere per quello che è, solo adesso.

Autunno è una stagione di mezzo, una delle due più difficili, in realtà, perchè non si ciba nè di carne nè di pesce, non profuma di neve e nemmeno di caldo sole.

Ma, autunno rappresenta un cambiamento e un inizio. Ci avete mai pensato?

Riprendono tutte le attività invernali, dalla scuola ai corsi, le ferie di solito sono finite e si entra, di prepotenza, nel ritmo conosciuto delle nostre vite.

Si chiude la stagione della festa, del colore e del tepore, si accende quella della malinconia, del ricordo e del progetto.

Chi scrive è donna di luce, perciò sarà facile intuire che, in questa mutazione, non mi sento a mio agio ma… ho imparato a gestirla.

Così, non mi faccio più prendere dallo sconforto, legandomi ai ricordi di “ciò che è stato”, non tengo più ferma la mente su immagini e momenti che non ci sono più.

Io direziono lo sguardo davanti a me, vivo il presente. E cerco di scorgere ogni delicata scintilla che mi riscaldi il cuore e la mente.

Cambiamento. E’ la parola chiave di oggi. Per assecondarlo bisogna viaggiare leggeri, abbandonare, anche fisicamente, abiti/oggetti/situazioni che non ci rappresentano più ma che mantengono un’energia pesante, troppo onerosa per non disfarsene.

Ordine. Quando una cosa cambia, necessita della costruzione o creazione di un nuovo ordine. Solo oggetti/sentimenti/emozioni non affastellate casualmente, permettono la visione di un nuovo scenario.

Volontà. L’operazione di “muta” è tutta a carico nostro. Non si può delegare. Ognuno deve occuparsi delle sue priorità, deve decidere quali scatole riempire per prime e (ri)sistemarsi la casa.

Scelta. Nel nuovo disegno delle cose solo la capacità di sapere e volere scegliere ciò che è meglio per noi, ci sarà da faro e guida verso il migliore dei mondi possibili.

A pensarci bene, abbiamo davanti una piacevole sfida. Il pennarello è già nelle nostre mani, pronto per essere utilizzato.

Non mi resta, non ci resta, che iniziare a colorare.

Se pensiamo all’autunno, al cambiamento così, fa meno paura. E’ molto meno faticoso e perde tutta la connotazione triste e malinconica che, si solito, siamo usi affibbiargli…

Parola d’ordine: RIMBOCCARSI LE MANICHE!

Pimpra

 

 

AMORI IMPERFETTI

BEHIND

Quando, se non d’estate, l’amore si presenta mostrando le sue innumerevoli sfaccettature, a dirci di prenderlo, se ne siamo capaci…

L’estate… l’avessimo vista in questo strano anno “tiepido”, strabagnato di pioggia e, quindi, un po’ melanconico per definizione… ma, tant’è.

L’amore. Si è incupito pure lui? Ha perso smalto acquerellando le sue sfumature porno soft da ombrellone? Stemperato le passioni brucianti?

Dov’è Amore?

Me lo chiedo perchè, di qua e di là dal mio sguardo, mi giungono voci di storie che finiscono, di amori che si perdono, si rompono, non lasciano traccia di sè.

Proprio ieri ho notzia di una coppia che non è più tale, con mia grandissima sorpresa.

Amore che sembrava “perfetto”, da manuale della nonna papera, un lui “perfettamente” innamorato, preso, raccolto tutto intorno alla sua donna. Coccolata, vezzeggiata, protetta, amata, onorata.

Forse troppo. Troppo zucchero, troppo dolcificante in un rapporto che, alla fine, ha fatto cariare i denti, perdere l’interesse e decretare la sua fine.

Sono rimasta stupefatta. Un tatuaggio, con il nome dell’amata che, adesso, racconterà solo dell’ennesima sconfitta di Amore.

Perchè, mi chiedo, va quasi sempre a finire così?

Forse è solo l’imperfezione dell’Amore a rendere calda la magia, a far risplendere di luce la relazione, senza illuminarla d’immenso che tanto è solo illusione.

Allora ben vengano gli Amori difficili, quelli per i quali ci si pelano le mani chè sono percorsi accidentati di montagna e si cade e ci si pestano le ginocchia.

Amori imperfetti, costruiti e voluti fortemente da Esseri imperfetti.

Forse è solo questa la possibilità.

Uccidere il Principe azzurro della nostra educazione sentimentale e far fuori la Principessa del pisello.

Vedersi come nuvole e rincorrersi nel cielo, cambiando sempre forma.

Chissà…

Pimpra

IMAGE CREDIT: PIMPRA_TS

 

PICCOLE COSE

luccioleVivere nel segno delle piccole cose, ci avete mai pensato?

