Manco dal mio salotto virtuale da poco meno di un mese, siamo entrati nel nuovo anno, le giornate – ebbene sì! – hanno iniziato il loro lento divenire di luce.
L’inverno, dalle mie parti, non si è annunciato come un tempo, regalando temperature decisamente troppo miti, umide e grigiastre… non in accordo con lo spirito dei luoghi.
Sono entrata nel 2016 con un raffreddore titanico che mi ha lasciato solo oggi, regalandomi, dopo tanto malessere, anche una bella settimana di influenza.
Bella l’influenza se a curarti lo spirito e il corpo a casa hai una coppia di gatte. Le “Ragazze” hanno compiuto oramai il loro 4 mese di vita e sono già definibili “grandi”, non fosse per il carattere quanto per la loro stazza.
Le adoro, e loro adorano me.
Mentre ero stecchita sul divano, sotto la magica copertina di pelouche, riflettevo sul mio modo di crescerle, di far loro da “mamma”.
Ne traggo la conclusione che, allevare un animale, sia, di fatto, la messa in atto di tutte le capacità e le competenze necessarie per essere genitore. Ogni neonato, ogni essere umano, fino a che dipende strettamente da noi, può essere paragonato ad un animale. E non è affatto un’offesa!
Quindi, l’esperienza mi regala la visione di come sarei stata come madre “reale”, di un bambino vero, di un bipede non di un quadrupede.
Beh, me lo dico da sola: sarei stata una brava mamma.
Concedo alle mie creature pelose la libertà di cui hanno bisogno per crescere, perimetrandone i confini con i paletti che ritengo idonei per la loro educazione. Loro, giustamente, cercano di superarli ed io le riprendo insegnando loro i “no”.
I gatti capiscono, osservano, ascoltano, sanno perfettamente cosa accade nel loro ambiente, e agli esseri con cui dividono gli spazi.
Ecco che, alla sera, nel momento della calma, colei che delle due mi ha “scelta” mi si butta addosso per farsi coccolare, mi guarda, con la zampetta mi accarezza il viso. Ci sentiamo, e da umano ad animale, ci diciamo un sacco di cose, senza il bisogno di parlare.
Al momento giusto, Folie si alza e va a cercare la sorella per giocarci insieme, per dormirci, per vivere la loro natura gatta.
La mia famiglia, così spaiata, così diversa, eppure così felicemente mia…
Pimpra
koredititti
/ 18 gennaio 2016Brava. Gli animali domestici, Carissimi compagni di vita e depositari di grande amore reciproco sono proprio come figli e restano tali per tutta la vita. Fedeli grati amorosi devoti. Meglio loro degli umani. Garantito.
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PIMPRA
/ 18 gennaio 2016… Lo credo anche io….
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Dave Brick Pinza
/ 19 gennaio 2016Con dei figli bipedi la tua vita attuale non sarebbe cambiata, ti ritroveresti a casa ugualmente sola con i gatti. Una vita a crescere una famiglia e non mi è rimasto manco il cane……
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PIMPRA
/ 19 gennaio 2016Mi spiace Dave… Davvero…. 😞😞😞
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Fedifrago ®
/ 20 gennaio 2016Una bella gattona non mi spiacerebbe …….min 40 anni, però
😛
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PIMPRA
/ 20 gennaio 2016Ben detto Fedifrago! 🙂
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