Molti amici mi chiedono come sia possibile avere un virus così letale ed essere tanto felici.
Provare per credere!
Sono stati 4 giorni di immersione totale nella dimensione che preferisco: natura, terme, tango, tango, tango, tango!
Sommando le ore di sonno arrivo più o meno a 4, 30 per notte (pochino per non essere rovinata di stanchezza il giorno dopo), lezioni a bizzeffe e di ottima qualità, milongas piacevolissime.
Come fate a non capire che, chi si “ammala” di tango, è un paziente inguaribilmente soddisfatto, gioiosamente distrutto di fatica, a volte frustrato per pessime performances eppure sempre motivato a riprovare?
La magia e il mistero sono questi: la potenza che scaturisce da un abbraccio.
Passa tutto. Non ci si può nascondere. Quello che siamo, l’altro è in grado di sentirlo, di accorgersene.
Ho ballato con uomini consapevoli, divertenti, “maschi_maschi”, arrendevoli, timidi insomma ogni tandas mi raccontava qualcosa di interessante e incredibilmente vero, della persona che cingevo.
Non si può fingere… e non tutti hanno il coraggio di togliere la maschera e farsi vedere nella loro realtà.
Anche io ho vissuto la mia crisi tanguera esistenziale dopo che ho visto esibirsi una straordinaria ballerina. Sono rimasta letteralmente folgorata dalla sua grazia, sensualità, eleganza, tecnica sopraffina, abilità, flessuosità, generale e strepitosa bellezza (per usare un eufemismo) e mi son detta – tristemente – “ma che ci faccio io sulla pista?”
Ma il tango, se si sente amato, viene in soccorso. Ed ecco gli amici che ti dicono le paroline tenere e ti danno il “pat pat” sulla spalla di cui, in quel momento, hai tanto bisogno e poi, come per magia, arriva la tanda perfetta.
Ma che ve lo dico a fare, tuffatevi nell’abbraccio, fatevi contagiare, respirate a pieni polmoni il virus letale e… BALLATE! 🙂
Pimpra
emanuele
/ 5 novembre 2012Si, è un virus: non c’è antibiotico che tenga.
I maschi, quando ballano da alcuni anni, e hanno cambiato scuola spesso, subiscono un altro tipo di crisi: quella del “faccio sempre le stesse cose”: sono sempre passi avanti, indietro, a destra o sinistra… sempre le stesse cose…
Io questa “crisi” l’ho spuerata perché ballo con tutte (tutte quelle che gradiscono, ovviamente!): non lascio sedute neanche le principianti.
E sento che non faccio mai “le stesse cose”, perché abbracciare persone diverse, o umori diversi nelle stesse persone, è la cosa che cambia ogni volta il mio ballo.
Per questo mi piace far ballare quelle che sono disponibili a mettersi in gioco, a lasciarsi fare, a “togliere la maschera”. Non è filosofia, è una cosa che sento col corpo.
Per questo non amo le donne troppo preoccupate di quel che si vede “da fuori”: perché dimenticano che quello che conta è quello che “si sente da dentro”…
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PIMPRA
/ 5 novembre 2012Ema: lo senti, forte forte forte, il mio applauso? Bravo!
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emanuele
/ 5 novembre 2012🙂
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Graziella Capelli
/ 5 novembre 2012straordinario ciò che scrivi..ancora più straordinario il tuo sentire …il tango….grazie
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PIMPRA
/ 6 novembre 2012Graziella… TROPPO BUONA! Grazie!
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