
A tutte le amiche tanguere in ascolto saranno capitate le avventure più disparate in pista – e ovviamente anche fuori, ma quelle le custodite nel vostro scrigno segreto di ricordi.
Oggi voglio proporvi un gioco: le 7 tragedie vissute in milonga.
Inizio io e aspetto da voi divertenti contributi!
Tragedia n.1 — Il crollo strutturale
In una bella milonga estiva in riva al mare, parte la tanda di milonga. Intercetto un ballerino favoloso, dinamico. Dopo meno di un minuto un rumore sinistro all’altezza del tallone e un cedimento strutturale mi fanno crollare.
Fortuna volle che il cavaliere oltre che bravo fosse forte: mi ha trattenuta prima che finissi a terra.
Scarpe nuove. Mai successo prima. Imprecazioni interne. Cambio scarpe e via, ho ripreso a ballare.
Morale: anche se la milonga è sottocasa, partire sempre con il cambio gomme, un paio di scarpe in più.
Tragedia n.2 — L’invito che non arriva mai
Una delle situazioni che mi hanno sempre fatto infuriare, specie nella mia verde età di tanguera, è quando la mirada non solo non veniva accettata ma direttamente schifata. Sei trasparente, non esisti, sei un ectoplasma. Ricordo quanto ci stavo male, la malattia che ne facevo all’epoca.
Il mondo crollava in testa e l’autostima scendeva sotto il pavimento.
Anni dopo, quelle mirade hanno fatto centro. Ho ballato con quelli che erano stati i miei oggetti di desiderio tanguero. Una delusione assoluta. Io sono andata avanti, loro sono rimasti lì.
Morale: ho imparato che non ha alcun senso prendersela per inviti mancati. A volte è meglio evitarsi l’esperienza! Ma questo lo capisci dopo!
Tragedia n.3 — La tanda eterna
Vogliamo parlare della tanda eterna quella che non finisce mai? Il primo brano già ti parla di fuga. Al secondo ti rassegni. Al terzo ti chiedi se puoi emigrare senza passare per il guardaroba.
Morale: la prossima volta portati il revolver nella giarrettiera, almeno la fai finita più velocemente. Ovviamente ti liberi di lui!
Tragedia n.4 —Il wrestler
Il tanguero che non deve chiedere mai. Quello che ti abbraccia e sei sua.
Ti mette in gabbia e decide di marcarti anche il respiro. Ma mica con le buone eh! con una marca da wrestler, manco fossi un frigorifero senza le gambe.
Quando chiede un boleo, lo fa con una tale selvaggia virulenza che senti, una dopo l’altra, le vertebre scricchiolare e speri che la struttura regga il colpo!
Morale: alcuni li vedi e li eviti. Quelli mascherati ti fregano. Non ti resta che pregare e sperare che il tuo corpo regga i colpi. In fondo tutta la palestra che fai servirà pure a qualcosa!
Tragedia n.5 —L’igiene, questa sconosciuta
Arriva il momento che hai aspettato per anni, il ballerino dei tuoi sogni.
Ti alzi con fare felino, avanzi verso di lui senza togliergli gli occhi di dosso, mano destra nella sua, ti avvicini, lo abbracci e… vieni tramortita da un terribile odore di ascelle.
Il risveglio dal sogno tanguero è traumatico. Gli effluvi funesti nelle narici non ti fanno godere nulla, nulla, nulla. Non vedi l’ora che finisca.
Morale: il tango ti insegna a non avere aspettative. Mai, su niente e nessuno. Una lezione di vita.
Tragedia n.6 —Wardrobe malfunction
Ho ballato per un pomeriggio intero con un copricapezzoli sull’ombelico. Stendo un velo pietoso sull’imbarazzo che ho provato quando me ne sono accorta. Ma le amiche dov’erano?
Morale uno: buttate i copricapezzoli di silicone. Sudore e abbracci li fanno migrare.
Morale due: situazioni come questa mettono luce su chi avete vicino.
Tragedia n.7 —Essere “catafaro”
I dolori improvvisi che attanagliano nel bel mezzo della tanda. Sperimentato mai fitte ai piedi così forti da risultare invalidanti? Il medico ha sentenziato troppa sollecitazione e uso eccessivo di tacchi.
Morale: Arrivi a casa e ti fa male tutto. Ti senti peggio di un maratoneta dopo 42 km di corsa ma sai già che alla prossima milonga ci caschi di nuovo!
Adesso tocca a voi!
Pimpra


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