Chi mi segue da anni, mi conosce e lo sa: anche nei periodi bui, dopo un primo momento di straniamento, qualcosa, dentro di me scatta, e , in un modo o nell’altro, mi risollevo.
Tradotto: risorgo dalle ceneri.
E’ questa forza vitale, non so dargli altro nome, che mi riaccende la lampadina della sopravvivenza e mi fa reagire.
Un, due, tre e mi rimetto in piedi.
Non senza lividi, ferite ed escoriazioni varie, ma riprendo la marcia nella vita. Più ammaccata ma più consapevole e forte.
Come appare evidente dalle recenti esternazioni, non sto vivendo un periodo “facile” per tutta una serie di ragioni. Le conseguenze dello stress si fanno sentire e, ultima, non riesco a dormire in modo corretto.
Le strade da percorrere sono due: o infilarsi nel tunnel dei sonniferi, e non mi sembra cosa buona e giusta, o cercare il lato positivo della situazione.
Scelgo la seconda.
Nella mia notte insonne, invece di farmi prendere dai mostri più cattivi che riesco a immaginare, ho deciso che userò il tempo di veglia per ripensare a tante cose interessanti che posso fare, a ricordare tante belle situazioni che ho vissuto convertendo quella che può essere una tragica insonnia, in un momento di pensieri dedicati a me.
Sono sicura che, viversi l’insonnia in questo modo, la converte in un sonno profondo e dolce. Ne sono certa e stanotte ci provo…
Perchè se assumiamo il postulato che “la mente crea la realtà” (anche qui), io voglio fare pensieri positivi!
Pimpra
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