PERCHE’ DIO HA INVENTATO IL MESE DI NOVEMBRE

http://www.rungitom.com/that-november

Mi sono sempre chiesta perchè, nel nostro calendario, ci fosse spazio per il mese di novembre.

Da me considerato come il più tetro, inutile, triste, melanconico, struggente, depressivo inquietante di tutti e 12 i mesi.

Non era meglio, per la sanità mentale di tutti, specie di coloro che hanno la sorte di vivere nel “nord” dell’emisfero, che so, far durare 60 giorni ottobre e poi proiettarci tutti a dicembre che, con la scusa del natale, ci distrae un po’ dall’inverno? Dal buio alle 4 del pomeriggio, dall’umidità, dalla nebbia e annessi e connessi?

Gennaio, febbraio e gli altri mesi ce li teniamo volentieri poichè, dalla boa di capodanno, le giornate incominciano impercettibilmente ad allungarsi e, facesse pure un freddo micidiale, la prospettiva è la primavera in avvicinamento.

A novembre, niente di niente. Si viene precipitati dentro il buio, la resa, l’immobilità, la fine della stagione precedente e dell’anno in corso.

Ebbene, oggi, invece di suicidarmi o di tuffarmi a 4 palmenti dentro la scatola dei biscotti al cioccolato, ho deciso di guardare con occhi “diversi” l’orizzonte che la finestra propone.

Il tempo fa proprio schifo, non c’è speranza. Grigio, immobile, lattiginoso. Terrificante.

Eppure… c’è una calma frenetica dentro l’aria, ricca di pensieri, di movimenti d’anime, di una vita dai colori solo meno sgargianti, più caldi e intensi.

Novembre è il tempo del silenzio, del dialogo dentro di noi.

E’ il momento di accordare i nostri stumenti, di ascoltare le note stonate e di metterci distesi ad ascoltare il silenzio, su un letto di foglie rosse.

Se riusciamo a sintonizzarci su queste frequenze, anche una giornata così diventa piena di significato e di ricche emozioni.

Una bella immersione nelle profondità di noi stessi, azione che di solito dimentichiamo di fare ma estremamente rivitalizzante per tutti coloro che non hanno paura di immergersi…

Pimpra

PAESE CHE VAI, MISURE CHE TROVI!

Una giornata di lavoro passata in una città molto vicina in termini chilometrici da quella in cui abitualmente vivo, ma distantissima sotto numerosi altri punti di vista.

Innanzitutto, molti degli udinesi che ho visto, riescono a raggiungere il luogo di lavoro in bicicletta (cosa inaudita per un triestino, considerati tutti i saliscendi che disegnano la geografia della città), molto spesso ci arrivano a piedi.

Gli udinesi, almeno quelli che ho visto io oggi e che sono dipendenti pubblici, al contrario di quanto pensavo, si vestono quasi peggio dei triestini (il che è tutto dire!) e usano anche in età non più verdissima, le scarpe da ginnastica per recarsi al lavoro (sarà l’effetto bici?)

Anche le donne portano spessi i capelli corti, non si truccano particolarmente, hanno, in generale, uno stile dimesso. Non sono appariscenti.

La mia osservazione riferisce alla fascia di età 30-50, perchè i più giovani, oggi, non si sono visti.

Ma la cosa che più di ogni altra mi ha fatto divertire è questa.

Finita la giornata di lavoro, sono andata a farmi un giro nei centri commerciali della zona. Guarda che ti guarda, arrivavo ad un certo punto della mia peregrinazione, al reparto intimo.

Ebbene quale stupore scoprire che gli scaffali erano fornitissimi di taglie che andavano dalla terza misura di reggiseno in su.

Sulle prime mi sono detta che era un caso, quando poi al quarto negozio visitato ho scoperto che di seconda se ne trovavo ce n’era solo una, mi sono messa a ridere da matti!

A Trieste, succede il contrario!!!

Io, che sono portatrice sana di una seconda misura, mai e poi mai ho avuto difficoltà a trovare la mia taglia! Semmai, amiche ben più fornite (4 e 5 abbondanti), loro faticavano un po’ a trovare biancheria che contenesse le loro grazie (a Trieste, lo ripeto!)

Mi ha messo un’allegria pazzesca prendere in mano le coppe che mi sembravano gigantesche, quasi enormi wock e immaginare le poppe delle donne che le indossavano.

