Che strani giorni questi… il Natale scolora ogni giorno che passa sotto le bordate della crisi che si fa sempre più forte. Per la prima volta, riesce difficile immaginare il proprio futuro, perchè la domanda che sale prepotente alle labbra è: ce la farò a sopravvivere?
In questo mare magnum di difficoltà si dovrebbe sperare che, almeno la comunione con l’altro, si faccia più forte. Insieme le difficoltà da affrontare stemperano un po’, insieme ci si fa più coraggio.
Dove è questo “noi”?
Gli occhi tristi di troppe persone si aggirano vuoti cercando un significato con cui riempire il vaso interiore.
Dove si è nascosto “amore”?
Paura, sfiducia, cecità verso noi stessi e verso l’altro. Pochi sfuggono a questa dura legge, pochi hanno il cuore così grande e forte da buttarsi a capofitto nell’amore.
Solo per coloro che avranno questo coraggio, splenderà, ancora roseo, il sole.
Pimpra
antigonewoland
/ 7 dicembre 2011io mi chiederei piuttosto se l’amore per se stessi è mai esistito…
perché è questa assenza il punto focale del discorso. e il gorgo nero da cui provengono le umane e sentimentali tragedie. ed anche il fiorire di libri come quello da te acquistato.
La risposta non è fare soffrire l’altro, essere stronze cattive e spietate sono qualità per fortuna rare, che non tutti hanno…e allora questi che non possiedono queste qualità come fanno? Il più delle volte la nostra stronzaggine, la nostra cattiveria e la nostra spietatezza vengono da fuori e non ne siamo nemmeno consapevoli, non ci appartengono. La paura è l’emozione regina che le domina. Paura di che?
Di accettarsi per quelli che si è ed amarsi e così accettare l’altro ed amarlo senza per questo intrattenere relazioni di perversa e morbosa dipendenza, nelle quali si cerca illusoriamente di fare riempire all’altro un vuoto dentro noi stessi che può essere solo colmato dall’amore per se stessi e dall’accettazione di se.
te ne consiglio un’altro…”conoscersi, capirsi, amarsi” di John Gray.
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