RESTARE FOLLI, RESTARE AFFAMATI

Non so voi ma la situazione politica, o meglio, economica italiana che stiamo vivendo, mi mette addosso un’ansia veramente terribile.

Penso a cosa sarà di me, quando, a età imprecisata, arriverò alla soglia della pensione (questa chimera). Come molti dei miei coetanei,  classe fine anni ’60 primi anni ’70, ho iniziato a pagare i contributi molto tardi. I mio primo contratto a tempo indeterminato risale appena al 2005, non so se rendo l’idea, e sono certa di non essere la sola.

Immagino me stessa quando sarò pensionata, senza un euro o lira o la moneta che sarà, ad avere difficoltà ad arrivare alla fine del mense (nel senso che non saprò nemmeno con cosa nutrirmi) e, confesso, mi prende il panico.

Allora ripenso alle grandi menti, a tutti coloro che nella vita hanno osato, hanno saputo rincorrere i loro sogni e sono riusciti a costruire grandi cose. La mente corre a Steve Jobs che, con la sua speciale visione del mondo, ha saputo fondare un impero “Stay foolish, stay hungry”. Sante parole.

In ottica positivistica, mi dico che ho tempo per pensare di crearmi una nuova competenza, non legata all’età anagrafica, in modo da poterla spendere, quando, dentro gli “anta che più anta non si può”, ci sarà qualcuno che possa aver bisogno, ancora, di me.

La grande sfida è immaginare cosa possa essere…

Amici Cari, a voi tutti, buonagiornata!

Pimpra

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3 commenti

  1. antigonewoland

     /  1 dicembre 2011

    condivido la tua angoscia, ma ancora di più condivido il fatto che tu voglia rimboccarti le maniche ed ovviare autonomamente alla situazione senza aspettarti nulla dal prossimo e tanto meno da coloro che dovrebbero essere i principali responsabili dell’attuale situazione del nostro paese.

    Fai bene e davvero non c’e’ altro da fare. Invece di chiudersi in atteggiamenti basati su questioni di principio stantie e che lasciano il tempo che trovano (il tempo in cui i diritti si associavano ai doveri ed era l’assumersi l’onere dei propri doveri compreso quello della difesa dei propri diritti, in prima persona, a garantire i diritti stessi)…pestare i piedi come i bambini davanti ad un giocattolo negato, lo sport dello scaricabarile, sempre e comunque sul prossimo, tranne che assumersi le proprie responsabilità.

    la responsabilità della propria follia e della propria fame. nel bene e nel male.

    p.s. non sono minimamente una fan di Jobs ma c’e’ che lui almeno le sue responsabilità se le é prese, fino all’ultimo.

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  2. Cara Antigone, purtroppo non abbiamo altra scelta e, certi fossi, dobbiamo saltarceli da soli (come è anche giusto che sia)… speriamo solo di farci venire l’idea giusta…

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    • antigonewoland

       /  1 dicembre 2011

      mia cara, come me fai l’errore di pensare che a certe conclusioni ci arrivino tutti…é umano e naturale questo, tutte le relazioni umane sono basate sulla proiezione di se sull’altro.

      Il problema é che non é così. Non tutti arrivano alla conclusione che devono cavarsela da se prima che il danno sia stato fatto, soprattutto se non percepiscono la cosa come una loro responsabilità.
      di solito arrivano a chiudere il recinto quando i buoi sono scappati. se capisci cosa intendo dire. tu invece stai facendo in modo che i buoi non scappino.

      E come ho detto appena adesso alla persona di cui parlo da me (gli ho fatto un culo e presumo che continuerà durante la cena), sono d’accordo con te che certi fossi, certe bonaccie (che nonostante il nome sono tutt’altro che buone), bisogna affrontarsele da soli…nessuno può sostituirci in alcun modo.

      il problema é che da queste decisioni dipendono una serie di cose, nel bene e nel male, di cui necessariamente dobbiamo assumerci la responsabilità, ed anche se non lo facciamo, le conseguenze le paghiamo comunque, che lo vogliamo o no.
      Io penso che il nostro potere personale nel cambiare la nostra vita sia più grande di quanto pensiamo, solo che ignoriamo i suoi effetti.

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