Viaggiare “leggeri” nella vita, come se fosse possibile di liberarsi di ogni inutile fardello.

Le piccole cose, quei segni che rendono la nostra vita molto ricca. Che poi sono gesti, sorrisi, situazioni inaspettate, la pacca sulla spalla che arriva quando serve e l’abbraccio che contiene e riscalda.

Io mi ci metto e ci provo a godermele queste piccole cose.

Se mi impegno, alla fine della giornata sono capace di collezionare tante perline che, messe in fila l’una dopo l’altra, compongono una collana colorata.

A volte però mi perdo. E mi infilo a testa bassa nel tunnel delle “grandi cose”. Guardo le vite degli altri e mi sembrano sempre più ricche ed interessanti della mia.

Il tunnel delle “grandi cose” è molto lungo ed è tanto pericoloso entrarci. Ciò che si immagina di grande, rischia di offuscare la tenue luce di lucciola che emana ogni piccola cosa.

Vi chiedo: in una stanza dove stare rilassati,  nel massimo comfort, cosa mettereste? Una illuminazione ad alogene potentissime o una bella composizione di lanterne e di candele?

Io scelgo la seconda, più intima, più raccolta, più mia.

Le mie piccole cose di ogni giorno.. più me ne accorgo, più  sono tante.

E a metterle vicine l’una all’altra mi sento tanto ricca. E fortunata. E felice.

Che bella luce che c’è nella mia calda stanza…

Evviva la leggerezza…

BUONA ESTATE AMICI!

 

Pimpra

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COME UN CARTONE ANIMATO

Coppertone-Girl-Miami-Beach

Ci sono delle volte in cui il più imbranato, sfigato, sfortunato dei personaggi dei fumetti, confronto a me è un eroe!

Mi sta succedendo di tutto: la macchina che non funziona a ripetizione, il lavoro che non prende la forma che vorrei, dimentico le cose… insomma mi sento come un cartone animato buffo e non particolarmente fortunato.

Allora mi piace fare un gioco.

Metto insieme, come tessere di un puzzle, i periodi belli della mia vita, saltimbancando di qua e di là nella linea del tempo creando un “mondo panda” assolutamente magico dove riposare la mia mente affaticata e trovare un piacevole ristoro.

Immagino, per un attimo, di poter vivere solo il meglio di quanto ho, fin qui, vissuto. Tutti i momenti uno di seguito all’altro, in un ininterrotto flusso di endorfine.

Oggi, ad esempio, invece di preoccuparmi per l’esito che darà il problema sulla macchina, ho immaginato me il primo giorno delle vacanze estive (nel tempo in cui, il solo “lavoro” era studiare), libera di vivermi il mio tempo come più mi piaceva.

Questa sensazione, è rimasta molto viva, nonostante il fluire scomodo degli anni, accompagnata ai teneri ricordi degli amori giovanili, al dolce profumo delle creme solari al cocco, la pelle arrossata dal sole e il sale sulle labbra…

E’ molto piacevole riconnettersi con quanto di bello la vita ci ha regalato, è una specie di pomata esistenziale che il cervello regala, per farci tenere duro quando i tempi non sono favorevoli.

Ed è con questa giovanile leggerezza che sono entrata nella mia quotidiana prigione, riuscendo a non vedere le sbarre che mi tengono lontana da quanto più bello esiste “là fuori”.

Nel frattempo il fine settimana si avvicina…SLURP… mi aspetta un’altra scorpacciata di ottimo tango… 😉

Pimpra

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FILOSOFEGGIANDO

freedom

Se osservo la mia vita in questo particolare momento storico, intravvedo, ben definiti, i contorni di un ossimoro esistenziale.

Da un lato immobile fissità, dall’altro liquido instabile e ondeggiante.

Cosa preferire? Dipende.

L’età adulta, lo ammetto, mi ha fatto un grande regalo: affronto con più sobrietà, meno pancia, più distacco, le tempeste della vita.

Ovviamente non sono diventata una piccola Buddha, la pancia duole e le emozioni furoreggiano ma, il loro effetto è molto, molto, più lieve e meno duraturo del passato.

L’età, se ben vissuta, regala una saggezza del corpo e della psiche, volta alla sopravvivenza.

La saggezza è materia che si deforma come un elastico: prende nuova forma quanto è messo in tensione per poi tornare alla sua dimensione naturale nonappena il fenomeno passa.

Così noi adulti. Così alcuni di noi adulti.

Mi ci metto, in questo gruppetto, perchè – vivaddio! –  ho imparato la mia leziuncella.

