LA GEOGRAFIA DEL TANGO

 

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Ahi quanto mi sono piacevoli i doloretti che mi accompagnano da ieri sera, quando, smesse le scarpette, ho ripreso la via di casa.

Un’accogliente Bologna, una festa tra amici, un ritrovo di gaudenti del tango provenienti da ogni dove.

Il mio primo ETDS, mini maratona organizzata da una visionaria accogliente che ha saputo dar vita a un evento di tutto rispetto. Bella la periferia di Bologna, immersa nel verde dei prati, un complesso alberghiero destinato a una ricettività congressuale, pertanto dotato di spazi necessari.

Non fosse per il caldo e per la pista quadrata relativamente piccolina a Zola Predosa davo 10 e lode, invece si cucca un 9, 5! 😀

Ma tutto il resto…

Tornando in taxi con due amici, si rifletteva sul magico ingrediente che rende tanto speciali certi eventi .

Personalmente non ho avuto dubbi: mi è chiaro che un evento composto da una maggioranza numerica di persone che geograficamente provengono da sotto il Po, è già una garanzia di piacevolezza relazionale.

Mò mi spiego. Da triestina purosangue, non posso non accorgermi che la “temperatura” dell’accoglienza mano a mano che si scende lo stivale, aumenta proporzionalmente. Quelli del Nord sono più freddi, c’è poco da dire. E ti studiano/scrutano/osservano prima di aprire lo sguardo in segno di saluto e di amicizia.

Non voglio dire che sia malducazione, preferisco definirla diffidenza o timidezza. Una volta aperta la porta, anche con i nordici, entra calore e scambio affettuoso, ma “con (più) calma”.

E poi prendi il tuo treno e scendi, e più scendi più ti senti amato, accolto, ricevuto con affetto e apertura di mente e di cuore.

Vogliamo aggiungere che, se l’incontro è voluto da una squadra a maggioranza femminile, il tepore si sente ancor aprima, ancora più forte e coinvolgente.

Allora ringrazio pubblicamente qui la Simona e tutta la sua Crew di amici, musicalisadores compresi, che mi hanno regalato un week end degno della solare Bologna, sono tornata a Trieste così carica che… potevo arrivarci anche a piedi [… si fa per dire! 😉 ]!

EVVIVA!

Pimpra

 

 

PIMPRA FU …

sport

1° febbraio.

Il mio giorno X, quello della rinascita, dell’uscita dalle “nebbie” dell’inverno, quello dove mi riprendo la motivazione al fare e, ovviamente, torno in palestra.

E’ stato un inverno cazzutissimo, infestato di fastidi fisici che mi hanno tenuta lontana dalla sala ginnica con conseguenze… Sticazzi…!!!

Lunedì inizio blanda con 30′ aerobici e stretching, sudo come un animale ma è quello che cercavo, sento il corpo goffo, irrigidito e … terribilmente pesante.

Martedì decido che “o la va o la spacca” e mi presento alla lezione del pomeriggio. L’istruttore chiede immediatamente se avessimo con noi l’asciugamano ed io mi sono chiesta come mai, parendomi una domanda assurda. Poi ho capito. Una serie potente di esercizi cardio/tonico/vascolari degni di un corso preparatorio per il battaglione San Marco. Così il mio corpo ha percepito l’intensità dello sforzo.

Mentre, prona, cercavo disperatamente di raccogliere le gambe sotto di me, per poi spingerle nuovamente in allungamento, ho avuta chiara la visione del mio declino fisico.

La Pimpra: FU un’atleta.

Lontanissimi i tempi in cui mio padre faceva fatica a battermi in una vasca a delfino, lontanissimi i tempi in cui giocavo una partita a pallanuoto, dimenticati i tempi degli allenamenti pre maratonina, archiviati gli straordinari allenamenti mattutini, prima di andare in gabbietta, dove, al posto della colazione, bevevo (producevo) decilitri di acido lattico sulla pista di atletica.

Il corpo scattante, agile, tonico, voglioso, grintoso come una piccola coupè sportiva…

TUTTO DIMENTICATO. TUTTO ARCHIVIATO.

Al momento mi ritrovo ad essere come quelle signore che, in palestra, si impegnano così tanto da non rovinarsi neppure la piega…

E la leonessa che ho dentro, piange. Ruggisce e piange.

PIMPRA E L’ATLETA CHE FU.

Addio.

Pimpra

ps:

Vabbè, questo è lo sfogo ma… OVVIAMENTE, secondo la logica del “No pain, no gain”, seppure il pain stia diventando esponeziale… NON MOLLOOOOOOOOOOOO! 😉

IMAGE CREDIT DA QUI

 

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