
Le sagome legate da un filo trasparente fatto di note, di sensazioni, di intimità, di ascolto, di poesia, di allegria mi passano davanti come ombre delicate.
La sala è grande e il soffitto di vetro la rende un acquario sulla volta del cielo e sul verde rassicurante del giardino. Mi sento così bene, cullata da un’atmosfera soffice, come fosse un soffione di zucchero filato.
Indosso le scarpe con quell’emozione che si prova quando sta per succedere qualcosa, che non sai se sarà bella, esaltante o il contrario. Sono anni che questi gesti si ripetono, e ogni volta provo la stessa corrente che mi passa il corpo. Le aspettative ho imparato a lasciarle a casa, bisogna vivere il momento.
Entro in quello spazio giardino, in quella serra deliziosa dove, al primo respiro, ti senti bene. Impossibile non sorridere, con gli occhi e con il cuore.
Ho messo nell’aria la mia goccia di felicità e ho ricevuto una nuvola di arcobaleni.
Quanto mi è cara la Tosca, il rifugio incantato del buon tango, lo scrigno dei tesori, degli abbracci e delle risate più belle, più sentite, più calorose.
Ogni anno che passa, si rinnova la magia e, come per incanto, nasce la sorpresa.
Grazie Tosche.
IMAGE CREDIT: facebook
Pimpra
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