Me ne stavo seduta davanti alla tazza di caffè fumante, in cucina, lasciando lo sguardo oltre il muro colorato delle orchidee di fronte a me.
Le sei del mattino, la mia ora preferita. Silenzio, a parte il rumore biscottato dei balzi e delle corse delle gattonzole scatenate nel perimetro di casa.
La quiete del giorno mi saluta con tocchi delicati e rosei delle prime luci. Sembra tutto così facile, naturale e semplice.
I minuti passano troppo veloci, e non posso permettrmi di stare ancora lì, come sospesa, tra la notte evaporata e il giorno nascente.
In ufficio mi chiedono perchè mi svegli così presto e arrivi così tardi, quasi allo scoccare dell’ultimo ingresso consentito.
La risposta è semplice: perchè sono donna e in quei pochi minuti liberi del mattino, riesco a farci stare dentro un sacco di attività. E’ il mio mantra quotidiano, fare, agire, programmare, resettare, ripetere, andare avanti.
Tutto con le mie sole forze, senza l’aiuto di nessuno, nemmeno per portare al piano le sporte pesanti della spesa, mai. Sono mie le braccia, sono miei gli appuntamenti, gli amici, le attività, lo sport, la famiglia, le gattonzole.
Parlo con gli amici uomini e loro si meravigliano, non possono credere che, in un corpo piccino possa viaggiare vigorosa tanta energia.
Ma la forza è anche altrove. E’ ascoltare, connettersi, percepire le sottili vibrazioni di chi abbiamo intorno.
Ci viene di natura, siamo nate così.
La giornata di oggi mi è pesante, sono stanca nel corpo, leggera nella mente. Non vedo l’ora di atterrare nel mio piccolo appartamento, farmi coccolare dalle gatte e salutare questo giorno.
Domani sarà un’altra, dolce, alba…
REPEAT.
Pimpra
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