NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
E’ un assunto assolutamente condivisibile. Fatti due veloci ragionamenti, mi rendo conto che sono messa male.
Tolte le depravazioni con cui amo vellicare le parti molli del mio cavo orale, non posso di sicuro affermare di nutrirmi in modo ineccepibile.
Ciò detto, e a fronte di ripetuti stress da vita moderna, il mio povero stomaco ha deciso di ribellarsi mettendosi sul piede di guerra regalandomi una gastrite di quelle con i fiocchi.
Dopo la visita, la prescrizione di un sacco di pilloline, ho pensato che, considerata la situazione, era bene passare al supermercato “bio”, per coccolare un po’ il pancino dolente. Detto fatto.
Alghe, gomasio, tofu, thè e qualche altra sciocchezzuola e il conto alla cassa è schizzato verso l’alto come fosse un razzo!
Alla mia richiesta di acquistare una borsa di tela, onde evitare il richio di danneggiare i preziosi vasetti di vetro, mi vedo chiedere € 4,90 per la borsa di cotone bio!!!!
No, dico, ci rendiamo conto??? Per una borsa della spesa!
E chissenefrega se il cotone è biologico!! Mica me la devo mangiare!!!
MORALE: per nutrirsi bene, bisogna essere ricchi o avere un latifondo o una campagna che altri coltivano in propria vece e goderne dei frutti.
Per tutti gli altri … cibo spazzatura!
Pimpra
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