AL GALOPPO

cavalos_a_galope

Credo di averlo letto da qualche parte, a inizio d’anno, quando, tra il serio e il faceto, si sbirciano le riviste o gli articoli degli oroscopi: il 2015, sarà un anno di grandi cambiamenti, di svolte.

Ridevo pensando a quante cazzate scrivono per vendere, a come sia facile fare l’aruspice moderno, cambiamento qua, novità là, preparatevi, state pronti…

I mesi passano e la vita ti resta appiccicata come farina bagnata, uguale a se stessa e piuttosto noiosa. Un giorno dopo l’altro, scivola senza emozioni, senza sussulti. Il solito, le consolidate  abitudini condite di nuovi rompimenti di palle (perdonate il francesismo).

Alla faccia delle novità. E, con questa pessima attitudine, è meglio- pensi- che rimanga tutto stantio com’è, che se muta, lo fa in peggio…

Arriva, finalmente l’estate, il momento dell’anno in cui punti sul tuo cavallo vincente, spendi in una manche il denaro che hai conservato per l’occasione e… voilà, il tuo cavallo resta impigliato nella griglia, non si muove, non galoppa.

Ma che sorpresa.

Legge di Murphy, tanto ci sei abituato e, senza più un soldo, ti appresti a farti galleggiare fino all’autunno…

Invece, di punto in bianco, il tuo destriero tira su la testa, scuote la criniera e si mette a galoppare. Cazzo, quanto va veloce. Certo, gli altri hanno già finito la corsa e tu hai perso comunque, però il tuo cavallo ti sta proponendo una performance imprevista, alla quale non sei preparato.

Sticazzi se corre veloce.

E così, tra il lusco e il brusco, tutto lo scenario cambia e ti ritrovi come un fesso a fissare una linea d’orizzonte che ti è completamente nuova, estranea.

E’ così che va la vita, un’altalena tra il fango e la cenere, tra le stelle e lo champagne, tra prati e mari in tempesta…

Evviva… o sticazzi…

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

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17 commenti

  1. antigonewoland

     /  17 agosto 2015

    E’ proprio un post da lunedì questo. 🙂

    A differenza tua io sento che devo cominciare a cambiare letteralmente approccio alla vita, se voglio che le cose cambino e cambino nella direzione che ho scelto che prendano.

    Mi sono accorta di una cosa curiosa (di cui parlo anche nel mio ultimo post che devo ancora finire) in questi giorni: che sono bravissima a parlare di me per quanto riguarda il passato ma non riesco e non oso immaginarmi nella situazione che vorrei, nella mia vita come la vorrei.

    Anche pochi secondi fa, tac…. mi sono distratta dallo scrivere questo stesso commento. Uguale per il post del mio blog che ci sto mettendo ora a scrivere, uguale per i testi del mio sito dove dovrei scrivere la mia bio e altre cose e NON CI RIESCO.

    Tu come te la immagini la vita che vorresti? e riesci ad immaginartici protagonista?

    A questo punto sono curiosa di sapere….

    e daje, al galoppo!!!

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    • Mi scuso per il pippolotto del lunedì, che, in testa mia, non credevo o volevo scrivere! 🙂

      Come te, a volte faccio fatica ad immaignare. Ma il motivo lo conosco: ho tanto fantasticato, tanto immaginato quando ero più giovane, scenari belli, interessanti, adatti alla mia me. Poi, a forza di prendere secchiate di ghiacico in faccia, pedate nel culo, sberle, ho capito che la direzione dei miei pensieri era, decisamente, altra rispetto a quella che la vita vera aveva in riserbo per me.
      Quindi, per non rimanerci male, una volta in più, ho smesso di immaginare, di sognare, di pensare a “come mi vorrei, come vorrei che fosse la mia vita”.
      Ed ecco arrivare la farina appiccicosa.

      Quando poi, si manifesta un cambiamento, specie se improvviso, ci rimango di stucco, come davanti a un barbatrucco e, il più delle volte, mi fa incazzare perchè, lo scenario esente da rischi che la mia mente aveva preparato per proteggermi, in meno di un nanosecondo, si è sgretolato.

      Quindi, morale della favola, come la vedi la vedi: tocca soffrire. Almeno un po’.

      ‘Zzo, son proprio pessimista questo dì!
      Ahahahahah! 😀

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    • antigonewoland

       /  17 agosto 2015

      Non ti devi scusare, il proprio blog è uno spazio libero.

      Ti capisco perfettamente anche se la mia storia è un pò diversa… e questo mi ha insegnato che ogni progetto ha i suoi rischi perchè quello che ci accade, proveniente dall’esterno e dal prossimo, possiamo preventivarlo solo in parte. Quindi conviene lasciargli e lasciarci un certo margine di manovra.

