
Una settimana particolare, questa, segnata dalla dipartita di una ballerina che ho tanto amato, Soledad Larretapia.
Sole, come tutti la chiamavano, ha lottato con forza contro la malattia. E anche se oggi non c’è più, la sua forza resta viva.
Il suo ricordo ha inondato i social. Parole, immagini, pensieri un filo di amore che ha unito tutti coloro che l’hanno conosciuta.
Ho conosciuto Sole, l’ho vista ballare. Il suo tango mi parlava. In modo misterioso, profondo.
Oggi sento come se mi avessero portato via qualcosa, un pezzettino di emozioni tanguere profondamente mie.
La malinconia mi avvolge nelle sue spire. La morte mi fa sempre riflettere. Sul senso della vita, sulla sua complessità, sui motivi per cui siamo chi siamo e come siamo.
Ballerei dal profondo della mia anima tutto questo, se avessi le capacità artistiche di Sole. Il tramonto che definisce i suoi contorni davanti ai miei occhi. Le domande che restano sospese. Quel ‘perché?’ che non trova risposta.
Sole ha lasciato un segno profondo nel mondo tanguero e nel cuore di chi l’ha amata.
L’ammirazione mi obbliga a guardarmi dentro e a chiedermi se saprò fare altrettanto negli ambiti della mia vita.
Poi capisco: è solo un riflesso del mio Ego che parla. Quella voglia di esistere per gli altri, quando, in realtà, bisogna innanzitutto esistere per sè.
Lasciare un segno, comunque si può, si deve. E’ una sorta di ringraziamento alla vita che abbiamo in mano.
In uno dei tanti post che ho letto di omaggio a Sole, un’amica raccontava di un tatuaggio fatto insieme poco prima di andarsene. Diceva solo: “VIVIR TODO” Vivere tutto. Un messaggio potente che voglio tenermi stretto.
Quando danzerò, da oggi in poi, un piccolo pensiero sarà per te, Sole. Per quel pezzetto di bellezza che mi hai donato senza saperlo. E che resterà con me. Sempre.
Pimpra
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