Non faccio che ascoltare trasmissioni che parlano di politica, alla tv e alla radio, a leggere i quotidiani per cercare di capirci qualcosa, per arrivare almeno un po’ consapevole alla X che tra poco dovremo mettere sulla scheda elettorale.
Una bagarre inutile e vistosa che sembra di essere al mercato. Tutti urlano, si insultano in modo più o meno elegante e fanno il possibile per tirare acqua al loro, sempre personale, mulino.
Stamattina leggo questo interessantissimo quanto choccante articolo su Repubblica (clicca qui) e, per la prima volta nella mia vita, mi vengono le lacrime agli occhi.
Comprare la carne che sta per scadere al supermercato perchè scontata all’80%, il pane del giorno prima, condividere casa e beni con altri perchè, altrimenti, è impossibile arrivare alla fine del mese… leggetelo, è toccante.
Anche io, come 8 milioni di persone, sebbene non a questi livelli così estremi, vivo sulla mia pelle tutta la difficoltà di questo periodo storico.
Come ho scritto qualche giorno fa (qui), mi aspetta una sfida che avrei volentieri evitato e che devo invece affrontare.
Allora, quando i politici arringano e sputano parole al vento e ci prendono in giro con promesse che non manterrannno mai, sapete cosa vorrei chiedergli?
Dateci – a gratis – un corso di sopravvivenza che insegni a noi, i nuovi “poveri”, come non morire di stenti, come inventare soluzioni per tirare avanti. Se possibile con un sorriso.
La vita deve essere bella per tutti, anche per quelli come noi, costretti a correre nella ruota, come fossimo criceti…
Pimpra