Poi, tornata in me mi sono detta che, forse, sono più contente loro, con le formose grazie, di me, soprannominata un tempo da un caro amico “Carestia”! 🙂

Mi rimane, comunque, una voglia pazzesca di ridere!

Chissà cosa potrebbe osservare un friulano di passaggio a Trieste! Ci sarebbe tanto da ridere anche lì!

Pimpra

ESTATE INDIANA

Mi sveglio, poco convinta, alla solita ora. La sfumatura della finestra mi offre una visuale ancora ovattata di notte.

A colazione conclusa, godo finalmente delle prime timide sfumature di una luce che si fa via via più intensa.

Lo so, l’estate è già un ricordo che si stempera nella memoria.

Lo so, è autunno.

 

 

L’armadio guardaroba è nel suo momento peggiore – l’interregno – ovvero il passaggio ancora incompiuto, da una stagione a un’altra.

Ogni mattina è una sfida. A iniziare dal rito della “cipolla”. Strati casuali di abiti che durante la giornata, scivolano via e, verso il tramonto vengono indossati nuovamente.

In questo periodo di transito, anche la mia vita “transita”. Non ho ancora capito dove mi porterà l’inverno, che cosa farò.

Per il momento sto così, a godermi questi ultimi tiepidi raggi di sole di questa calda estate indiana.

Pimpra

 

W L’ERBA!

Sono una burlona, lo so. Chissà cosa vi sarà venuto in mente, leggendo il titolo…

Ci sono, in effetti, tantissimi tipi e qualità di erba, a partire da quelle che si fumano fino ad arrivare, molto più naturalmente, a quelle che si calpestano.

Ecco, è a queste ultime che facevo riferimento con l’esclamazione del titolo: evviva l’erba!

Ma ci pensate quante cose è bello fare su un manto erboso? Da bambina, appena il terreno lo permetteva, mi piaceva da matti rotolare giù dalla collina verdeggiante, arrivare a valle e risalire per godermi l’ebbrezza di quella corsa che faceva perdere l’orientamento.

L’erba ha un suo odore che muta a seconda della stagione, del tipo di pianta, dell’ora della giornata in cui l’annusiamo. Dopo la pioggia è uno dei profumi più struggenti, appassionati e melanconici che conosca.

Poi c’è l’erba consumata, calpestata di continuo, piegata dagli eventi atmosferici eppure sempre fedele al suo prato, unico baluardo attaccato alle zolle che la ospitano.

Questo è il manto erboso eroso e consumato da milioni di caplestii che ho amato oggi, l’erba del campo di atletica, dove ho ritrovato i sorrisi degli amici di sempre e il verde slavato che ha, una volta ancora, accolto il mio trottare tranquillo.

E gioire di una semplicissima sgambatina all’aria aperta è uno dei piaceri della vita, perchè nulla vi è di più fantastico della natura e delle sue forme!

Pimpra

VISITE DALL’AL-DI-LA’ (DELLA FINESTRA)

Presa a ticchettare sui tasti del pc, ad un certo momento sento distintamente battere alla finestra, mi volto e vedo il pennuto che mi guarda.

E’ stato un momento particolare, l’uomo e l’animale con lo sguardo fisso nelle altrui pupille, un’occhiata rubata alla vita dell’altro.

Lui mi osservava, dall’alto della sua libertà fatta di vento e aria. Chissà cosa avrà pensato.

Ha battuto il becco più di una volta, come volesse richiamare la mia attenzione e propormi di volare via con lui.

Oggi ero senza le ali. Peccato. Torna a trovarmi.

Pimpra

MONDO GATTO

La meravigliosa creatura a quattro zampe che mi accompagna da 12 anni e che amo profondamente, non ha capito che, il suo richiestissimo “servizio sveglia” deve assolutamente disattivarsi, nel fine settimana…

Puntuale come la pioggia quando lasci a  casa l’ombrello, si presenta in camera da letto un minuto esatto (come fa???) prima che suoni la sveglia. Come se volesse evitare ai miei padiglioni auricolari il fastidio di sentire, prima manifestazione di vita della giornata, l’orribile bip della sveglia, molto meglio un bel “miao” profuso con grande amore…

E’ forte la Pimpra, mi segue in bagno, in cucina, aspetta il suo cibo con la codona tirata su e uncinata in cima, chiaro segnale di affetto (così spiegano i testi di etologia). Poi inizia il lavorio delle mascelle, cric croc, il suono di qualche croccantino sotto i denti e, d’un balzo, è sul tavolo dove faccio colazione.

