
Credevo di esserne uscita.
Ne ero quasi certa, dopo lo stop forzato della pandemia, credevo di essermi ripresa in mano la vita. Attività diversificate, viaggi, interessi.
Sono passati 5 anni da allora, 3 dalla mia prima maratona post pandemia.
Ed eccomi qui, arzilla signora di mezza età, nel fior fiore della sua dipendenza!
Viaggio per andare a ballare.
Gli amici che frequento sono (quasi) tutti tangueri.
Continuo a voler frequentare le maratone.
Insisto a prendere lezioni private.
Non mi decido ad appendere le scarpette al chiodo.
E niente, questo weekend non ballo. E mi chiedo se mi perderò qualche milonga favolosa. E continuo a star dietro alle iscrizioni agli eventi.
Controllo la mail per vedere se mi hanno risposto. Non mi hanno risposto, allora non mi prendono. Cerco un altro evento da sostituire. Ho pensato di iscrivermi a un evento in Finlandia, così, solo per il brivido della conferma.
Ecco come sto messa. Ma va tutto bene eh, la mia è una dipendenza sana. Solo il conto in banca mi dice il contrario, ma si sa che non sono mai stata brava a gestire le finanze.
Uscirne si può. Dicono.
Ma io non credo di volerlo.
“Ciao sono la Pimpra. Questo weekend non ballerò.”
Applausi in sala. Sipario. Luci spente. Tranne sul sito delle iscrizioni.
Pimpra


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