LA VIOLENZA DI CHI NON SA

violence against women

Inizio il weekend leggendo di una violenza di gruppo compiuta su una ragazzina di 12 anni da tre giovinotti tra i 17 e i 22 anni. Che siano i soliti rifugiati, ospiti delle nostre strutture di accoglienza, mi fa prudere le mani solo un po’ di più. Il problema è più ampio.

Se, culturalmente, vi sono civiltà in cui la donna altro non è che un pezzo di carne di cui usare e abusare, ebbene, è nostro compito, è compito delle civiltà diversamente evolute INSEGNARE, ACCULTURARE al nuovo modo di vivere, di pensare e di comportarsi le persone che ospitano.

Non basta aprire le porte di casa, l’integrazione nasce dall’assunzione del nuovo, dall’accettazione del diverso stile di vita che il paese ospitante richiede ed offre.

Ricordo perfettamente quando negli anni 70 vivevo in Iran, ancora ai tempi dello Scià, mia madre ed io, nel frequentare certi luoghi, assumevamo, con totale rispetto per le tradizioni e la cultura, le sembianze di una iraniana, comportandoci come richiesto da quella civiltà, dal quel paese del quale eravamo ospiti. Lo stesso in Africa e in tutti i paesi in cui ho avuto il privilegio di vivere.

L’errore cocente alla base di questo moderno fenomeno migratorio è che l’accoglienza deve necessariamente passare anche attraverso una fase di formazione, di apprendimento, di adeguamento al nuovo. Questi giovani, che per lo più sono nulla facenti e trascorrono tempo a bighellonare, attendendo che un altro giorno passi, nella totale inutilità della loro vita, prima o poi, per noia, per aggressività, per semplice modo di pensare “diverso” commetteranno degli atti assolutamente esecrabili.

Faccio tanta fatica, oggi, a casa mia, a sorridere, come ho sempre fatto, a chi, diverso da me, incontro per strada. Oggi non trovo più, o molto raramente, lo sguardo amichevole e aperto dell’altro nei miei confronti.

E’ uno sforzo che bisogna fare in due direzioni, da parte di chi arriva e da parte di chi accoglie. Uno sforzo di apertura dinamica e di reciproco scambio, di integrazione armoniosa. Un po’ come fanno gli amanti quando si innamorano, di solito funziona il mix di personalità differenti che si completano l’un l’altra.

E’ questa dinamica dei popoli che desidero per me, per la mia piccola nipote e per tutte le donne. Rispetto, convivenza pacifica e una sorta di gratitudine. In fondo, la possibilità di iniziare di nuovo, di avere l’occasione di costruire una nuova vita, sono chances che meritano tutto il rispetto e la considerazione possibili.

Adesso, linciatemi pure.

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

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2 commenti

  1. Antigone_Woland

     /  28 luglio 2017

    “Questi giovani, che per lo più sono nulla facenti e trascorrono tempo a bighellonare, attendendo che un altro giorno passi, nella totale inutilità della loro vita, prima o poi, per noia, per aggressività, per semplice modo di pensare “diverso” commetteranno degli atti assolutamente esecrabili.”

    io sono contraria a questa immigrazione di massa perché:
    1- Aiutati che dio ti aiuta si dice…ma se in italia siamo già noi italiani nella merda fino al collo come possiamo sperare di aiutare questi? Come?
    2-Questi ragazzi vengono qui spesso e volentieri convinti che dal Italia potranno poi spostarsi nel resto d’europa dove staranno certamente meglio perché l’economia negli altri paesi è abbastanza migliore rispetto alla nostra. Peccato che alle frontiere li rimandano indietro.
    3-Le condizioni di lavoro offerte a questi immigrati qui in italia sono semplicemente vergognose e spesso dopo che a loro vengono proposte anche a noi.

    Purtroppo però debbo dirti che dubito fortemente che sia possibile un’educazione circa le usanze civili perché neppure noi le abbiamo… non sono spalmate su tutta la popolazione uniformemente, tutt’altro. C’è chi come me te e pochi altri che ha viaggiato, studiato e una base culturale adeguata a supportare una visione civile…e c’è chi invece ragiona tutt’ora come uno zotico o una zotica.

    Bisognerebbe ripensare a tutto l’iter delle materie scolastiche studiate dai bambini fin dalle elementari per sconfiggere davvero Bullismo, maschilismo, omofobia. Non basta semplicemente andare a fare i corsi gender e far provare ai maschietti (e viceversa) cosa si prova a stare vestiti da femminucce a giocar con le bambole… e in questa cosa vedo solo tanta superficialità agita da chi degli omosessuali, per quanto li si voglia difendere, non ha capito un benemerito cavolo. In più questa imposizione dei corsi gender nelle scuole di primo grado è tale e quale come violenza psicologica e manipolatoria a quella dell’insegnamento della religione…a quell’età i bambini sono come delle spugne, anzi, degli strati di pan di spagna che vengono infarciti come torte con svariati ingredienti a esclusivo giudizio di ciò che gli adulti ritengono giusto per loro e spesso questo “giusto per loro” è solo uno specchietto per allodole per intriderli dell’ideologia dominante. Ma lasciare libero un bambino di crescere come meglio crede, seguendo le proprie naturali inclinazioni e limitandosi a insegnargli a usare il cervello, rispettare il prossimo e la res publica (ovvero educazione e rispetto per la collettività) e volersi bene…?
    P.s. sono andata un po’ off topic forse ma credo che finché i nostri stessi bambini studieranno in una scuola com’è diventata la nostra non ci siano molti margini di miglioramento ne per il loro futuro ne per quello di chi viene in italia in cerca di fortuna.

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