Il bello del tempo libero è che, se ti puoi concedere di “staccare la presa del cervello”, la mente può viaggiare nell’etere e nei pensieri e s’illumina. Non sempre d’immenso, ma tant’è.
Tra una corsetta rantolante per le campagne udinesi, un colpo di aspirapolvere all’amata casetta, una pausa beauty ho tanto pensato. E ho pensato alla libertà e a tutto quello che facciamo per toglierla al nostro prossimo, o, almeno, per sporcargliela.
Mi viene in mente chi usa l’amore come scusa per modificare l’altra persona.
Se mi ami e ti amo allora devi fare questo e quello, essere così o colà. Ed è solo un banalissimo esempio.
E’ abuso di potere, abuso di sentimento. Mala gestione del sentimento. L’amato è sensibile e, se preso nel momento in cui è più delicato (ovvero quando si innamora e il mondo è tutto cuoricini e panna), l’abuso del più forte è fatto.
Ma non c’è solo chi forza la libertà dell’essere di un’altra persona, usando l’amore. C’è chi lo fa sfruttando la sua posizione di dominio sociale, o intellettuale, o professionale o, tristemente e tragicamente, di dominio fisico.
Mi ribello a tutto questo.
Forse la “veneranda” età mi insegna a “lasciar vivere” il mio prossimo. A non impedire la sua realizzazione, qualunque essa sia e, se non a goderne (non sempre si riesce ad essere così zen), almeno ad osservarla con animo distaccato.
E la mia corsetta ansimante per le campagne è stata così bella, quando, dentro le mie profondità più nascoste, ho capito questa grande lezione: vivi e lascia vivere.
Accetta la diversità di chi non è come te, non pensa come te, non ama come te.
E se non sei capace di apprezzare tutto questo, lascia libera la persona di viversi come le pare.
E tutto scorre più facilmente e le illusioni legate alle aspettative, stemperano come un acquerello troppo diluito.
E’ tanto bello tornare a sentrirsi fiume e molecola d’acqua che lo compone, è come se l’essenza si riappopriasse della presenza…dentro al magico profumo della LIBERTA’.
Pimpra
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