Non mi oppongo più, non mi incazzo più (di tanto), gestisco la delusione in tempi molto più brevi e, soprattutto, non lascio che questa provochi su di me, ferite insanabili.

Tutto passa.

Anche lo sguardo sulle cose cambia, perchè la via è che “se non li puoi cambiare, devi cambiare tu”, quindi si modifica la rotta, il punto di vista, si abbatte ogni eventuale aspettativa e ci si adatta allo scenario perchè, ed è qui la soluzione all’esistenza, nella vita bisogna andare a cercare la qualità.

Se uno/a è guerrafondaio allora è giusto che si metta l’elmetto e combatta per raggiungere i suoi obiettivi (lavoro, vita privata, affermaizone personale…), al contrario, se la scelta di vita è improntata alla ricerca consapevole e armoniosa del “proprio tempo libero”, sicuramente la posizione da tenere sarà diversa.

L’ho imparato, dopo l’ennesima fucilata alle spalle, dopo l’ulteriore calcio in culo, che ciò ce conta per me è, in assoluto, il mio “privato”. Il mio spazio/tempo di cui sono custode incontrastata, dove nessuno può avere le chiavi d’accesso.

Il mio tempo, in fondo, rappresenta la quantità totale della mia libertà. Ed ho tutte le intenzioni di difenderlo!

STICAZZI.

 

Pimpra

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L’AMORE E I SUOI MODI

Rosa rosaeCi penso da un po’ e continuo a capirci poco e niente.

Si fanno continuamente gli stessi errori di cui ci accorgiamo sempre troppo tardi.

E ci lamentiamo, ci lamentiamo che sul fronte “amore” si combatte come in trincea e che la guerra è una brutta cosa, specie se è di posizionamento.

L’altro diventa il nemico da battere e per farlo si usano tutte le armi, convenzionali e non. Ci si difende con corazzate di orgoglio, si sganciano  veleni vari, si fanno le imboscate dentro i silenzi.

Amare diventa farsi del male. Che poi, se stiamo sempre in guerra con il prossimo, più che fare del male a lui, lo facciamo a noi stessi.

Guardando in silenzio il mare  cerchiamo di capire dove si è rotto l’ingranaggio del sistema perchè, quasi nessun umano è fuori da questa guerriglia, tutti combattiamo, prima o poi, la nostra guerra. E la guerra dell’amore è un ossimoro che provoca conati di vomito. E’ troppo stupido.

C’è che bisogna sapere che l’altro non lo cambi, e nemmeno noi. Allora vale la pena di cercare e/o illudersi di trovare qualcuno che sia affine. Nel suo bene, nel nostro male e viceversa.

Il problema, molto spesso, come saggiamente evidenzia l’amico A. P., non risiede nel sentimento dell’amore, quanto piuttosto nel modo in cui ognuno è capace di manifestarlo/viverlo. Insomma nel “comportamento d’amore, nel modo di amare”.

La differenza è sostanziale.

Un esempio per tutti: una lei gelosissima che non può accettare l’idea che il partner possa avere una piccola tranche de vie che sia solo sua, uno spazio privato all’interno della relazione. Uno spazio nel quale risiede il rispetto, la stima profonda e piena dell’altra persona ma, allo stesso tempo, una sfera di soggettività personale. E’ quasi certo che, prima o poi, comportamenti amorosi così distanti, mineranno il rapporto, la relazione.

Meglio sarebbe se la lei del caso incontrasse un lui con la stessa visione, il rapporto sarebbe una claustrofobica gabbia dove però i due, probabilmente, troverebbero un buon terreno di intesa.

Senza contare poi che l’amore dura finchè non finisce, che l’amore è solo un’idea immaginaria, che nessuno vuole o è più capace di stare in relazione ecc ecc.

MORALE DELLA STORIA:

  • il cinico preferirà la solitudine. E qualche scopata con amici/che con benefit
  • il pauroso annullerà se stesso, le sue idee, la stima di sè per paura della solitudine
  • il casanova e la zoccola, non si porranno mai il problema (beati loro)

e per tutti gli altri?

STICAZZI AMARISSIMI.

Ci vuole tanta fortuna, rispetto e dignità per se stessi e per il proprio valore e il coraggio di cercare la verità e di guardarla in faccia, costi quel che costi.

Per tutto il resto, c’è MasterCard…

Pimpra

C’E’ CHE NON PARTE.

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C’è che non parte. Non mi si accende quella gioiosa allegria che, sempre, mi accompagna in questo inizio d’estate.

Sarà il tempo grigio e instabile, il clima che non regala quel dolce tepore tipico del periodo.

Eppure c’è questa luce straordinaria che mi accoglie alla sveglia del mattino e mi segue fino a tarda ora.

