L’HILTON DI STARA BASKA

Nella vita nulla rimane comè stato.

We fuori porta  rincorrendo i primi raggi del sole, non prima di aver fatto scorta abbondante di crema protettiva, che sono ariana e mi scotto facilmente.

Il ricordo di deliziose tagliatelle verdi agli scampi mi hanno fatto prenotare una stanza in quel di Stara Baska, isola di Veglia, dove, tra le altre, si può godere di un meraviglioso tramonto.

PANTA REI e niente è rimasto come lo ricordavo…

Una prenotazione rocambolesca con i titolari che dimenticano, nella mail di conferma, di indicarmi il prezzo della stanza. L’arrivo e lo stupore di trovarmi dinnanzi una camera che più che essere una semplice “zimmer” o “sobe” ha le pretese lussuose di un set di “Beautiful”… luci strategiche qua e là, specchi, testiera del letto che puoi prenderla a testate e non ti fai male, profusione di cuscini e… 100 euro a notte!!!!!!!!!! (Ma con prima colazione inclusa!!! ci mancherebbe!!!)

Fiore di Cactus per poco non mi stacca la testa dal collo con una sciabolata che si è limitato a fare verbalmente

“E meno male che lo fai di lavoro … (prenotare, organizzare, bla bla bla)…, ma come, non hai nemmeno contrattato?!”

Pimpra “Ma per lavoro è diverso!!! Applico una normativa e…”

FdC  “Ecco allora preparerò una norma secondaria alla quale ti dovrai strettamente attenere, quando ti occuperai delle prenotazioni  del tuo tempo libero!!!”

UMILIAZIONE AI MASSIMI….

Coda tra le gambe, brutalmente bocciata, passando dall’essere una “professionista del tempo libero” a “turista imbalsamata di cui farsi le beffe”…

Mogia mogia mi son fatta portare nel mio campeggio preferito che, almeno lui, è migliorato nel tempo…

Nulla di ciò che era valeva il costo richiesto, uno sberleffo in piena regola, un insulto alla povertà e alla crisi, un “magna_magna” alle spalle del turista…

E mi sono resa conto che, a Stara Baska, più che le vecchie konobe di un tempo, ci sono succursali dell’Hilton…

Dove  sono i bei tempi andati???

Pimpra

DAL GIOIELLIERE

Che giornata favolosa! Un cielo terso con le nuvolette bianche a rincorrersi, una sottile bava di vento che accarezza i capelli, è venerdì, davanti un fine settimana con lo strascico che si aggancia ai primi due giorni della prossima, siamo dentro all’anticiclone africano…

CHE VOGLIAMO DI PIU’?

Un passaggio dal gioielliere, ovviamente! 🙂

Ci vado con addosso un’allegria, come poche volte, oggi niente mele, oggi gertrude*

La gioielliera “Gavemo i cocumeri a pasta ciara!”

Pimpra “Ahhhh! e quali sono?” (la solita ignorante)

Gioielliera “Xè questi qua, i xè ciari dentro, 100% nostrani! Ghè garantisso  bonissimi” e me ne porge due.

I cocumeri in questione hanno un bel aspetto, tracagnotti e piccoletti, al chè dico di aggiungerne altri due che sono quelli il mio pranzo.

Percepisco un’esitazione nelle mani della donna che, immantinente, replica “Lei la magna troppa verdura!”

Penso che sia un po matta, lei la verdura la vende!!! Boh… misteri da ortofrutticolo.

Pesa e declama “Quattro euro, e la badi ben, col sconto!” mi dice serafica.

QUATTRO EURO PER QUATTRO CETRIOLI????!!!! MA DICO, STIAMO SCHERZANDO????!!!!

Pago, mi taccio e, con il prezioso bottino in borsa, me ne vado.

Oggi ho capito un’altra cosa: ho sbagliato tutto.

A che serve studiare per poi arrivare a stento a fine mese, quando, vendendo gioielli alla clorofilla, si guadagna come un Rockfeller?

Epperò, mi viene da ridere, solo una come me, poteva arrivare a tanto!

SOLDI SARA’ CHE NOI NON SAREMO, mi diceva, tanto tempo fa, una persona…

A VOI TUTTI UN SOLARISSIMO FINE SETTIMANA!

Pimpra

* gertrude, nel linguaggio “pimpresco”, significa: cetrioli, altrimenti detti, in dialetto triestino “cucumeri”

PROFUMO DI BICIPITI

Uno dei momenti belli della giornata, per una quarantenne come me, è l’allenamento in palestra.

Ma non in una palestra qualsiasi, nella “Palestra”: colà dove, ovunque, ci si lustrano gli occhi con tutti i più bei muscoletti che l’essere umano è in grado di portare sul corpo.

