Ci sono volte in cui se guardassi la mia vita con gli occhi di un altro, non smetterei mai di ridere.
Quando si dice essere l’essenza di un concentrato di estratto di imbranataggine, è la mia polaroid.
Non so per quale ragione si è impossessato di me il demone dell’ordine, quella strana sensazione per cui senti che devi mettere a soqquadro la tana, liberarti dal superfluo, pulire, sistemare…
In questi giorni di folle lavorio, più mi agito, più combino guai… l’ultimo, in ordine di apparizione, è un banale incidente domestico che, però, ha dato origine a una reazione a catena.
In breve:
il tappo del lavabo perde la vite che finisce dentro il sifone, il pezzo mi rimane in mano, inutilizzabile. Il lavandino “a foro aperto” è una trappola perfetta per: tappo del dentificio (perso), paio prezioso di orecchini (salvati per miracolo), anello (perso e immediatamente recuperato poichè incastrato miracolosamente all’inizio del tubo).
Devo fare qualcosa: mi reco in ferramenta e compro il tappo nuovo. Anzi due, sostituisco quello del bidet così sono nuovi uguali.
La sera, faccio per posizionare i nuovi tappini, dimenticandomi di allungarli della giusta misura. Errore!
Il tappo chiude ma non si alza più.
Unghia che si rompe e lui è sempre lì.
Coltello e lui è sempre lì.
Lametta che si rompe e lui è sempre lì.
Scotch potentissimo e lui è sempre lì.
Nastro incollato con attach e lui è sempre lì.
D I S P E R A Z I O N E
Per rimediare non resta che svitare il sifone e spingere dal basso. Agisco, chiave a pappagallo e in un baleno risolvo.
Ma… spacco la guarnizione del tubo cercando di reinserirlo. – Parolaccia – Rimetto alla buona perchè non sono più capace di ricomporre l’assetto originale.
MORALE: ogni lavaggio di mani è come assistere al tripudio delle cascate del Niagara.
E fino a martedì il ferramenta è chiuso…
Perchè sono così imbranata???
😀
Pimpra


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