
La vita della tanguera errante è ricca di stimoli ma pure tappezzata di insidie. La valigia rimane pronta da una settimana all’altra, il tempo di fare la lavatrice e ripiegare gli abiti. Il kit viaggio è ripristinato.
Passo il tempo a smanettare sul pc, cercando le offerte migliori per spostarmi da un luogo all’altro, alberghi, b&b, appartamenti in affitto. Non so nemmeno dire quanti ne ho visitati in questi ultimi anni.
Il duo funziona. Siamo affiatate, stesse manie da donne ordinate — sistemare tutto appena arrivate, controllare prese e specchi — e la stessa fame di ballare.
Il tempo, però, scorre nei nostri corpi, e ce ne rendiamo conto. L’energia si assotiglia, tirare mattina si fa più faticoso. A volte si rinuncia a una tanda per riprendere fiato.
Amarcord è una tappa fissa del profondo autunno italiano. Ho perso il conto delle edizioni svolte e di quelle a cui ho partecipato. Tante, in entrambi i casi.
Mi piace tornare perchè è come riaprire la porta della casa delle vacanze, quel luogo magico che conosci bene e dove sai che vivrai qualcosa di bello.
Ad Amarcord ritrovi gli amici, quelli che come te non la smettono di correre dietro alle onde vibranti delle maratone. Li vedo da più di dieci anni, e con loro mi sento viaggiatrice nel tempo e nello spazio.
Alcuni hanno messo su famiglia e per un po’ hanno diradato gli impegni sulle assi delle piste. Ma poi tornano, sempre, con nuovi ingredienti che rendono la maratona ancora più accogliente.
Oramai sono previsti i servizi di baby sitting, si può ballare anche al mattino, per venire incontro alle esigenze di tutti – genitori compresi.
Ci tornerò fino a che mi accetteranno, perchè Amarcord è casa. Conosco ogni centimetro della pista, gli spazi dove è bene sostare e quelli che non funzionano. C’è l’area vip, vicino alla postazione del dj, dove prendono posto quelli che possono… e quelli che hanno faccia tosta e coraggio.
Fila tutto liscio, organizzato come un’orchestra che segue le sapienti mani del suo direttore. E se qualche strumento stecca, si rimedia subito.
Poi Amarcord è Bologna.
Al mattino dell’arrivo, puntuale, ci scappa il giretto in città: tortellini per gli amici da portare a casa, un piccolo shopping in quei negozietti belli che hai scoperto durante il soggiorno precedente, un gelato godurioso nel tuo posto segreto.
Sono una veterana oramai.
Ma ogni volta felice come la prima, grata di esserci e di godermi quelle tande magnifiche che, ad Amarcord, ho sempre avuto la fortuna di ballare!
Pimpra


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