In più, ce n’è per tutti i gusti. I piccoli Big Gim, dall’età imprecisata di 18 a quella sotto soglia 30, rallegrano lo sguardo di ogni donna presente nella sala, si possono trovare alti o piccolini, molto gonfi oppure più asciutti ma ben delineati, mori, biondi, rossi, chi più ne ha, più ne metta.

Il corollario sublime della fantascienza muscolare incarnata in esseri umani è, ovviamente, rappresentata ai massimi livelli, dagli allenatori e titolari dell’ameno luogo. Perfezione fisica in movimento.

Che dire di più se non che è un piacere farsi uscire acido lattico al posto del sudore, impazzire con esercizi al limite, cercando di resistere allo sfacelo fisico che, irrimediabilmente, attacca tutti i corpi pigri…

Eppure, in tutto questo “tanto”, c’è un “troppo” che stona.

Gli adorati Adoni che lavorano come dei  matti a preparare la loro carrozzeria per ben figurare nelle loro occasioni di giovani che sia una bella esposizione di sè in spiaggia o una performance a due sotto le lenzuola, sono talmente tanto carichi di testosterone che … lasciano una scia odorosa al loro passaggio.

Essere maschio_maschio è un plus valore, e sono la prima a dirlo, ma va gestito.

Quindi, come insegna Nonna Papera:

1. la maglietta per l’allenamento DEVE essere pulita

2. dopo l’allenamento la maglietta si mette SUBITO in lavatrice, insieme a calzini e a tutto il resto che si è sudato

3. possibilmente si usa, in lavatrice, la candeggina delicata che ammazza i batteri puzzoni

4. (Solo per maschi_:maschi EVOLUTI) le ascelle depilate (meglio) o almeno “tosate”, evitano maggiormente la formazione di odore isopportabile

5. Il deodorante- OBBLIGATORIO – si usa DOPO ESSERSI LAVATI.

Adorati Uomini con questi piccoli accorgimenti, sublimerete il piacere che, noi donne, di tutte le età, abbiamo nell’ammirare i vostri corpi scultorei, frutto di dedizione e fatica!

🙂

Pimpra

LA FIORITURA DEI CILIEGI

LA CONSAPEVOLEZZA DI SE’

RENDE LIBERI

***

Lo so, lo so, mi direte ma che ti sei bevuta a colazione al posto del caffè?

Solo caffè e senza additivi! 🙂

Ma che ve lo dico a fare, è bastato fare il lutto a certe idee che avevo nella relazione Uomo/Donna che  mi pare di essere rinata.

Mò vi spiego, perchè certe profonde illuminazioni, vanno condivise. Partendo dal post precedente “Sottili differenze” ho veramente assunto dentro di me che, c’è poco da fare, l’uomo e la donna vengono da diversi sistemi solari.

Attimo di profondissimo scoramento e quasi terrore misto a dolore simil-depressivo e poi, il risveglio: non posso, in modo alcuno, modificare questo tratto di realtà, sicchè, tanto vale farmene una ragione!

Sul momento, lo confesso, sono stata preda di panico, non riuscendo a capire quale potesse essere il mio nuovo orizzonte relazionale. Poi, come la fioritura dei ciliegi, in una acquerellata mattina di primavera, ecco la soluzione al problema.

SLEGARSI DALL’ALTRO. LEGARSI A SE STESSI. E RISCOPRIRE IL PIACERE DELLA LIBERTA’ INDIVIDUALE.

Perchè non si può chiedere a chi parla in aramaico di comprendere l’inglese. Nè far venir voglia di sorridere a chi è completamente sdentato…

E, una volta ancora, riconoscere come la vita, è più semplice di quanto non la incasiniamo noi, con le nostre stesse mani…

E sentirsi leggeri… più leggeri…

Pimpra

Image credit:  © Yasushi Tanikado/Dreamstime

SOTTILI DIFFERENZE

Relazione uomo/donna.

GRANDE CASINO.

Riflettiamo, pertanto, su un punto: noi donne possiamo essere “stronze” o essere “geishe”.

La via di mezzo, quella di essere “compagne”, è troppo impegnativa e richiede la presenza di un partner maschio “evoluto” (quindi, merce quasi impossibile da trovare).

A questa ferale consapevolezza son giunta a forza di testate, cercando di modellare il mio carattere piuttosto dominante (e, quindi, involuto – da un certo punto di vista), mettendomi in seria discussione e cercando di forgiare anche verso le altrui necessità e benessere, il mio agire relazionale.

E_R_R_O_R_E!!!!

