Ieri sera, mentre mi occupavo della mia vecchia gattina, ho capito quanto, un animale da compagnia, possa dare in termini di insegnamento.
Il piacere di condividere la casa, il tempo libero con un quadrupede sono evidenti: si sta insieme giocosamente, ci si fa compagnia, ci si scambia affetto sincero, libero da qualsiasi sovrastruttura e calcolo.
Fin qui, tutto facile.
Certo, ci sono anche i piccoli doveri che l’umano deve fronteggiare: il sostentamento, la cura e la pulizia del proprio beniamino.
Ma c’è dell’altro. Come ho scritto poco tempo fa qui, la mia amata gattina durante l’estate ha subito un intervento chirurgico e, da quella volta in poi, il suo declino fisico è inesorabile, veloce e molto evidente. Pimpra è vecchietta e la sua non più verde età si nota ogni giorno che passa.
Ieri sera, mentre la lavavo perchè lei non lo fa più e, a causa delle zampette posteriori che non sostengono a sufficienza il suo peso piuma, accade spesso che si sporchi con i suoi stessi bisogni, pensavo che era come se mi stessi prendendo cura di un mio parente anziano. La stessa, identica, cosa.
Le ho messo la crema dei neonati sulla pelle arrossata, l’ho asciugata, l’ho riportata sul suo giaciglio…
Allora pensavo a cosa fosse l’amore vero. A come si propaga e ritorna senza chiedere nulla in cambio.
Pensavo che, un animale in casa, insegna ad essere responsabili, amorevoli, attenti alle esigenze e ai bisogni altrui.
Per questo, in una società dove i legami e i rapporti umani si bruciano spesso con violenza, lasciando cicatrici che tardano a rimarginarsi, la palestra di vita che un animale offre, ha un valore inestimabile.
Credo che ogni bambino dovrebbe prendersi cura del suo animale per imparare tutto questo ed essere un adulto migliore.
Agli adulti senza speranza, il cui cuore si è indurito con gli anni, proporrei un animale come rimedio all’egoismo che li divora.
Pimpra
ps: nella foto, Pimpretta bella qualche anno addietro…



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