
Come per la scuola, anche per le milonghe si apre la stagione estiva e con essa si lasciano le sale da ballo al chiuso per godere di spazi all’aperto.
In ogni città dove si balla si effettua questo switch, vediamo, tra il serio e il faceto, vantaggi e svantaggi dell’una e dell’altra situazione.
Il tango all’aperto: poesia e imprevisti
Alzare lo sguardo e fondere gli occhi nel riflesso della luna sul mare, godere dello sbrilluccichio delle stelle, farsi accarezzare dalla brezza della sera. Che meraviglia ballare all’aperto!
Dalle mie parti ci sono almeno due milonghe che si affacciano al mare che adoro profondamente.
Certo non è tutto oro quello che luccica.
Imponenti misure di sicurezza si rendono necessarie contro le zanzare che si appassionano al tuo profumo specie se condito di sudore e ti prendono di mira come un orso il miele.
Le milonghe all’aperto spesso non agevolano il classico codice della mirada: vuoi per illuminazione carente, vuoi per quella sbagliata. Intercettarsi diventa una sfida, una specie di tiro al bersaglio, dove la mira deve essere davvero eccellente.
Se la canicola morde, il mare è lontano, ballare all’aperto è garanzia di sudate colossali, di perdita di sali minerali come si corresse una maratona. Di poesia rimane ben poco, ma il carico di t-shirt da cambiare è d’obbligo.
Le piste all’aperto spesso non sono nate come piste da ballo, perciò bisogna adattarsi a ballare su superfici dure, a volte con fughe mefistofeliche che ingannano i tacchi. Per tutti: portarsi almeno due paia di scarpe di scorta, pneumatici duri o morbidi a seconda della situazione.
Una tanda sul far del tramonto, con le luci che sfumano, rende il momento davvero speciale. Fondamentale avere tra le braccia il partner giusto o si butta tutta la poesia del momento.
Il tango al chiuso: comfort e sacralità
La sala da ballo nasce per esserlo, quindi il pavimento sarà il suo atout privilegiato, liscio e morbido come un vellutino.
L’aria condizionata ti congela i sentimenti all’arrivo, ma la benedici non appena inizi a ballare e a sudare. Impossibile sopravvivere senza.
Luci e suoni il cocktail perfetto per mirare ed ascoltare la musica senza interferenze. Se poi qualcosa comunque non funziona è chiaro: il problema sei tu.
Tipi da pista.
Avete mai fatto caso che, nel contesto di milonghe all’aperto, dove può esserci anche del pubblico di passaggio, i classici “fenomeni” danno il meglio di loro stess*? Uomini e donne che sotto lo sguardo di non tangueri sentono accendersi tutte le lampadine dell’eccitazione esibizionistica e si abbandonano alle più incredibili/improbabili evoluzioni?
Quindi dentro, nella coccola di una sala dalle luci ovattate o fuori, sotto il cielo stellato? “Tu dove godi di più?”
a) Al chiuso, dove regna l’ordine e la penombra.
b) All’aperto, tra stelle e imprevisti.
c) Ovunque, purché con il tuo abbraccio preferito?
La mia risposta: ovunque, basta ballare bene!
Pimpra


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