Grandissimo sbaglio!!! Ma chi se la fila una che: si prende cura, vizia, è sintonizzata sull’altro, lo sente e lo ascolta, pensa molto alle sue esigenze…

NESSUNO.

E, come sempre nella vita, l’importante è imparare la lezione…

Pimpra

 

 

 

CENTRIFUGA

Ci sono periodi in cui la vita entra, di prepotenza, in una centrifuga.

Non posso dire che la cosa mi dispiaccia, benchè la situazione è foriera di sicuri effetti collaterali: stress, ipercinetismo, agitazione, diminuzione delle difese immunitarie, sonnolenza indotta o insonnia, anossia, diminuzione drastica della libido…

Lamentarsi non serve che il periodo va vissuto e non si può scappare.  Di certo è importante non farsi sorprendere, specie se si è donne, in età ancora fertile: l’ormone maligno è in agguato, pronto a sferrare il ferale attacco piazzando uno SCIABADA’ di isterica follia uterina che ben poche persone avrebbero voglia di sciropparsi…

Il rimedio è visualizzare ciò che di più piacevole si può progettare in un futuro relativamente vicino. Che so un piccolo viaggetto, una serata con gli amici, assistere al concerto rock della band del cuore e chi più ne ha più ne metta.

Viaggiare ad alta velocità, è questo che la vita ci chiede. Per farlo diventa necessario accedere al serbatoio di benzina e succhiare, senza riserbo,  risorse energetiche.

Una mia conoscente va a fare shopping, scaricando il portafoglio, ricarica il resto.

Io, invece, ho scoperto che, se mi vesto di rosso, mi si accende una batteria in più che mi porta avanti spedita…

A ognuno il suo, nella nostra quotidiana lotta per arrivare alla fine della giornata…

Pimpra

 

LEGGERA

Accettata l’idea che siamo molecole pensanti che fluiscono dentro un corpo cavo, siamo soggetti ai più disparati flussi: di coscienza, flussi mestruali, fluttuanti sbalzi d’umore…

Vista da posizione neutra la vita umana a un che di divertente: volendolo, non ci si annoia mai…

A volte , però, questo continuo zigzagare, rotolare, affastellarsi del nostro io procura indescrivibili effetti collaterali, a noi, in primis, e a tutti coloro che ci stanno  intorno.

A ben vedere non è possibile – ragionevolmente – pensare di poter mutare questa insesauribile corrente che ci anima dal profondo. Vero è che alcuni umani scorrono più lentamente, altri quasi quasi sembrano fermi, ma tutti –  senza scampo – immobili, non siamo mai.

Una grande corrente ha preso anche me, qualche tempo fa, trascinandomi via con sè. E’ la natura, lo so, è la vita, ma, una volta l’onda di piena spostatasi più a valle, ho compreso un insegnamento che definisco fondamentale.

Per sopravvivere con una certa qualità ai flussi della vita, l’unica soluzione che resta è: diventare leggeri.

Leggerezza che non è intesa come superficialità, distacco disinteressato, ma, più semplicemente, come una qualità dell’essere che asseconda gli eventi, ne assume la forma, si modula per acquistare morbidezza e, una volta ripristinata una situazione di relativa quiete, si rimette in assetto.

Trasformarsi, a necessità, in particella di polistirolo e imparare a galleggiare, mantenedo la propria forma, ma rinunciando a un certo peso specifico.

Perferisco stare sul pelo dell’acqua e respirare che essere così “pesante”, “greve” da venir trascinata in fondo al letto del fiume e inglobata nella sua melma.

Con questa visione interiore, credetemi, la vita è bella e, all’esterno, il sole risplende.

BUONA VISIONE!

Pimpra

SEX SYMBOL

Al bancone della usuale Torrefazione per il caffè che ha il compito di tenermi sveglia, operativa e ricettiva, dopo la pausa pranzo delle 13.00.

Sono, stranamente, da sola. Il bar è quasi deserto, la clientela rubata dai concorrenti con le sedie e i tavolini all’aperto, è primavera, il sole sorride e l’aria è decisamente molto più tiepida.

Rimuguino la mia mattinata, le cose che ancora mi aspettano in questa lunga giornata, sono completamente assorta.

La giovane ragazza dietro al bancone mi chiede se voglio il solito, ed io, meditativa come sono, mi limito ad un cenno del capo ma qualcosa ruba la mia attenzione.

Entra un uomo, non lo distinguo perfettamente, è in controluce, ma mi accorgo molto bene della reazione della giovine ragazza che diventa rossa.  Faccio più attenzione, è straordinariamente bello, così alto e longilineo, vestito in modo elegante seppure informale, non ha un solo pelo fuori posto.

