STICAZZI III° – (NON HO L’ETA’)

oldyounghands1Di ritorno dal mio primo week end al mare.

Colorito bonne mineumore gaio e una valigia di insegnamenti.

Doveva essere una delle mie “solite” avventure tanguere, un festival condito da mare e piscina che, sulla carta, è uno dei mix che preferisco.

Sulla carta, appunto.

Parto benissimo con la prima milonga a bordo piscina, non fosse che, guardandomi in giro, mi accorgo che l’età media è tra i 28 e i 32 anni. Ragazze dai corpi flessuosi e magre come giunchi, ragazzi “imberbi”, nessuna compilation di rughe o di cellulite infestante. A quell’età non sono problemi conosciuti.

Suona il primo campanello d’allarme.

[Sticazzi]

Mi preparo per la milonga serale, quella che ti traghetta fino all’alba.

Sono allegra, ho ballato bene, gli amici sono deliziosi, il clima mite.

Mi presento alla serata e le antenne mandano immediatamente un segnale negativo. Non le voglio ascoltare.

Errore.

Resto seduta, sono invisibile, mi muovo nel grande salone, sono trasparente.

Comincio ad accusare il colpo.

Davanti ai miei occhi solo figa, figa, figa, figa.

Svestite, provocanti, sensuali, patatone, giovani e, le maledette, pure brave. [Se sei figa, ne hai 20 o poco più, mandi segnali atti ad attizzare l’ormone e non sei una “antiballerina”, i migliori ti inviteranno sempre e tu, danzatrice in erba, brucerai le tappe della tua crescita di ballerina  e – maledizione!- diventerai brava sul serio!]

[Sticazzi]

Morale: alle 3.30, con le pive nel sacco, un giramento di palle epocale, sono tornata a piedi in hotel.

Il giorno dopo mi sono presentata in milonga alle 4.50, così da rendere l’agonia più breve e togliermi la soddisfazione di vedere l’alba. Ed è stata la scelta giusta.

MORALE:

ci sono eventi, situazioni,  che ti sbattono in malo modo in faccia la tua età. Che ci vogliamo credere, oppure no, se sei negli “anta” (anche se sono i primi anta) sei VECCHIA. Punto e basta. Nessuna altra verità è accettabile oltre la maledetta realtà della data sul tuo passaporto.

Ed è difficile, maledettamente difficile accettarlo. Perchè, dentro, senti di avere ancora 25 anni…

…NON HO [più] L’ETA’ … cantava qualcuno…

STICAZZI.

Pimpra

Image credit: QUI

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16 commenti

  1. leggo e penso… ad una mia collega che ha fatto tango in modo amatoriale per qualche mese è negli anta, ed è molto bella. Lamenta che alle milonghe non balla.
    dice il tango è un ballo maschilista.
    leggo qui da te.. e penso: ma i ballerini maschi vengono alle milonghe per cuccare o per ballare?, tu avresti voluto ballare…

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    • Sai Kore, non si può generalizzare. In milonga trovi gli uni e gli altri. Se sei negli anta e non sei dentro al giro giusto, è meglio scegliere eventi dove sai che l’età media è più alta… E’ una guerra, Kore, una guerra… 🙂

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      • Teacher

         /  15 luglio 2013

        E’ una guerra a colpi di tacchi… 🙂

        … e poi per un filo di cellulite… cosa vuoi che sia… (il solito detto.. è bello ciò che piace!)

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  2. Cara Micaela, condivido ogni riga di quel che hai scritto, pur dal punto di vista maschile.
    Devi sapere infatti che anche il maschio “stagionato” in situazioni di quel tipo, raccoglie dei bei NIET da ragazze che si ritengono “troppo preziose per lui” evidentemente (salvo poi vederle ballare un minuto dopo, magari con un bel manzo che però non sa tenere il tempo neanche con le marcette).

    E comunque bisogna farsene una ragione: ci sono dei dati oggettivi da cui non si può prescindere.
    La gioventù è un fatto.
    La quantità di estrogeni presente nel grasso corporeo della femmina cambia con l’età: anche questo è un fatto.
    Al dilà della “passione per l’arte”, comunque i giovani in genere si accoppiano coi giovani (per fortuna – dico io), e mentre in passato era la passione per il tango a portare le persone in milonga, adesso è più la “moda del tango”, e con la moda, le masse giovani che ci vengono con un atteggiamento diverso da quello che ha portato noi.

