Pausa pranzo. Aprile.
Mi accompagno ai miei pensieri che si scontrano in un tilt di emozioni, ingorgo mentale e caos assoluto.
Fa caldo, sono vestita a strati, meno male.
Musica sparata a palla nelle orecchie, a voler tacere i pensieri. Mi aiuta la vista del mare, quieto, di fronte a me.
Non è facile la solitudine, devi fare i conti con il tuo io che può essere immenso o ridotto a una briciola di pane. Era quello che stavo pensando, tra me e me, quando, dinnanzi al mio sguardo corrucciato, vedo quelle due.
Una mamma con la sua bimba, intente a discorre di chissà cosa e a guardare l’orizzonte. E’ un attimo, prendo il cellulare e scatto.
Vedo me e la mia infanzia lì davanti, le sento nella pancia, sulla pelle accarezzata dai primi raggi del sole. Sento la voce di mia madre quando rispondeva alle mie domande di bimba e, spesso, si rideva insieme.
Anche io amavo portare le codine e sedermi a terra, ad osservare il mondo.
Ho interrotto per un attimo la mia passeggiata pensante e mi sono goduta questa piccola polaroid di vita, di un giorno qualunque di aprile, all’ora di pranzo.
Pimpra
FOTO MIA
Von Calypso
/ 13 aprile 2017proprio oggi ho condiviso su fb questa citazione: “Chiunque abbia in sorte di percorrere la propria strada, lo deve fare armato di semplice speranza e con la consapevolezza della sua solitudine e dei pericoli che essa cela nei suoi abissi nebbiosi.”
C.G.Jung – Psicologia dell’inconscio. 🙂
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Pimpra
/ 13 aprile 2017Alla faccia delle affinità elettive! 🙂
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Fedifrago ®
/ 13 aprile 2017Un po’ mi manca non aver potuto sedermi sul molo con un figlio, ed insegnarli qualcosa.
Ma mi passa subito ….
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Pimpra
/ 14 aprile 2017….meno male…
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