Fa la sua ordinazione scegliendo di avvicinarsi a me, anche se il bancone vuoto del locale gli permetteva uno spazio molto più intimo, solo suo. Ordina lo stesso caffè che prendo io, in modo molto gentile. Ha una bella voce calda.

Non sono una di quelle donne che danno soddisfazione ai belli, non mi piace guardarli, perciò, distolgo subito lo sguardo.

Mi diverto invece ad osservare la reazione della “cucciola” che ci serve il caffè, si muove veloce (cosa per lei molto inusuale) ed è tutta rossa quando porge la tazzina al bel tipo che, consapevole di tutta la sua portata testosteronica, la guarda con occhi gentili e le sorride.

Mi godo la scena e valuto il potere immenso della bellezza, del fascino. Non deve essere sempre facile da gestire, gli occhi di tutti addosso anche quando non si ha voglia di essere guardati, il dovere di invecchiare bene, la responsabilità di portare in giro i doni di dio usandoli – possibilmente – in modo responsabile.

Il caffè è finito e mi accingo a pagare ma l’uomo, al quale non avevo mai rivolto la parola, chiede se può offrirmi lui il caffè, è di passaggio in città e desidera celebrarne la bellezza “Trieste mi ha stregato, mi permetta di offrirle il caffè per rendere onore a tanta bellezza”.

Affascinante fino in fondo, garbato e gentile. Un po’ arrossita anche io, l’ho guardato sorridendo, dicendogli “Trieste ringrazia”.

Un incontro da film, in un tranquillo giovedì di marzo.

Pimpra

ESSERE MERIDIONALI

Ce la metto tutta, sempre, nelle cose che faccio e a cui, particolarmente, tengo. Ma proprio tutta. Non mi risparmio. Fatica, dolore, impegno, abnegazione, motivazione, testa bassa verso la meta.

Eppure…

La variabile impazzita che mi sfugge e fa sì che il grande lavoro venga, praticamente, reso inutile. Che incazzatura. Che fastidio. Che frustrazione.

E voi  mi chiederete: e che sarà mai questa variabile impazzita?

Eh… troppo facile smazzare le carte e raccontarvi tutto… mi butterei la zappa sui piedi e ho imparato che non è saggio farlo.

Perciò mi limito a riportare le parole che una persona molto saggia mi ha detto: “Ognuno di noi è sempre meridionale a qualcun altro, è la vita

La mia replica decisa “Certo, lo so e accetto qualità e doti che stanno nel cervello. Mi piace confrontarmi con persone che hanno tanta testa, le ammiro, sono la mia ispirazione. Non sopporto, invece, dover combattere categorie dell’essere che hanno a che fare esclusivamente con il corpo, perchè, quella, è sempre una lotta impari e anche molto stupida.”

Ma la vita è anche questo: saper incassare le sconfitte, elaborare i difetti e renderli  – possibilmente- virtù e continuare ad impegnarsi. SEMPRE.

E che palle però! 🙂

Amici Cari, vado ad indossare l’armatura! 😉

Pimpra

STILEMI

Una piacevole serata alternativa a quanto faccio di solito: appese le scarpette da tango sono andata all’inaugurazione di una mostra sulla bio architettura. Va da sè che, dell’argomento, non capisco nulla, ma è stato comunque molto interessante.

Gli architetti, gli ingegneri delle costruzioni, sono una categoria tutta particolare. Con un po’ di impegno e di allenamento potremmo imparare a riconoscerli tra mille persone. Come?

Ciò che ho trovato di più singolare e divertente è che, una volta raggiunto un certo grado di notorietà, di fama, oppure quando sono agli esordi della loro carriera, amano indossare alcuni “pezzi” di abbigliamento che parlano per loro, parlano della loro professione, come se, sempre, l’umanità intera dovesse conoscere il mestiere che fanno.

Ritengo assolutamente singolare questo modo di porgersi al mondo e, parzialmente, anche ridicolo, specie se, a farlo, sono gli uomini.

Comunque, il mondo è bello perchè è vario.

Mi diverto parecchio a immaginare come mi dovrei vestire per informare il mondo del lavoro che faccio. Mamma mia che incubo, indossare perennemente la “divisa”, ammantarmi costantemente del ruolo, nascondendomi sempre, scambiando l’apparenza per l’essenza.

Non fa per me, decisamente.

Bontà loro, comunque, avranno motivati motivi per essere come sono.

Vi dò un indizio: gli occhiali, rigorosamente nerd, neri per i più depressi, colorati per i più alternativi.

A parte tutto questo ieri sera ho scoperto che… “DENTRO AL GRIGIO C’E’ TUTTO”.

… E chi lo avrebbe mai detto! 🙂

 

Un sorriso a voi tutti e BUON SOLE!

Pimpra

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