    Da ballo di elite a ballo nazional popolare: questa è la linea dell’evoluzione del tango argentino.
    E mentre si sviluppa questo percorso evoluzionistico, anche il nostro personale percorso (invecchiamento) va avanti: è un fatto.

    DA MASCHIO ti voglio dare un contributo di idee, che mi viene dall’ìesperienza del rifiuto, rifiuto che per noi maschi è diretto e personale, mentre le femmine, quando non vengono invitate, ricevono invece un rifiuto generico e impersonale.
    -. non si può piacere a tutti…
    -. non si può continuare a sfruttare sempre lo stesso fattore di successo (sia esso il ritmo, o la tecnica, o la bellezza, o la simpatia, o …)
    -. non si può giocare sempre “fuori casa”, perché la tifoseria amica ci dà energia…
    -. non bisognerebbe mai farsi beccare “fuori posto”: i giovani sanno essere spietati
    -. va SEMPRE fatto BUON VISO a cattivo gioco, perché altrimenti la sfiga si accanisce.

    Il ballo è soddisfacente se entrambi vogliono ballare… il difficile in certe milonghe è trovare chi ci viene solo per ballare. Per questo io cerco le milonghe infrasettimanali dove chi esce ci va solo per passione (e spesso ci va da solo, anche perché il giorno dopo si va in ufficio)…
    Al contrario, il fine settimana è popolato da coppie che vanno in milonga “per uscire e veder gente”, o da single che ci vanno per “cuccare”. È più difficile trovare chi vuole solo ballare.

    MA ti faccio UNA DOMANDA:

    TU VAI IN MILONGA SOLO PER BALLARE?

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    • GRAZIE EMANUELE del tuo prezioso contributo!!!
      In effetti è più completo il post con il punto di vista di un uomo!

      La mia risposta?
      VADO PER BALLARE.
      E, quando gioco in casa, per vedere i miei amici cari.
      E BALLARE, BALLARE, BALLARE.

      Forse sono vintage anche in questo. A me il tango, mi ha preso dentro l’anima. Non è moda o pubbliche relazioni, anche se, posso dire di aver conosciuto persone fantastiche!

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  3. Aggiungo un’esperienza di giovedì scorso:
    Una ragazza di circa 30 anni con cui non ballavo da tempo, mi ha detto: “sai, non ricordo più perché mi piaceva ballare con te”.
    Io ho taciuto, perché sono un “gentlemen”.
    La risposta era semplice: le piaceva perché era alle prime armi, e io ero fra i pochi che la tiravano su dallo strapuntino, dato che mi sono sempre imposto “almeno una principiante a sera”.
    Asesso che ci sa fare… per lei ci sono i giovani da conquistare, e non per “amore dell’arte”, ovviamente!
    Così è la vita.

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    • Emanuele, la vita è crudele, ma noi, che abbiamo sensibilità e intelligenza, sappiamo far fronte anche ai pugni che ci tira.

      Ps, quando vieni a ballare dalle mie parti?

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  4. EDY

     /  15 luglio 2013

    Ciao, la mia esperienza a Porec è totalmente diversa, eravamo un gruppone di 25 ,molte piu donne che uomini e quasi tutti oltre gli Anta… sinceramente abbiamo ballato con tutti e ci siamo divertite tantissimo !! i commenti sono stati di tutt’altro avviso…finalmente un festival giovane !!!! soprattutto di spirito, tanto entusiasmo e voglia di ballare … è vero molte donne giovani ,belle e brave (dai 20 ai 35) ma la media degli uomini era piu alta ( dai 30 ai 45 con una minoranza di 25enni) .. naturalmente le mie mirade erano rivolte a quelli un po piu grandi,ma più per una mia remora ….. poi dopo una certa ora ,ballavi con tutti i superstiti giovani o meno giovani , delle tande bellissime all’alba 😀

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  5. Edy sono molto felice per te e per il tuo gruppo di amici! 🙂

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  6. Esprimerò un giro di parole.
    Stronzate.
    Sono rarissime le ventenni (nella normalità mica le belenrodriguez) che possano affascinare/intrigare come una trenta-quarantenne.
    Rarissime.
    Soprattutto il discorso figa/magra/bionda/alta spesso decade miseramente.

