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Torno in gabbietta dopo quasi una settimana di provvidenziale influenza. Avevo proprio bisogno di una pausa.
Il tempo l’ho infarcito di niente: di abbandono, relax, uno stato di galleggiamento dentro una simbolica placenta. Devo dire che ha funzionato, oggi sto meglio, mi sento più lucida, carica, con le idee.Ma continuo a tossire.
All’uopo quindi mi sono recata nella mia drogheria preferita, di cui ho già parlato qui, ho fatto scorta di caramelle alla menta, liquirizia e, il gentilissimo titolare (che ha una particolare simpatia per me) , contro la tosse stizzita mi ha consigliato le tavolette di zucchero caramellato.
“Grazie, ma sa che non le gradisco particolarmente?” e lui “Nemmeno io ne vado matto, però funzionano!” e me ne ha date un po’ da provare. “Poi la me disi come la se gà trovà”.
Sorrido e ringrazio.
Questi piccoli gesti mi rimettono in pace con il mondo, in fondo basta così poco per fare stare bene il nostro prossimo e lasciare di noi stessi, un piacevole ricordo.
E poi, mentre riempie il sacchettino di semi di sesamo, mi chiede “La gà colorà i ovi?”
Una frase così semplice ha saputo riportarmi alla mia lontana giovinezza, quando, a Pasqua, con la nonna, si coloravano le uova sode e si decoravano con le decalcomanie.
Da Toso si possono trovare le polverine necessarie e i decori per poter riassaporare i gesti antichi, di tradizioni passate ma, in fondo, tanto belle, specie da fare in compagnia.
Credo che mi lascerò tentare e, per la mia Pasqua in famiglia, mi presenterò con le uova colorate e decorate!
Pimpra
koredititti
/ 31 marzo 2013Buona grandissima Festa..
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Cybermax
/ 31 marzo 2013L’importante è salute…
Non è retorica…
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