Ci vuole una grandissima motivazione per spararsi una 1020 km nello spazio di un fine settimana, non fai a tempo a sgranchire le gambe che ti ritrovi nuovamente in macchina.
E’ la seconda volta, in questa curiosa estate 2023, che affronto il viaggio per raggiungere quella perla di paese, affacciato alla foce del fiume Magra, dove ha luogo il mio evento preferito open air, la Maratonguera.
Mentre calcolavo le lunghe ore che avevo davanti prima di potermi sollazzare sulla pista affacciata sull’acqua, non nascondo di aver provato una sottile inquietudine, una domanda impertinente si è presentata alla mente: “Sarà bello come l’altra volta?”. Sarà capitato a tutti che il “secondo appuntamento” si fosse rivelato un fiasco, massacrando il cuore di panna dell’ innammorat* di turno.
Temevo che la mia seconda volta potesse essere un flop, causa altissime aspettative.
Ho macinato i primi 500 km combattendo con questa sensazione, fidandomi, al contrario, di quanto suggeritomi dall’istinto: sarà meraviglioso.
In un post precedente (qui) ho citato la cortesia di una padrona di casa che riceve gli ospiti della sua milonga dedicando loro un’attenzione speciale che fa sentire “a casa”. Anche alla Maratonguera si viene accolti così, con lo stesso calore e gioia.
Ho ritrovato gli amici vecchi e nuovi incontrati la volta precedente a cui se ne sono aggiunti altri. Un panorama tanguero di tutto rispetto che ha permesso ai presenti di dilettarsi nelle numerose sfaccettature in cui il tango è capace di vestirsi.
Le tre sessioni di musica, praticamente una pomeridiana e una serale tutte di fila, hanno offerto musica di grande qualità, hanno accolto, caricato, trattenuto, rilassato e ricaricato ancora facendoci ballare alla follia che, a stento, nemmeno il merendino di mezzanotte, a base di il culatello, ci ha tolto dalla pista.
La locanda del Pilota è un posticino che crea l’atmosfera di suo, ci mettiamo due meravigliosi padroni di casa – Flavio e Marcella- che sono nati per ricevere, un gruppo di tangueros assortito nel miglior modo possibile, la luna piena affacciata per un romantico saluto, la brezza della sera a rinfrescare i bollenti spiriti tangueri, musicalizadores di alto rango, direi una ricetta di assoluto successo.
El Adiós non sarà un addio, ma solo un caloroso arrivederci alla prossima!
Pimpra
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