      Tuttavia non bisogna mollare e andare sempre verso la direzione che riteniamo migliore per noi e questo lo scopriamo solo con l’esperienza. Non bisogna nemmeno farci prendere dai sensi di colpa.

      Quante volte ho avuto paura e ho lasciato perdere, quante volte mi sono lasciata travolgere dall’idea che quello che mi proponevo di fare era troppo per me. E quante altre volte l’impatto della vita me l’ha detto papale papale.

      Tuttavia ora torno a combattere perchè sono padrona del mio destino e capitano della mia anima.

      I momenti di pessimismo capitano a tutti, l’importante è rialzarsi…

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  2. Teacher

     /  17 agosto 2015

    There’s something wild in the air?! 🙂

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  3. In bocca al lupo!
    Di cuore.

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  4. Fedifrago ®

     /  18 agosto 2015

    Ne ho appena stappata una, di champagne
    …..ma ho la scorta, se passi ne apriamo un altro paio 😜

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  5. pier luigi

     /  18 agosto 2015

    Cara Michaela…………si, cara. Cara perchè sei attenta. A quello che ti succede intorno e hai coraggio. Di condividere. E questa, cara mia, è vita. E’ quella stessa vita che tu chiami a volte noiosa a volte intraprendente. Può essere un fine settimana con amici inaspettato perchè nato con un bicchiere in mano, o quella vacanza che aspettavi e che è bella, come posti e come luoghi, o quell’incontro con l’uomo che ti piace, magari ancora non ti fà battere il cuore, ma ti attira in qualche modo. Può essere quella serata passata con un amico o amica o con un partner senza pensare a nulla, solo al divertimento o alle chiacchiere o altro……questa è la vita.A volte sembra insulsa a volte no. Ma la tua la seguo sempre con interesse, perchè una persona con il tuo coraggio e savoirfaire è rara………..un abbraccio e grazie del libro !!!!

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    • @Pierluigi a te voglio augurare, di cuore, una farina appiccicosa carica di cose dolci e salate che portino gusto e allegria nella tua vita!
      Ti abbraccio forte 🙂

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  6. gibalda

     /  19 agosto 2015

    Quando sono scoraggiata dalla monotonia della vita e dalla mancanza di stimoli o quando sono presa dalle perplessità per la velocità con cui la vita ti pone davanti alle scelte, leggo questo:

    Il cammino

    A volte sembra che la strada più breve tra due punti sia una linea retta, ma quando insistiamo nel voler seguire questa linea troviamo degli ostacoli.
    Il nostro cammino assomiglia più al corso di un fiume che a una linea retta, perché in genere procede allo stesso modo. Quando il fiume trova una montagna le gira intorno, a volte scorre veloce e altre volte lentamente, però va sempre in direzione del mare. Non smette mai di esser acqua; può essere un fiume, una cascata, un lago, un’onda, un mare, un oceano o una goccia di pioggia, però questa goccia d’acqua fa sempre parte della vita. Per quanto strano possa sembrare, e che lo accettiamo oppure no, tutti alla fine compiamo la nostra missione.
    Se cerchi delle linee rette è perché il tuo scopo è quello di arrivare prima. La mente vuole arrivare prima, ma non c’è nessun posto in cui andare: sei già arrivato.
    Se quello che cerchi è un percorso, smetti di inseguirlo, perché è già davanti a te e, se sei attento e aperto, la vita te lo mostrerà. La bellezza non consiste nell’arrivare, ma nell’evolversi grazie al viaggio. Se stai ancora cercando il tuo cammino, seguimi in questi passi:
    – Appoggia i piedi a terra o, se puoi, alzati in piedi.
    – Percepisci il contatto dei tuoi piedi con il suolo.
    – Se senti di voltare le spalle al tuo cammino, girati e guardalo in faccia.
    – Ascolta il silenzio tra e dietro i suoni.
    – Alza gli occhi e guarda avanti:questo è il tuo cammino in questa vita. Lo troverai nel momento in cui accetterai che è già qui.
    In qualunque posto tu ti trovi, se sei disposto a fermarti, questo è “il cammino”. Può darsi che tu non sia abbastanza attento da poterti rendere conto di aver incontrato “il cammino”. Se stai pensando a dove dovresti stare o a dove vorresti andare, non arriverai mai da nessuna parte. E’ un paradosso, ma troverai il tuo cammino quando sarai disposto ad accettare di averlo già trovato. (di Eric Rolf tratto da “La medicina dell’anima)

    Talvolta siamo noi stessi a costruire le dighe per impedire il fluire naturale dell’acqua…. e ci meravigliamo di affogare!

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    • Piaciutissimo, grazie Gibalda per il bel contributo!
      In effetti è un invito alla riflessione, specie in certi passaggi l’ho trovato molto stimolante!

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