Vent’anni fa entrai nella mia prima milonga come si entra in un tempio. E ne uscii stregata.
Gli occhi rapiti dai piedi delle ballerine, dai loro tacchi feticcio. Quegli abbracci che cingevano e si liberavano in sinapsi velocissime e nitide.
Ero assolutamente abbagliata di bellezza, l’anima coccolata da note che sapevano essere dolci o melanconiche, passionali o tristi. Un equilibrio perfetto di tutto quello che andavo cercando in quel periodo della mia vita: emozioni.
I miei esordi corrispondevano all’età dell’oro del tango “nuevo”. Musica, movimenti sperimentali, e così gli abiti.
Stratificazioni di tuniche, pantaloni larghi. I tessuti svolazzavano, creando alchimie visive, traiettorie liquide che catturavano lo sguardo. L’estetica non rincorreva l’eleganza formale ma una dose di sensualità libera, fuori dalle righe, fortemente espressiva.
Poi arrivò Noelia, icona e spartiacque di un nuovo modo di essere tanguera.
Il suo tango talentuoso e unico unito alle sue curve che valorizzava con abiti a guanto, attillatissimi, una seconda pelle. Gli occhi di tutti erano su di lei: sui guizzi ritmatissimi dei suoi piedi, sul suo abbraccio felino e sull’ondeggiare sfrontato del suo mitico lato b.
Rivoluzione nella rivoluzione.
Accantonati i pantaloni da odalisca, ci siamo infilate dentro abiti tubino aderentissimi, illudendoci di imitare alla lontanissima, le grazie della bella Noelia.
L’abito, specie quello femminile, è capace di esaltare o di imbruttire il tango di chi lo balla. E’ una sensazione che percepisce la ballerina che si traduce nel gesto che emana.
In un abito fluido mi sento poesia, in un tubino divento architettura.
Il corpo si adatta e interpreta i movimenti in modo diverso. Esce un tango con altre sfumature.
E all’uomo accade qualche cosa di simile?
Il pantalone largo copre, il jeans svela. Anche per voi l’abito cambia il modo in cui sentite il tango?
Per chiudere questo excursus sull’abbigliamento tanguero, mi sento di dire che ognuno di noi è influenzato da ciò che veste. Non solo per la forma dell’abito ma pure dai colori.
In fondo, ogni volta che scegliamo cosa indossare per ballare, stiamo decidendo chi vogliamo essere quella sera. E anche questa, forse, è una delle magie del tango.
Pimpra
Image credit da qui



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