Di solito bastavano i suoi raggi a scuotermi dal torpore invernale, a farmi risalire verso l’alto le pieghe del sorriso… invece, non è più così.

C’è che non trovo lo stimolo giusto, quello capace di fare da scintilla e accendere tutte le lampadine, no, proprio non ci riesco.

E ci provo, ci provo ad osservare questo mondo intorno che si è risvegliato e che sorride, la natura che si fa di giorno in giorno più lussureggiante, i vestiti della gente che colorano le sfumature di grigio delle città.

Eppure non funziona e resto spenta come una lucciola d’inverno.

Sticazzi se devo reagire. Voi, da lassù, però, datemi il sole…

Pimpra

Image Credi da qui

VOGLIO IL PAPA’ … ???

esempio

Nei brevi momenti di pausa della giornata, capita di rilassarsi leggendo amenità varie sui quotidiani di  molteplici siti.

Sono rimasta colpita, in particolare, da un articolo (qui)  che riguardava le nuove relazioni moderne, ovvero quelle a grande differenza di età.

Lui tra i 50 e i 60 che “amano” donne di 20-25 anni più giovani. Giovani donne che cercano un lui molto, molto più agé.

Spaccato sociale che dichiara questo: uomo benestante e/o “arrivato”, con un passato alle spalle chiuso, con tanta voglia di godersi finalmente la vita, di essere stimolato da energia/corpo/mente freschi: donna giovinetta.

Lei: giovinetta di belle speranze che vede/cerca/trova il papà di turno. Benefici: protezione, status sociale, coccole, vizi a profusione, zero resposabilità.

E come dar loro torto? Sulla carta funziona da dio.

In fondo i 50-60enni di oggi, se ben tenuti, possono spacciarsi per uomini ben più giovani, con il benefit dell’esperienza e della pillola blu (aiuta ad essere performanti anche a letto), possono davvero giocarsela con quelli più giovani e, perchè no, anche uscirne vincenti.

Per le ragazze/giovani donne è tutto un vantaggio, fino a che l’età del lui non aumenta in modo esponenziale (ma di solito chiudono la relazione prima), evidenziando le ovvie differenze, almeno genetico/biologiche.

E quindi mi chiedo: io lo vorrei un “amante/papà” al mio fianco?

E ci ho pensato, pensato seriamente e, ancora una volta, la risposta che mi sono data testimonia di quanto sia “fuori dai tempi moderni”, perchè per me è no.

Non sopporterei di avere al mio fianco un uomo agé, insomma molto più grande di me, diciamo con una differenza dai 15 anni di più in su.

Non lo sopporterei.

Tutta quella “protezione”, le coccole “smielate”, i regali, i “ci penso io”, i “non ti preoccupare”, “andiamo a fare shopping”, “ti serve qualcosa”, “vuoi un aiuto”, “stasera ti porto a cena fuori”, “prepara la borsa, questo week end andiamo via” … ecc. ecc.

No, non lo sopporterei.

Un amante/papà che mi guardasse negli occhi vedendo la donna più bella e affascinante del mondo, quella che ha sempre cercato senza trovarla mai e che sono io, quella che gli ha colorato di nuovo la vita e che lo fa respirare gioia.

No, non lo sopporterei.

Vuoi mettere un coetaneo o giù di lì, infestato di problemi, senza intenzione di costruire un progetto insieme, terrorizzato alla sola idea di impegnarsi in qualcosa con te, preso solo da se stesso, dalla sua vita, dal suo lavoro, dai suoi cazzi?

Non potrei decisamente pensare a nulla di diverso per me.

Il mantra è “arrangiarsi”, “non dipendere”, “realizzare qualsiasi cosa, da sola, con le proprie manine sante”, “non lamentarsi”, “non piangere”, “non avere botte di ormoni”, “non rompere i coglioni”.

Sì, decisamente preferisco questo.

Perchè a me, la culla, non l’hanno preparata nemmeno da piccola.

E, anche crescendo, non ho imparato a farmi furba.

[Sticazzi- miei]

 

Pimpra

 

 

 

 

ATTIMI

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Immagini come questa sono il regalo inatteso che una città di mare riserva ai suoi abitanti.

Mi scopro sempre più “cuore di panna” perchè non so resistere e colgo gli attimi degli innamorati, per godermeli dallo specchio del mio pc.

Sarà la vecchiaia, sarà la primavera che manda in esaltazione i sensi, fatto sta che mi muovo come un gatto per rubare un lauto bocconcino e lanciare il “clic”.

Voglio la poesia.

Voglio.

Chissà…

 

Pimpra

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