Lo schema è questo: tovaglietta americana con il necessaire, mug con il caffè, pc con fb, bottiglietta di yogurth. Da che  prendo posto la gatta si siede all’altezza dello schermo del pc, mi guarda deliziandomi con una serie modulata di fusa che dal collo arrivano ai polmoni guardandomi e socchiudendo gli occhi, in un momento di grande intimità tra noi due.

Non fa nulla, non mette il naso nel caffè e men che meno lecca le fette biscottate, mi fa, semplicemente, compagnia. E’ il “mondo gatto” di dire “buongiorno!”. Una grattatina sotto il collo è sempre molto gradita, le fusa che si fanno più forti e il momento di comunione reso ancora più intimo.

Solo chi vive con un gatto e ha imparato a comunicare con lui, mi può capire. Gli altri sicuramente diranno che sono animali egoisti, interessati solo al cibo e alla casa. Non è così, credetemi.

Comunque, ciò che stupisce è il loro dominio sul tempo, è come se sapessero sempre che ora è. Il gatto mi aspetta puntuale sull’uscio di casa quando rientro dal lavoro, più o meno alla solita ora e manifesta evidente disappunto se ritardo (non riceve cibo di sera, quindi la reazione non è collegata), è consapevole del giorno della settimana in  cui la notte non ci sono, insomma pieno controllo di quanto succede nella nostra vita familiare.

Adesso, mentre scrivo, il nostro rito a due si è compiuto e lei può dedicarsi al suo passatempo preferito… zzzZZZzzz in qualche posto morbido e caldo della casa…

E con questa bella immagine di serenità, Amici Cari, vi auguro di trascorrere un lieto fine settimana anche se, mi sa che sarete indaffarati con i preparativi che precedono il natale!

Pimpra

  • TAG

    2013 2014 2015 2016 abbraccio amiche amici Amici e amiche amicizia amore Amore Andar per maratone Andar per Milonghe Anima anno nuovo vita nuova anta e ribalta attimi Attimi belli Attualità Bel Paese blog blogger CARATTERE cazzate cronache dal mondo panda dare tempo al tempo Dillo alla zia Pimpra di tanto in tango Donne e valigie emozioni fine settimana Friuli Venezia Giulia immagini incontri i saggi consigli di Nonna Papera Italy Lavoro milonga momenti mondo panda Mondo Panda mondo tango Natura pausa pranzo pensieri pensieri leggeri pensieri sparsi pensiero positivo PERSONALITA' Pimpra milonguera riflessioni RISVEGLI Salute e benessere Senza categoria social network Società e costume Sport sticazzi STICAZZI storytelling Tango Tango argentino tango marathon Tango milonguero tango trotters tanto tango Trieste Uncategorized uomini e donne vecchiaia in armonia Viaggi viaggio Vita di coppia vita moderna vita sui tacchi a spillo
  • Archivi

  • ARTICOLI SUL TANGO

    Se cerchi gli articoli che parlano di tango cerca "di tanto in tango" nel banner TAG o fai la ricerca nel bannerino CATEGORIE
  • I post del mese

  • LA TRIBU’

    • Avatar di Gr33n Raindeer
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Affiliate Marketing
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di koredititti
    • Avatar di orestepatrone
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Dario
    • Avatar di WuOtto
    • Avatar di Anele
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Logan Wilkins
    • Avatar di themessofthewriter
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di La Massaia Contemporanea
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Cookingsio
    • Avatar di Catering Grasch
    • Avatar di Eterea
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di deborahbonadei
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Francesco Giovanni Bissoli
    • Avatar di Stefano Ligorio
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Noah Abbott
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Francesco Randazzo
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Ms Purrington
    • Avatar di Rich Wanderlust
    • Avatar di Kaleb Mcknight
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di thebear67
    • Avatar di Laura Giarré
    • Avatar di Sconosciuto
    • Avatar di Sconosciuto
  • Pagine

  • Categorie

  • Categorie