CARO SIGNOR TOPAZ …

AMICHE

Caro Signor Topaz,

siamo due signore di mezza età nate nelle ventose lande del nord est, italianissime al 100% benché vissute nell’estremo lembo di terra che separa la “Vecchia Europa” dai lontani Balcani.

Non si può certo dire che rappresentiamo le tipiche ospiti del suo yacht di lusso estremo … però, caro Signor Topaz, una volta nella vita, potrebbe far salire anche noi, quelle evidentemente “fuori scala”, per età, per altezza, per inutilizzo di silicone, per il conto in banca a mò di colabrodo, per le rughe, per i capelli senza le extension, perchè non usiamo sempre i tacchi e nemmeno il push up…

Caro Signor Topaz, ma che glielo diciamo a fare, ci piacerebbe scattarci una istantanea insieme a Lei, magnate del petrolio e di quanti altri affari non si sa, una foto da far vedere alle amiche, per poter dire di essere state a fianco a un conto in banca che cammina. Sa, di questi tempi, incontrarne come lei, non è cosa di tutti i giorni.

Caro Signor Topaz, mi tolga una curiosità: chi è quel pirla che le ha suggerito un nome così tremendo per una nave del genere, perché, sa, a quella persona lei dovrebbe togliere il saluto, dopo averla depennata dal suo libro paga.

Perchè, caro Signor Topaz, la classe, quella vera, non si può comprare a suon di bilioni, la mia amica ed io lo sappiamo bene, perchè noi, di quella, siamo miliardarie.

Caro Signor Topaz, è stato un piacere.

Buona vita, buona navigazione.

Pimpra & …

IMAGE CREDIT: ANDREA PRESTA TS

SFIDE (quasi) IMPOSSIBILI

DOLLARS

Ero sicura come la morte che, con il passare del tempo, la mia situazione patrimoniale dovesse  andare meglio. Mi spiego: dopo la separazione, iniziata la vita da single, far quadrare il bilancio è stata un’impresa estremamente complessa.

Al tempo raccontavo a me stessa che era ovvio il disagio che provavo dal momento che, abituata a “condividere” la vita e annessi e connessi, ritrovarmi un bel dì ad affrontare TUTTO da sola aveva scompensato per bene le mie entrate, divenute, in un attimo,  solo “uscite”.

Forse per trovare una speranza e non buttarmi a capofitto dentro una nera depressione, mi autoconvincevo che, una volta entrata a regime “singletudine”, sarei stata capace di ritirare su, non solo le piumette, ma anche il conto in banca.

Gli anni passano e continuo a combattere.

Pochi esitanti momenti in cui ho respirato, e poi di nuovo a testa bassa dentro la “quadratura dei conti”.

E’ che sono un’ “umanista”, a me piacciono le lettere dell’alfabeto detesto i numeri che sfuggono sempre al  mio controllo.

Puntuale come le tasse, arriva una nuova ondata di tormento finanziario e mi trovo, una volta ancora, a tirare la copertina sempre più corta e più stretta.

La sfida di febbraio sarà di vivere con 500 euro in un mese. Che tradotto in quota giornaliera: significa tirare avanti con 16, 66 euro al giorno.

Sono tanti? sono pochi? francamente non sono in grado di dirlo, non essendo mai stata capace di tenere una contabilità ordinata.

La creatività italiana dovrà venirmi in soccorso perchè davvero non so dire se sarò capace di vivere in un regime così controllato.

Devo confessare che non provo “afflizione” per la dura prova che sto per affrontare poichè sono certa che nelle difficoltà troviamo una spinta a migliorarci, immaginiamo soluzioni alternative, usiamo meglio la testa.

La sfida inizia il 28 di gennaio, voglio vedere se sarò capace di farcela e, fosse la volta buona, imparerò a dissentire con il mio mentore che afferma:

SO RESISTERE A TUTTO MA NON ALLE TENTAZIONI

e arriverò al 27 del mese successivo, sicuramente più magra e motivata!

… Mamma mia!!!! 🙂

Pimpra

ESSERE DONNA

Mi chiedevo se, prima di scendere dal cielo e incarnarci, quando eravamo ancora anime, ci è stato chiesto di scegliere se vivere da maschio o da femmina oppure se il sesso ci è stato imposto dall’alto.

Non è una questione banale, affatto!

Guardo me. Son vecchia e molto saggia, consapevole dei mutamenti legati al tempo, alla stagione, all’età, al momento del mese, alla fase lunare, a chi sto frequentando, allo stress del lavoro, all’andamento sussultorio del mio conto in banca e a un milione di altre infinite variabili, imprevedibili e impazzite che hanno il potere di agire sull’umore, sulla visione del mondo, sulla percezione corporea di me stessa e regalano un sapore dolce e pepato all’esistenza o restituiscono un gusto amaro come il miele.

All’uomo, tutto questo trambusto non accade!!!

Cosa lo turberà mai? La partita di calcio della squadra del cuore che se va bene, si fa gran festa (in tutti i sensi…) altirmenti TRAGEDIA, la mamma che rompe, la suocera in visita, la compagna (se esiste quella fissa) che ha i suoi “giorni dello squalo” ma lui non li subisce troppo perchè trova mille attività più importanti da fare che lo salvano dalla tempesta, portandolo lontano, la gioia di una promozione al lavoro, una bella donna che regala un sorriso, un’avventura di letto, una serata con gli amici a fare il pockerino bevendo birra e raccontandosi le peggio  balle sulle conquiste femminili…

Agli uomini va tutto più facile. Una specie di codice binario: 1-2 2-2 1 e via così.

Loro, hanno scelto bene.

Visto un tanto, chiedo al mio Angelo di spiegarmi perchè ho scelto le tette, in questa vita, perchè a me sembra tutto così complicato e,  spesso, non capisco! 🙂

Pimpra

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