UN PENSIERO PER NATALE

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Non so a voi, ma a me,  da qualche anno a questa parte, il Natale non parla più, non mi prende.

Desto la kitscheria dilagante degli addobbi, la carneficina dei poveri abeti nati e cresciuti per diventare nature morte a dicembre, l’intimo rosso/zoccola che dilaga per l’occasione, le tonnellate di dolciumi che solo a guardarli mi si ingigantisce il culo.

Non mi prende, il natale non mi prende…

Forse perchè mi piace sentirmi libera. Di festeggiare quando mi va, non quando me lo impongono.

Vorrei una bella festa per salutare l’inizio dell’inverno che chiude, di fatto, l’anno appena trascorso. Una celebrazione per dire che siamo ancora qui, felici o provati del percorso fatto, dei doni e delle perdite che abbiamo subito, di quanto siamo diventati più saggi o di come ci rendiamo contro di essere dei pirla.

Preferirei inneggiare al farsi della natura, che so, organizzando un incontro con le persone più care, per stare insieme, magari cucinare insieme e ridere e scherzare, senza obblighi, senza forzature.

Mi pare tanto assurda la corsa al regalo che non sai quasi  mai cosa donare perchè in quel periodo sei a corto di finanze o a corto di idee e quel “doverlo fare per forza” ti priva istantaneamente anche dei migliori propositi.

Il Natale è silenzioso. Non canta più, non suona, non balla.

Ho piuttosto desiderio di “abbracciare” virtualmente (se non posso farlo fisicamente), le persone che, per me, sono importanti e che mi accompagnano durante l’anno, dentro la vita.

Questo vorrei festeggiare.

Le persone davvero speciali che  popolano la mia vita.

E sono tante, e sono grandi, e io le amo di tutto cuore.

Pimpra

IMAGE CREDIT DA QUI

 

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14 commenti

  1. Sono sincera: da quando ci sono le mie bimbe questa festa ha un sapore diverso, è tornata la magia, l’attesa e la gioia.

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  2. Pinzalberto

     /  11 dicembre 2014

    Adesso che ho i figli adulti anche per me il Natale ha perso d’importanza. Però la prendo in un altro modo, è solo un’occasione per festeggiare con amici e parenti in un periodo di ferie, finché ci permetteranno di stare ancora a casa. Sai, è pur sempre una festa religiosa e in Italia la percentuale di cristiani si abbassa sempre di più…..

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    • Caro Pinza, se tu senti la festa religiosa è un arricchimento per te. Goditela!

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      • Pinzalberto

         /  11 dicembre 2014

        Ciao Pimpi, mi sa che hai sbagliato blogger, purtroppo non sento più la festa religiosa, ormai posso definirmi ateo convinto. Volevo solo dire che è un’occasione per festeggiare, visto che rimaniamo tutti a casa in ferie contemporaneamente. Ma dato che è una festa religiosa le ferie che ci vengono concesse per i giorni del 25 e 26 non so quanto potranno ancora durare, prima o poi ci toglieranno pure quelle.

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      • Beh… anche se fosse stata religiosa, non sarebbe stato un peccato… 😉

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  3. Fedifrago ®

     /  11 dicembre 2014

    Non mi piace più il Natale …e questo accade da moltissimi anni, a parte qualche sporadico caso di annate particolarmente liete e leggere. Sono un lavoratore autonomo, e per me il mese di dicembre significa dimezzare gli incassi, con il raddoppio delle uscite. Inoltre mal sopporto le lunghe permanenze a tavola, retaggio (per i miei anziani genitori e parenti) di un periodo in cui si poteva abbondare solo durante queste festività. Così come non amo festeggiare il mio compleanno (dopo Natale) e la fine d’anno.
    Se non avessi responsabilità nel gestire la mia attività, partirei il 20 dicembre per andare in luoghi caldi dove non si festeggia per poi tornare dopo l’Epifania.
    Non lo sento, e non mi piace, confermo

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