    E ovviamente grazie per l’apprezzamento istintivo dillà.
    🙂

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  7. gabriella

     /  16 luglio 2013

    Cara Pimpra,
    un amico mi ha fatto leggere il tuo commento, perchè anch’io mi lamentavo della concorrenza sleale delle “belle-brave-giovani” tanguere che sbaragliano la concorrenza delle over 40…
    Io ormai sono da un po’ nel club (anzi fra breve potrò iscrivermi a quello delle cinquantenni). Inoltre ho iniziato a ballare da un anno e quindi, a differenza del tuo caso, non posso neanche rientrare nella categoria delle brave, bella non lo sono mai stata… e quindi… forse dovevo stare a casa davanti alla TV?
    Non so fare la mirada, perchè non so mai se punto troppo in alto e quindi non la faccio; spesso evito le mirade dei ballerini perchè mi spaventano (questo è TROPPO bravo!!!) e quindi so di dover far parte della tappezzeria. Forse per questo non mi faccio aspettative, perchè ho imparato sulla mia pelle che non bisogna averne su cose che coinvolgono anche gli altri. Possiamo far affidamento solo su noi stessi e perseguire obiettivi che dipendono solo dal nostro volere o dalla nostra tenacia, senza che per l’ottenimento del risultato debba influire anche l’azione degli altri.
    Nel tango non è possibile; non si può imparare a ballare senza la partecipazione di altri e a me interessa imparare. Sono pronta ad avere delusione e disillusione, e perciò ogni piccolo successo mi gratifica di più.
    Sentirsi vecchi è peggio che esserlo. Finchè abbiamo voglia di migliorare, di imparare cose nuove, di conoscere persone diverse, di vivere esperienze belle o brutte ma che ti fanno sentire vivo, significa evolversi.
    Sinceramente sono contenta di invecchiare, con le mie brutte rughe, la pelle cadente e la pancetta incombente, perchè sto cambiando e non vorrei essere quella di quando avevo 20 anni, perchè l’aspetto fisico è sì importante per coloro che guardano sempre la carta e non si accorgono se dentro c’è la caramella o il boccone avvelenato.
    Esisto per chi va oltre le apparenze…
    un abbraccio forte

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    • Gabriella cara, benvenuta!
      Condivido con te tutto il discorso sulla crescita, sull’impegno e … sulla mancanza di aspettative (specie se correlate al coinvolgimento di altre persone).

      Ciò detto, credo che nemmeno io vorrei tornare ai miei 20 [nonostante tutto…], anche perchè, se mi fosse dato riviverli così come erano, oggi, sarei comunque fuori posto… 🙂

      Il tango è un grandissimo maestro di vita, ne sono sempre più convinta. Personalmente so di dover imparare ancora a gestire certe delusioni, a non farmi prendere dal nervoso o dallo sconforto e, soprattutto, a non farmi 8troppo) condizionare. Sono quella che sono, e va bene così!

      Un abbraccio forte, a presto, in milonga!

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  8. Ma che bello questo post. Come spesso succede quoto Metalupo, epperò non conosco il mondo dei tangueri. Conosco bene invece le fotte “post anta”, ma sono riuscita a trovare uno spiraglio. Essere over 40 dona uno sguardo disincantato, e piano piano passano le fotte tipo cellulite, rughette e confronti inattendibili. Le strafighe sono ovunque, e sono agguerritissime, e l’unico mezzo per non patirne è non curarsene più di tanto perché prima o poi conta solo avere un cervello strafigo, e di quello non mi sembri carente. Tu balla perché ti piace, e se la compagnia è buona fregatene di tutto il resto.

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    • Benvenuta Dovesei! Condivido al 100% quanto hai scritto.
      Mi piace assolutamente il concetto del “cervello strafigo”… e sì, ballo perchè mi piace! 🙂

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