Anche non volendolo, arriva il momento in cui i piedi presentano il conto e, stanchi di essere spremuti come limoni su tacchi altissimi per ore ed ore in milonga e non solo, in tempo di relax danzereccio, pretendono di prendere l’ascensore e scendere al piano terra, finalmente a livello del mare.
ORRORE.
Per una frase così, il seguito dei miei follower-feticisti, mi leverà il saluto, già lo so, ma sono proprio costretta a fare i conti con le estremità che, me lo hanno detto, si sono iscritte al sindacato per protestare per il troppo lavoro.
Mia madre, vedendomi a Pasqua con delle ballerine sformate (che i miei piedi adorano) si è offerta di regalarmi lei il cambio perciò, non mi resta che arrendermi e scegliere il male minore.
Contemplare la vita dal basso, perchè sono (tristemente) bassa, regala uno skyline del mondo molto diverso. Lo stesso ancheggiare, frutto di ricerca di equilibrio, quando si indossano gli stiletti, viene pesantemente sostituito da una presa di possesso del suolo che poco a che vedere con la pantera felpata che esce dalla donna quando monta un tacco 12.
La morale di questo nuovo ciclo di vita già so quale sarà:
– perdita di tutti gli ammiratori
– drastica modifica nel guardaroba
– sguardo meno provocante
– allure affatto pericolosa
– singletudine conclamata e persistente.
La scelta da fare, in fondo, è relativamente semplice: la salute o il fascino.
Ancora non ho deciso, per la verità, se soffrire o mandare tutti/o a quel paese e stare comoda.
… chissà, magari così conciata, così bassa, poco aggressiva conoscerò persone diverse e… forse mi sentirò pure meglio…
MAH, ai posteri, l’ardua sentenza…
Pimpra


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