Una delle cose alle quali i miei genitori non hanno pensato di prepararmi, quando ero più più giovane, sono alcune sfumature dell’amore, dell’amore “adulto”.
E come avrebbero potuto? Loro si sono conosciuti e amati da giovani “finché morte non li ha separati”. Poi, più nulla, nessuna nuova persona, nessuna relazione.
Un solo, grande amore, per la vita.
A me le cose sono andate decisamente in modo diversissimo e mi ritrovo a 40 anni suonati a chiedermi come sarà.
Una sfumatura sostanziale sulla quale riflettere, però, è determinata dal fattore tempo che, molto spesso, tendiamo a trascurare.
Posto che ogni adulto mediamente “normale” ha un suo passato affettivo, a volte molto pesante, se non addirittura irrisolto, è bene che il nuovo partner sia ben consapevole quale impervio sentiero si accinge a percorrere oltre al fatto che, il fattore “tempo” nella nuova relazione, è determinante.
La difficoltà risiede nel fatto che ci sono 2 linee di tempo: quella di chi deve “chiudere, sistemare, pulire” certe situazioni pregresse e il tempo di chi, non avendo niente di aperto alle spalle, deve aspettare che il compagno/a faccia ciò che deve fare.
A complicare lo scenario, spesso, ci sono i figli che vanno tutelati.
Uno scenario estremamente complesso.
Premere sull’acceleratore affinché il nostro amato/a si dia una mossa nel chiudere la pratica precedente, può essere utile in presenza di sfaccendati/e ma dannosissimo in contesti diversi.
Se lei/lui con un’operazione magistrale, chirurgica, sta convincendo l’ex partner che tra loro è finita, che è stupido farsi la guerra che ci sono i figli – tanto amati- in mezzo, è obbligatorio avere (tanta) pazienza!
La quota di pazienza è, ovviamente, proporzionale alla difficoltà della situazione da gestire e aumenta con l’aumentare dell’amore che si è disposti a concedere all’altro.
Amare, ricordiamocelo, non significa essere cretini o senza le palle. Anzi.
Di contro, bisogna ammettere che stare in attesa di chi non si decide mai, è un suicidio.
Il progetto di coppia, qualunque esso sia, da qualche parte, deve esistere.
Ma il tempo è tiranno, insidioso, mette in crisi, crea frustrazione.
La strategia : allontanarsi per un po’, mettere una sorta di distanza per osservare meglio e non farsi travolgere da emozioni che falserebbero il giudizio.
Non si può buttare nel cesso una storia solo perché è complicata e ci mette dinnanzi a tutte le nostre paure. Se ci è capitata, dobbiamo vivercela fino in fondo, perché è laggiù che scopriremo l’insegnamento.
Adesso è il tempo di guardare quello che stiamo vivendo nel nostro “passo a due”, comprendere ciò che succede, non farci travolgere da insane emozioni, prenderci il nostro tempo e poi, saggiamente decidere.
Al mio Amico A. che ha incontrato la metà della sua mela ma che si è tanto spaventato.
Pimpra
Laura Giarré
/ 12 novembre 2012come dirla ala facebook
it’s complicated
e poi piu si invecchia e piu si patisce
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PIMPRA
/ 12 novembre 2012Lo sai Giarre quanto si patisce… però non voglio smettere di crederci e, spero, nemmeno tu!
🙂 Un abbraccio
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antigonewoland
/ 12 novembre 2012forse perché il mio passato irrisolto, non riguardava apparentemente l’aspetto relazionale con i partner (problemi seri con mio padre il quale purtroppo come ben sappiamo ha un’impatto enorme sulla vita di noi figlie e il nostro rapporto con l’amore), forse è anche che intorno a me di persone con gli stessi problemi non ce ne erano, forse anche che ovviamente sono stata miscreduta, forse anche una sorta di mio pudore, non so. Tuttavia questi problemi me li sono risolti da sola, senza mai chiedere aiuto al mio partner, o meglio, ho capito a forza di prove e tentativi che era impossibile chiedere aiuto. Forse solo comprensione, ma è anche difficile riuscire a trovare questa quando di solito i partner hanno storie famigliari molto diverse dalle nostre. Si vive in un’altro mondo con diverse implicazioni…con anche una nostra propria sensibilità. le nostre personali paure, la conta di quante volte si è caduti e ci si è rialzati.
Io sono convinta quindi che non bisogna forzare la pazienza del nuovo partner, credo anche che sia doveroso non coinvolgerlo troppo in questi problemi che riguardano solo noi. Non è paura di non ricevere il sostegno che si vorrebbe, quindi aspettative velleitarie. E’ che la nascita di una nuova relazione è cosa molto delicata…sono due cervelli in ballo, due mondi pregni di emozioni e di esperienze diverse. I problemi poi li abbiamo un pò tutti perchè il secolo passato ha visto un cambiamento radicale degli usi e dei costumi relazionali…e la rivoluzione è ancora in atto.
🙂 credo che comunque sia importantissimo, se ci si trova in questa situazione, avere amici come il tuo amico cel’ha in te. La rete delle amicizie è importantissima per levare il peso dei problemi pregressi da risolvere dalle spalle del nuovo partner, soprattutto dalla relazione nuova che sta nascendo…
un abbraccio
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PIMPRA
/ 12 novembre 2012… Chi trova un amico, trova un tesoro. Non per niente… 😉
Ti abbraccio, Antigone
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