Una domenica triestina che mi sembrava di essere a New York. Brunch in libreria, come i veri. Calice di rosso dal nome impronunnciabile e aroma delicato, sfogliatine al forno con crema di verza e piccolo vassoio di formaggi da gustare con le gelatine di frutta e, amici inseparabili, i libri.
Stavo d’incanto, il sole radente filtrato dalle persiane, il brusio rispettoso dei vicini di tavolo e poi, nessun imbarazzo ad essere lì da sola.
Non ho – ovviamente- resistito alla tentazione di acquistare due libri, che con la letteratura nulla hanno a che vedere, ma che ben si intonano all’umore del momento.
Che bella la città goduta passeggiando senza orari e destinazione, senza la fretta di andare in un dove, a fare qualcosa, ad incontrare qualcuno.
Viversi il tempo libero fino in fondo, far correre gli occhi dove hanno voglia di andare e … camminare. Senza sosta, in una domenica invernale.
Questi si chiamano momenti di gioia!
Amici Cari, buona continuazione di giornata!
Pimpra
antigonewoland
/ 10 gennaio 2012bisognerebbe passarne di più di giornate come questa. 🙂
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PIMPRA
/ 10 gennaio 2012@Antigone: … lo puoi dire forte…
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carlo (cKlimt)
/ 13 gennaio 2012Hai trovato “il bordo” di una felicità.
Capita. Ed allora è una giornata fortunata. E’ uno degli eventi migliori che ti possa capitare. Scoprire che la felicità cammina al tuo fianco. Che non è così difficile da accostare. Che il tempo apparentemente vuoto è colmo di un vino inebriante. L’armonia con sè stessi, con il tempo atmosferico, con una pace che pensavamo d’aver dimenticato dentro certi pomeriggi dell’infanzia. Poi un giorno, improvvisamente, ci sentiamo traboccanti di gioia per qualcosa di indefinibile: una luce che piove su una piazza, una domenica in cui tutto il nostro mondo pare brillare, dove tutto è, come dev’essere e tu ondeggi dentro un ozio salutare.
Qualcosa a tua insaputa ti nutre, ti disseta, ti colma di benessere. Non senti più obblighi, nè fretta, nè pensieri pesanti da portare. Quelli sono evaporati e restano solo piaceri da gustare lentamente. La tua stessa città ti appare come una sconosciuta che abbia una gran voglia di parlare, di accompagnarti tenendoti per mano. Sono passato da Trieste per la prima volta a fine ottobre e m’ha incantato per la sua luce, e per quel suo affacciarsi sul mare come su un precipizio. Da i brividi.
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PIMPRA
/ 13 gennaio 2012Carlo: benvenuto in questo salotto. E grazie per il bel commento sulla mia città!
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rebusrebus
/ 22 febbraio 2012Vivi in una città bellissima, dove anche la bora è fascinosa… quei magnifici caffè e librerie, un ricordo ormai lontano nel tempo ma sempre vivo… mi piace questo andare senza tempo e vincoli, bello davvero.
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PIMPRA
/ 22 febbraio 2012Da triestina, ti ringrazio Rebus… 🙂
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